Internazionale, nomi e colori dell'autunno



Settimana di attività poco generosa nei numeri e caratterizzata da molte competizioni su strada e campestri. In pista l'Asia si muove con i campionati universitari cinesi, con i campionati indiani e con i Giochi Asiatici Indoor. Partiamo proprio da questi ultimi, in corso di svolgimento a Bangkok, in Thailandia. La manifestazione asiatica vivrà oggi la sua giornata conclusiva. Nelle prime due giornate si sono messi in evidenza soprattutto gli atleti kazaki, rispettando la gerarchia delle forze in campo. Nella prima giornata, domenica, i migliori risultati tecnici sono venuti dai concorsi: nel salto in lungo maschile Roman Valiyev, specialista del Kazakistan di ventuno anni, è planato a 7,84. Nel corso del 2005 il saltatore si era già espresso a 16.67 nel salto triplo nello scorso mese di settembre. Nel triplo femminile la connazionale Belyayeva ha confermato i propri livelli estivi saltando 13,60, poco lontano dal 13,66 del suo primato stagionale ottenuto in luglio. Seconda giornata nel segno della cinese Yang Jing (4,31 nel salto con l'asta dopo il 4,40 all'aperto di tre settimane orsono) e di Tatyana Roslanova, autrice di un buon 52"69 sui 400, se si considera lo sviluppo di una pista indoor. Meglio tardi che mai Cinque giorni di gare hanno esaurito la 45esima edizione dei campionati indiani a Hyderabad, conclusisi venerdì scorso. I risultati non sono stati brillanti come in altre occasioni del calendario indiano, ma qualche nota di interesse non è mancata. L'ottocentista Ghamanda Ram è sceso a 1'46"67, per esempio, mentre nel salto triplo il 19enne Maheshwary ha migliorato il primato nazionale junior con la misura di 16,39 nonostante il non poco vento contrario. Nel giavellotto, solitamente foriero di discreti specialisti in India, le cronache hanno riportato la vittoria di Anil Kumar con 76,31. A meno di un nuovo caso di omonimia (un altro Anil Kumar si è imposto sui 100 in 10"46), dovrebbe trattarsi di un lanciatore finora ben conosciuto come discobolo. In campo femminile si è rivelata la junior Parmanik, autrice dell'accoppiata 400-800 metri su rilevamenti discreti, e la discobola Kumari Sihag, che ha lanciato a 55,16. Poco è stato offerto dalla prima edizione dei campionati universitari cinesi, apertisi e conclusisi ad inizio settimana a Guangzhou: curiosità per l'ospite russo, il saltatore Sinyavskiy (7,89 quest'anno), che ha vinto la sua gara con 7,72, e per il diciottenne Wen Yongyi, sprinter da 10"45. Dall'Australia registriamo un incremento dell'attività, soprattutto giovanile, in attesa del calendario dicembrino e dei mesi successivi che si approprierà dei nomi più noti del panorama "aussie". Ad Adelaide si è rivista dopo lunga eclissi la martellista Brooke Krueger, ora conosciuta con il cognome del marito, Billett, che ha lanciato a 67,60. A Melbourne si è notevolmente migliorato nel peso Scott Martin (19.57), vincitore anche nel disco con 61,95. A Noosa la veterana irlandese Sonia O'Sullivan è stata battuta da Sarah Jamieson nei cinque chilometri su strada locali, manifestazione dove erano impegnati molti dei migliori mezzofondisti australiani, escluso Mottram. Cross: antipasto a Tilburg L'11 dicembre la località olandese ospiterà la dodicesima edizione dei Campionati Europei di cross. Sabato e domenica scorsa gli stessi percorsi sono stati teatro della 47esima edizione del cross "Warandeloop". Sabato orde di ragazzini di tute le categorie giovanili hanno anticipato le gare dei grandi, in programma domenica. Nuova vittoria, in campo maschile, per il belga di origine maghrebina Es Saadi, dopo il battesimo vincente della scorsa settimana. Il belga si è imposto