Internazionale, la Cina sotto l'albero



Penultimo appuntamento dell'anno con le news internazionali del lunedì sera. La prossima edizione, la cinquantunesima del 2006, slitterà di qualche giorno a causa delle feste natalizie, ma sarà disponibile in rete prima della fine del 2006. Nella panoramica di oggi parliamo di cross, pista e notizie varie, pervenute nel corso dell'ultima settimana. Pista inzuppata Una sfortunata edizione dello Zatopek Classic di Melbourne ha caratterizzato l'evento centrale su pista della scorsa settimana. La pioggia battente ha condizionato l'andamento della riunione, penalizzandone i significati tecnici. I migliori risultati sono venuti dal mezzofondo maschile: Peter Nowill si è aggiudicato il duello tutto australiano sui 3000 siepi con Martin Dent in 8:30.20, mentre il giovane americano Galen Rupp, grande speranza dell'Oregon University, ha vinto i diecimila metri (dove detiene il primato USA juniores) in 28:28.18. Nel resto del programma nuova vittoria dello sprinter Patrick Johnson su Daniel Batman (100 yards corse in 9.72), successo di Sean Wroe sui 400 metri in 46.15 e discrete esibizioni, considerate le condizioni ambientali, di Tasmyn Lewis sugli 800 feminili in 2:05.10 e Lisa Corrigan sui 1500 metri in 4:14.66. L'isola dei (quasi) famosi Ad Apia (Samoa) si sono disputati i campionati d'Oceania riservati agli atleti under 18, una manifestazione che nel recente passato ha lanciato atleti come Lisa Corrigan, Jarrod Banister e Robert Crowther, ora stabilmente nel giro della nazionale australiana. Negli highlights dei campionati un certo spazio è stato assicurato al diciassettenne Kurt Mulcahy, vincitore dei 100 metri in 10.54 e dei 400 in 47.27, etichettato dai media locali come il "prossimo" Darren Clark, famoso quattrocentista da 44.38 che prese parte a due Olimpiadi con i colori dei canguri. Già mangia l'ostacolo Di questa settimana anche la notizia della nascita, a Sydney, del primogenito di Jana Pittman e Chris Rawlinson, Cornelis. La notissima atleta australiana ex-campionessa mondiale dei 400 ostacoli, ancora solo ventiquattrenne, ha sposato il collega di specialità (inglese) lo scorso anno. A Bruxelles vince Chepkok Il quasi 23enne Bernard Chepkok ha vinto l'Iris Lotto Croos Cup di Bruxelles, corso su un terreno appesantito dalle massicce precipitazioni dei giorni precedenti l'evento. Si è gareggiato però con il bel tempo, e ne ha guadagnato lo spettacolo. Chepkok ha vinto largamente la gara maschile su Moses Kigen e l'etiope Woldegebrel, quinto ai Giochi Africani d'agosto sui diecimila metri, precedendo il duo di circa venti secondi. Ancora alle prese con problemi respiratori come a San Giorgio su Legnano, Sergey Lebid ha parzialmente riscattato la delusione patita ai Campionati Europei di cross concludendo, primo degli europei, in quarta posizione, prendendosi la soddisfazione di precedere Fernando Silva e di assistere alla precoce resa di Mohamed Farah, freschissimo numero uno d'Europa, saltato prima di metà gara e diciannovesimo al traguardo. E' andata anche peggio a John Kibowen, ventiquattresimo, ed a Mokhtar Benhari, aspirante stella di Francia, trentacinquesimo. Per le reduci da San Giorgio al femminile è andata indubbiamente meglio. L'ungherese Kalovics è stata battuta solo dall'etiope Erkesso, con un distacco tutto sommato accettabile di otto secondi. La portoghese Analia Rosa si è classificata terza, quarta l'esperta belga Dejaeghere, una vita sui 1500 ed ora una nuova carriera nell'accogliente frontiera dei tremila siepi. In Spagna uno-due etiope Wude Ayalew Yimer ha solo diciannove anni ed ancora deve digerire la delusione dei Mondiali Junior, dove chiuse al quinto posto i cinquemila, gara in cui si era espressa in 14:57.23 ad Oslo nel mese di giugno, e soprattutto dopo aver disputato il mondiale di cross a Fukuoka con le atlete senior (ancora quinta, ma un quinto posto di ben altra caratura), permettendosi il lusso di battere gente come Kayoko Fukushi, Mestawet Tufa, Evelyne Wambui e la più grande delle sorelle Dibaba. A Venta de Banos l'etiope ha dominato dal primo all'ultimo