Internazionale, il ponte d'Etiopia



Apertura del bollettino settimanale con gli eventi appena conclusi, il Payton Jordan di Palo Alto ed il meeting di Kalamata, in Grecia. Seguiremo anche i resoconti da Hengelo, dalla Russia, dagli USA e da tutta l’attività internazionale della grande atletica. Ultim'ora: Palo Alto e Kalamata I due meetings che hanno concluso il lunghissimo week-end ed in pratica aperto con largo anticipo la nuova settimana dell'atletica internazionale si sono disputati poche ore fa: in California tanti discreti risultati ma nessun acuto. Le cose migliori sono venute a nostro parere da Rashid Ramzi (3'34"74 davanti a mezza nazionale kenyana e tutta quella USA escluso Webb), Pauli (5,75 nell'asta con le superstar Mack e Stevenson senza nessuna misura), e John Godina nel peso (21,93). Tra le donne 12"65 di Michelle Perry (vento contrario) e 4,60 di Tracy O'Hara nell'asta. Ancora, le vittorie di John Capel sui 100 (10"08), Krummenacker sugli 800 (1'45"19), Arnold sugli ostacoli in 13"21 e della Upshaw nel lungo con 6,73. Dalla Grecia mancano ancora dettagli precisi, ma annoveriamo il quinto posto di Zahra Bani nel giavellotto con 57,22, battuta da Nikolett Szabo (61,68), dalla Tsiolakoudi (59,87), dalla lituana Jakubaityté (58,85) e dall'ucraina Lyahovych (58,43). Tra i risultati del meeting, 10"17 di Jason Gardener e 17,12 del triplista bulgaro Karailiev. Gli eroi dei due mondi Mentre Kenenisa Bekele ed Abebe Dinkesa duellavano a pochi secondi dal primato del mondo dei 10000 metri a Hengelo, anche a Palo Alto, nell'anticipo del meeting del lunedì, erano atleti dell'Etiopia a dare l'ennesima dimostrazione di grandezza, in un ideale ponte sull'oceano. In Olanda il negus Bekele ha ottenuto una non facile vittoria che non aggiunge niente al suo palmarès, anzi può incrinarne qualche certezza. Il talento di Dinkesa, in continua crescita dopo l'eccellente inverno culminato col quarto posto ai mondiali di cross, si è manifestato a soli due secondi da Bekele (26'28"72 contro 26'30"74). La gara è stata di altissimo livello, con sette atleti sotto i 27'30" e Bernard Kiprop a meno di mezzo secondo dal limite mondiale junior, detenuto dall'altro Kiprop, l'ugandese Boniface. Il disco di Alekna è atterrato a 69,57 proprio mentre si consumavano i giri dei diecimila. Con Kanter è un monologo tra baltici, attesi al primo confronto diretto della stagione. Altri mondiali stagionali dal meeting intitolato a Fanny Blankers-Koen: le siepi di Kipruto (8'09"53") ed il 14'50"96 della Ochichi sui 5000. Al primo successo targato Grand Prix Simona La Mantia, con la misura di 14,31 in una gara dove tutte le migliori si sono espresse bene ma non benissimo: battute atlete del valore della Gavrila, della Oleynikova e soprattutto della Mbango, solo 13,46. Settima Chiara Rosa nel peso con la misura di 16,92 (vittoria alla bielorussa Khoroneko con 18,81). Da Hengelo molte altre cose pregevoli: il primato svedese di Susi Kallur, addirittura a 12"65 sui 100 ostacoli, il 4'05" della 18enne Burika (Etiopia) sui 1500, la vittoria dell'altro grande talento africano Choge (13'12"83 sul fratellino di kenenisa Bekele, Tariku), e la resurrezione di Chandra Sturrup, buon 11"15 legale dopo un rodaggio extraeuropeo poco promettente, ottenuto sulla Jones (11"29), quest'ultima è attesa a riscontri più significativi. A Palo Alto, per tornare agli etiopi, è stata Werknesh Kidane a centrare un risultato eccezionale, 30'19"38, un minuto in meno di quanto fatto dall'americana Rudolph sulla stessa pista un mese fa, fino a ieri mondiale stagionale. Benissimo anche gli etiopi maschi: Gebremariam si è imposto in 27'11"57, secondo Berhanu in 27'12"22. Sui 5000 metri mondiale stagionale di un altro delfino di Bekele, Markos Geneti, in 13'08"59. Germania La Germania ha ospitato i meetings internazionali di Dessau e di Rhede: Niederstatter e Berlanda a parte (ricordiamo la prima vincente sui 400 ostacoli in 56"11 e la mezzofondista seconda sui 1500 col primato personale e del Trentino-Alto Adige in 4'10"94), Dessau ha prodotto il mondiale stagionale di Natalya Sadova nel disco (66,29 come la Dietzsch, qui battuta), l'apertura della campagna tedesca di Sergey Makarov (86,43 di giavellotto) ed un buon Herms sugli 800 (1'45"70). Un occhio allo sprint in chiave staffetta di Coppa Europa: presenti tutti i migliori tedeschi escluso Unger, il test è stato piuttosto deludente, con il solo Broening (solitamente riserva nella 4x100) capace di correre in 10"40, e gli altri decisamente sottotono. A Rhede debutto del ghanese Gaisah (8,11 nel lungo irregolare per un filo di vento), e 8,06 del secondo, l'atleta del Botswana Garenamotse. A proposito di giavellotto, il baltico è sempre di moda: nel weekend Andrus Vaernik ha lanciato ad 87,19 a Tallinn, seconda misura dell'anno. In precedenza, a Riga, ben tre lettoni ed un lituano (nell'ordine Rags, Intas, Anskins, e Vasilevskis) hanno lanciato oltre gli 81 metri. Al top Rags con 82,35. Ancora lanci in Germania: Bartels 21,36! Nel corso del fine settimana anche altri appuntamenti sul suolo tedesco caratterizzati da ottime performances nel settore dei lanci: a Neuwied-Engers abbatte il muro dei ventuno metri nel peso Ralf Bartels (21,36), fatto che non succedeva dai tempi di Oliver Buder, ora ritiratosi dall'attività. Bene anche Bock con 20,72 e la Kleinert (19,20), che batte ancora la Kumbernuss e la nuova stella Lammert. A Zeulenroda tre giavellottisti oltre gli 80 metri (Nicolay, Frank e Lange, con il primo che raggiunge la misura di 83,20) e con la Nerius in forma mai vista (65,84), seconda gara consecutiva oltre i sessantacinque metri e nuovo mondiale stagionale. Chiudiamo il panorama tedesco con Wiesbaden: tra gli uomini in evidenza i discoboli Moellenbeck (66,56) ed il ventunenne Harting (66,02: primato personale), che battono Riedel (65,82). Bene anche i martellisti Esser (78,52) Klose (77,83) e Kobs (77,33). Scatenate la ragazze del martello: in due sessioni di gare lanciano oltre i 70 metri Susanne Keil (72,32) Betty Heidler (71,78) e Kathrin Klaas (70,47). Nel disco conferma della buona vena di Franka Dietzsch con 64,50. A Sochi 7,04 della Simagina e molto altro Dopo l'assaggio moscovita della settimana scorsa, ecco la Russia formato mondiale: la due giorni di Sochi è coincisa con l'esordio di molti numeri uno dell'atletica nazionale. Il triplista Burkenya ha iniziato con 16,93, il lunghista Shkurlatov con 8,11 mentre nel peso si è portato a 20,14 il paffuto Lyubovslavskiy. Molto meglio le donne, autrici di tre mondiali stagionali: iniziamo da Irina Simagina, subito lontana nel lungo con 7,04, imitata dalla Chizhenko sui 1500 (4'03"35) e dalla martellista Khoroskikh, che posta il personale a 72,60 (seconda Tatyana Lysenko con 71,47). Sempre da Sochi in evidenza le velociste (22"87 della Bolsun e 22"94 della Gushchina) e le quattrocentiste (Firova 50"84 e Lisnichenko 50"85, allo spasimo). Olga Ryabinkina ha lanciato il peso a 19,20, la saltatrice Novoseltseva (ora signora Kivimyagi) ha superato l'1,94, e la Shobukhova ha corso i tremila in 8'45"01. Svedesi che vanno e che vengono Con Carro Kluft che non tradisce le attese e Stefan Holm in attesa di debuttare all'aperto, tornano di attualità gli altri due mostri dell'atletica svedese: problemi fisici per Christian Olsson, con una stagione ancora tutta da definire, e problemi risolti per Kajsa Bergqvist, che dopo una lunghissima parentesi di inattività è tornata in pedana a Malaga, involandosi subito oltre la quota dei due metri. NCAA al decollo, Carter in orbita Le finali dei campionati universitari americani, in programma a Sacramento a partire dall'8 giugno, sono state preceduti dalle fasi distrettuali Est, Ovest, Midwest e Mideast: come dire una polveriera. Già scoppiettante l'avvio del venerdì, grazie al primato USA junior dei 100 metri ad opera di Walter Dix in 10"06 (superato il mitico 10"07 appartenente nientemeno che al mai dimenticato Stanley Floyd oltre che a DaBryan Blanton, sprinter delle ultime generazioni), la seconda giornata ha dato ottimi responsi tecnici e una quantità incalcolabile di primati personali nelle quattro sedi di gara, New York, Norman, Bloomington ed Eugene. Iniziamo da Norman, dove