nel cross corto, mentre sulla distanza più lungail marocchino Dghoughi ha superato l'ex-connazionale, ora francese, Irba Lakhal, specialista delle siepi in pista. La più conosciuta ungherese Kalovics ha inferto un sensibile distacco all'inglese Hayley yelling sugli oltre sei chilometri della gara femminile. Terza, nuovamente sconfitta alla seconda uscita campestre stagionale, la tedesca Mockenhaupt. Il Kenya si prepara ad invadere i tabellini dei cross europei. A casa loro, Isabella Ochichi si è imposta senza avversarie domenica a Machakos, mentre nelle categorie giovanili sono emerse Veronica Nyarwai, già bene in pista durante la stagione estiva, e le quindicenni Muthoni (sono due) e Waithera. In attesa dell'invasione di cui sopra, è il momento dell'Eritrea: ancora Yonas Kifle in evidenza in Spagna, domenica scorsa a Torredonjimeno, con una chiara vittoria su tutto il meglio locale (Garcia, Serrano, Rios), mentre il cross femminile premiava la polacca Bak, ex-primatista del mondo dei tremila siepi. Dalla Spagna anche "carrere" di vario spessore tecnico: a Toledo un altro eritreo, Tadesse Kidane (un nome che ricorda troppo da vicino origini etiopi) e la grande Fernanda Ribeiro hanno vinto la corsa intitolata a Julio Rey, classificatosi quarto nella circostanza. Una corsa su strada di lunghezza meno impegnativa, in Cantabria, è stata vinta da Isaac Viciosa e da Jacqueline Martin. Nel vicino Portogallo, ad Amora, un cross del circuito EAA è stato vinto dal 16enne del Bahrain Adam Ismael, una autentica sorpresa se si considera che lo sconfitto porta il nome di Paulo Guerra, quattro volte all'oro ed una all'argento in occasione degli Europei di cross. Ancora dal Portogallo la mezza maratona di Nazaré: si affermano atleti europei sia tra gli uomini (Ornelas in 1h03'32") che tra le donne (Natalya Volgina in 1h13'46"), in entrambe le corse su atleti del Kenya, cioè Philemon Kisang e Caroline Kwambai. Allarme russo negli USA Due delle competizioni di maggior richiamo dell'ultimo week-end sul suolo americano hanno visto emergere atleti russi: è il caso del notissimo Vyacheslav Shabunin, che ha vinto una corsa di otto chilometri a Richmond superando Samuel Ndereba e Joseph Kipkemboi. La corsa ha fatto da contorno ad una maratona, disputata lo stesso giorno, vinta da un altro atleta dell'Est europeo, il bielorusso Gordeyev (2h14'32"), e da Marina Bychkova (modesto il riscontro: 2h42'40"). In un'altra corsa su strada, quella di Tempe (Arizona), la vittoria è andata a Tatyana Chulakh, mentre il Kenya ha trovato spazio al maschile, grazie ad Abel Gisemba. La maratona più risonante della settimana era quella di Montecarlo: contenuto tecnico non elevato e vittorie per John Kirui in 2h19'08" e per la romena Alina Tecuta-Gherasim (ottima mezzofondista alcune stagioni fa) in 2h43'44". Identiche performances in Libano, in occasione della maratona di Beirut, di stampo kenyano su entrambi i fronti: Francis Kamau in 2h19'20" e Jane Omoro (altro nome notissimo) in 2h42'19" hanno tagliato il traguardo per primi domenica scorsa. Il fango prossimo venturo Cross di grande richiamo come quelli di Oeiras (Portogallo) e Soria (Spagna) sono in cartellone domenica prossima. Su strada sarà la maratona di Tokyo ad offrire il meglio del programma settimanale. Lo scorso anno si impose Bruna Genovese, e le aspettative sono per una corsa di eguale livello tecnico. Il contesto estero sarà arricchito anche dalla 15 chilometri di Nijmegen, in Olanda, di solito terreno di ottime performances stradaiole, e dai campionati universitari statunitensi di cross di Terre Haute, nell'Indiana. Marco Buccellato


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