dei seimilaquattrocento metri del percorso femminile, conqiustando una larghissima affermazione sulle lusitane Carneiro (seconda) e Monica Rosa (quarta), su Alice Chelangat (terza), e su una spenta Marta dominguez (solo nona). Abebe Dinkesa Negera si è imposto nel cross maschile, come da pronostico, ma la vita gli è stata resa non facile da Hosea Macharinyang (sesto a Fukuoka nel cross lungo), che ha resistito fino a cedere all'etiope solo due secondi. Terzo lo spagnolo de la Ossa (come sempre miglior europeo nei cross internazionali in cui si cimenta nell'ultimo periodo). Uno sguardo alle indoor Poca America, un po' di Francia, in attesa della ripresa dell'attività in Russia, ormai alle porte. Ad Aulnay-sous-Bois buon 5.65 di Jérome Clavier, con i connazionali Guigon e Tromp a 5.55. Vanessa Boslak, primatista nazionale recentemente infortunata in più occasioni, è rientrata con 4.34. Negli States è già in pedana Christian Cantwell, numero uno della stagione: a Columbia ha debuttato con un tranquillo 20.76. No Party La Commissione Etica del Comitato Olimpico della Grecia ha sospeso per cinque anni Lambros Papakostas, ex-saltatore in alto ritiratosi poco tempo fa, a lungo ai vertici della specialità e medaglia d'argento mondiale al coperto. Papakostas ha subìto la sospensione da ogni carica sportiva (non potrà allenare né potrà essere membro di alcuna federazione sportiva) per l'assunzione di narcotici nel corso di un party in Svezia, la scorsa estate. Ultime da Doha L'ultima giornata dei Giochi Asiatici si è illuminata nel nome li Liu Xiang, primatista del mondo e campione olimpico dei 110 ostacoli, ancora capace, in dicembre inoltrato, di correre in 13.15. Notevolissima anche l'esibizione del numero due cinese, il mai troppo considerato Shi Dongpeng, sceso a 13.28 (primato personale). In chiusura di manifestazione sono da segnalare anche il 17.06 di Li Yanxi nel triplo, il 79.30 di Park Jae-Myong nel lancio del giavellotto e la seconda medaglia d'oro di Maryam Yusuf Jamal (4:08.63 sui 1500 metri). Il bilancio del medagliere parla a favore della Cina: 31 medaglie complessive e 14 d'oro. Tecnicamente rilevanti sono invece i dieci nuovi primati della manifestazione ottenuti a Doha, e soprattutto i ben ventisei record nazionali divisi tra atleti di diciassette paesi differenti. L'amico Ram. Murali Krishnan, giornalista, dirigente e statistico dell'area indiana, riporta la notizia che l'atleta seconda classificata nella gara degli ottocento metri di Doha, l'indiana Soundarajan Shanthi (2:02.21 in ottobre a Nuova Delhi), non ha superato il test d'identità sessuale, e potrebbe essere privata della medaglia d'argento conquistata in pista dietro Maryam Yusuf Jamal. Le cronache riportano che Soundarajan Shanthi, assieme ad altri quattro fratelli, è migrata anni addietro dallo Sri Lanka. Assieme alla famiglia vive tuttora e lavora in una fornace per mattoni nel villaggio di Kathakurichi, nello stato del Tamil. Per la maggior parte della sua vita, a causa delle precarie condizioni economiche, si è alimentata solo di riso e siero del latte. I primi successi sportivi risalgono al 2003 (terza ai Giochi Nazionali di Hyderabad sugli 800), nel 2004 arriva anche il record nazionale sui 3000 siepi (10:44.65) e l'argento ai campionati asiatici di Incheon (ancora sugli 800 metri). Gli ori per Shanthi arrivano nell'edizione inaugurale dei Giochi Asiatici indoor di Pattaya, nel novembre di un anno fa, cui segue un 2006 di primo piano nell'atletica indiana come preludio alla partecipazione ai Giochi Asiatici di Doha, ed ora l'incredulità del movimento atletico indiano per una notizia, e soprattutto una storia, così dolorosa. Prima delle gare di San Silvestro avremo ancora compagnia dall'attività indoor ed invernale all'aperto (cross soprattutto). Le graduatorie mondiali sono disponibili in rete con molti aggiornamenti provenienti dall'Oriente e dall'Est europeo,ma un'edizione ancora più aggiornata sarà approntata nei prossimi giorni. Ai naviganti del sito gli auguri di buone feste. Marco Buccellato


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