Darold Williamson ha segnato un buon 44"76 sui 400 metri, lanciando nella scia il giovane bahamense Andrae Williams, sceso a 45"29. Ancora velocissima la 21enne Marshevet Hooker (11"13), e nuovo personaggio tra gli ostacoli: è Shauna Smith, già eccellente la scorsa settimana, che si supera e scende a 54"37. A Eugene il nome della primadonna è quello di Monique Henderson, 50"78 sui 400 e 22"72 ventoso sulla mezza distanza. Sempre regolarissima Gigi Powell (12"81, sempre sotto i 13"00 nell'ultimo mese e mezzo di attività). Veniamo a Bloomington, dove la gara di maggior richiamo erano i 200 maschili: oltre ogni aspettativa il suggello di Xavier Carter, nuovamente giustiziere di Gay e Spearmon, e stavolte al limite dei venti secondi (20"02). Si sono migliorati anche il quattrocentista Miles Smith (45"16) e la trinidegna Baptiste sui 100 (11"26), e continua a gareggiare Steve Mullings, il giamaicano che corre nel circuito universitario USA nonostante la sospensione per doping (10"13), e si fa sotto un nuovo talento sugli ostacoli, Michael Tinsley, in 4 gare da ben oltre i 50 secondi al 49"05 di sabato. Chiudiamo con New York, dove era di scena Dix. Dopo il primato junior di 10"06 (e 10"22 in finale) ha bissato con il successo sui 200 (20"23). Altri atleti in vista: Tiandra Ponteen (51"08 sui 400), e soprattutto Kerron Clement, autore di altri due pezzi di bravura con la staffetta (la Florida vincente con lui in ultima frazione) e sui 400 ostacoli, corsi in 48"47. Polonia ai vertici In attesa che Yelena Isinbayeva riprenda il discorso della rincorsa ai cinque metri nell'asta, è Anna Rogowska ad occupare il gradino più alto del mondo nell'asta femminile, grazie al 4,76 (primato nazionale) ottenuto sabato a Danzica. Altrove, a Biala Podlaska, si erigeva a protagonista il saltatore Michal Bieniek, classe 1984, addirittura 2,36 dopo aver già centrato il personale sulla quota di 2,32. Attivo da sole due settimane all'aperto, aveva iniziato la stagione con 2,20, per poi valicare i 2,26 la scorsa settimana. Tra le donne è andata molto bene Anna Jesien, ex-signorina Olichwierczuk, che ha segnato 54"47 sui 400 ostacoli, nuovo primato personale. Numeri in ordine sparso Primato uzbeko per la triplista Zhuravlyeva, approdata a 14,40 in un meeting a Kaohsiung (Taipei). Dalla Spagna (Palafrugell) 47"02 di Stefano Braciola sui 400 (quarto, vince l'inglese Tobin in 45"71) ed 8,08 (primato di Danimarca) di Morten Jensen. Nel peso 20,61 di Konopka, e passiamo alla Slovenia: a Maribor Valentina Boffelli ha chiuso al secondo posto con 5361 punti, dietro l'ucraina Yosypenko, le sette fatiche dell'eptathlon; per la 27enne i seguenti risultati: 24"73 (200), 2'24"77 (800), 14"30 (100 ostacoli), 1,65 (alto), 5,61 (lungo), 11,21 (peso) e 37,37 (giavellotto). Ancora dalla Slovenia 20,30 di Vodovnik. Ancora Italia con Thaimi O'Reilly, che a Forbach ha saltato 13,84 (a sei centimetri dal personale) aiutata da un vento di 0,9 metri al secondo, seconda dietro la rediviva Betty Lise (13,98). Nello stesso giorno, a Salon-de-Provence, 65,10 di Kanter nel disco e 64,54 dell'omologa specialista Sadova. Qualche nota extra-Italia sulla Coppa campioni di Lagos, in Portogallo. Digrignano i denti le due migliori velociste europee del momento, la bulgara Lalova e la belga Gevaert, che si sono battute a vicenda con cronometraggi eccellenti su 100 e 200 metri. Migliora il mondiale stagionale del peso la bielorussa Ostapchuk (che gareggia con la Luch di Mosca), autrice di 19,57.Del tutto inaspettato invece il 17,21 del francese Fofana nel triplo, che aveva debuttato ai societari la scorsa settimana con un insignificante 16,39 viziato dal vento. Settimana spaziale in vista: Milano e Torino aprono la stagione internazionale italiana, mentre gli eventi-top dall’estero saranno il Gala femminile di Atene, i meeting di Siviglia, Eugene, Lugano (interessata la nostra 4x100 femminile), Cottbus, Bydgoszcz e Khania, oltre all’attività americana, ai campionati del Centro-America, ed alla marcia protagonista a La Coruna. Marco Buccellato


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