Internazionale, gli atleti-copertina



Christophe Lemâitre, David Rudisha, e i migliori risultati dai meetings del week-end: questo ed altro in sommario nella rubrica internazionale di questa settimana, dove un velocista bianco ha centrato il primo "meno dieci" legale sui cento metri ed un purosangue Masai ha avvicinato sensibilmente il record del mondo sugli 800 metri.

Lemâitre - 1

Il risultato a sensazione era nell'aria da diverso tempo. Il giovane francese aveva corso più volte da inizio stagione sotto i 10.10, e per un motivo o per l'altro (vedi la pessima partenza all'Olimpico) aveva rimandato l'appuntamento col primo "meno dieci" della storia per un velocista di pelle bianca. Ora la storia è stata riscritta col 9.98 dei campionati di Francia e Lemâitre è il naturale pretendente all'oro continentale di Barcellona. Aspirerà alla finale europea, e non come semplice partecipante, anche il nero Mbandjock, alla miglior stagione della carriera, secondo in 10.08.

Lemâitre - 2

Con i "grandi" finora è stato però fregato dall'emozione (vedi la squalifica per falsa partenza a Berlino e la corsa ad handicap al Golden Gala). Ventiquattr'ore dopo l'exploit-record sui 100 metri Lemâitre ha eguagliato il primato nazionale dei 200 in 20.16, prestazione già ottenuta da Gilles Quénéhervé ai Mondiali di Roma 1987, risultato che lo portò all'argento. Dalla rassegna nazionale di Valence diversi risultati di primo piano, dal 5.94 di Lavillenie (mondiale stagionale a 24 ore dalla gara di Losanna), al 17.64 ventoso di Tamgho nel salto triplo. Muriel Hurtis si sta costruendo una nuova reputazione sui 400 metri. Non è ancora al livello delle migliori ma ha vinto il titolo francese con 51.82 e poca esperienza sulla distanza. Bene i lunghisti, con tre uomini sopra gli 8.10 e vittoria con 8.28 ventoso del corso Sdiri.

Note a margine

Il velocista bianco più veloce, prima dell'impresa di Lemâitre, era Marian Woronin, baffuto e potente velocista polacco che nell'estate del 1984 vinse il titolo nazionale a Varsavia con dieci netti e due metri di vento a favore, un risultato ben clamoroso non tanto per la carriera dell'atleta (un titolo europeo all'aperto, ben cinque indoor sui 60 metri), quanto per i precedenti cronometrici (mai sceso sotto i 10.20). Altri due europei, ma con vento oltre il limite dei due metri al secondo, si erano spinti aldiqua della barriera temporale dei dieci secondi: prima Pietro Mennea in 9.99 a Bari nel 1978, poi il poco noto svedese Peter Larsson che nel 1998 in Germania corse in 9.98 con 4 metri di vento.

Rudisha

Nel meeting belga di Heusden-Zolder si è allestita in extremis la gara per portare al primato del mondo David Lekuta Rudisha, il più grande talento mondiale del doppio giro di pista dai tempi di Paul Ereng. Come nelle recenti esibizioni europee, il compito di pacemaker è stato coperto da Sammy Tangui, più determinante del solito, e da Boaz Lalang fino al terzo rettilineo. Con 1:41.51 (passaggio vertiginoso da 1:14.4 ai 600 metri) Rudisha è ora a soli 40 centesimi da Wilson Kipketer, ma per entrare nella storia della specialità dovrà iniziare a vincere nelle occasioni che contano. Ora è atteso dai campionati africani e dall'epilogo stagionale dei Giochi del commonwealth in ottobre. Rudisha ha iniziato la stagione a fine febbraio, migliorandosi sui 400 in 45.50, poi ha dominato con tempi eccezionali tutti gli 800 disputati.

In Belgio anche la vittoria con 2.02 di Ariane Friedrich nell'alto femminile sulla Hellebaut (1.95), al ritorno su una pedana casalinga, e le solite ricchissime gare di mezzofondo del meeting belga. Nei 5000 maschili bel duello tra i kenyani Jacob Korir e Kiprono Menjo, risoltosi in favore del primo in 12:59.72. Nei 1500 femminili nomi nuovi all'orizzonte: l'etiope Arigawi (4:01.96), la statunitense non giovanissima Donohue (4:03.91), la neozelandese ex-britannica Hamblin (4:05.93). In un altro meeting belga, a Brasschaat, ottimo diecimila maschile con successo di John Cheruiyot Kemboi in 27:29.82 su Lucas Rotich (27:33.59).

Gay vs Powell: vince Gay

A Gateshead il giamaicano è scappato dai blocchi ed ai 60 metri sembrava fatta: invece lo statunitense ha mulinato un gran ritorno ed Asafa si è fatto sorprendere e si è imbastito, perdendo in scioltezza. Un 9.94 con un metro e sette di vento contrario e le solite poco favorevoli condizioni atmosferiche inglesi fanno un bel biglietto da visita per Gay, già "tirato" in batteria con 9.96. Nel peso conferma dell'inversione di tendenza rispetto alle ultime stagioni: vince la bielorussa Ostapchuk (20.57), la Vili sta mezzo metro indietro. Per entrambe due lanci validi su quattro totali. Nel caos degli 800 femminili (troppe iscritte per una sola serie), fa le spese del sovraffollamento la kenyana Jepkosgei, che inciampa e compromette la gara. Vince in 1:59.84 l'americana Johnson, prima risucchiata si 250 metri, poi risorta in rettilineo.

Note finali per i 200 maschili, con Dix che ha faticato per portare a casa il successo in 20.26 contro Spearmon ed il sorprendente norvegese ex-gambiano Ndure (20.31), e per i 5000 maschili, la miglior competizione del programma, vinta in un fazzoletto da Vincent Chepkok in 13:00.20 su Kipchoge e sull'etiope Merga, al termine di una lunga volata che ha coinvolto fino all'ultima curva ben sei atleti. Settimo, col primato personale portato a 13:05.66, l'ex-africano Farah, stella del mezzofondo inglese, che agli Europei tenterà l'accoppiata 5000-10000.

Germania

A Biberach Carolin Hingst si è portata a 4.72, nuovo limite europeo stagionale, nel salto con l'asta. Nei 100 l'ennesimo prodotto dell'inesauribile vivaio giamaicano della velocità, il ventenne Roach, si è espresso in 10.14. Nello stesso giorno, nel Gala di Bottrop, 8.19 del lunghista sudafricano 19enne Manyonya e 13.51 dell'ostacolista algerino Hadj-Lazib.

Campionati polacchi

Buoni risultati, soprattutto dai concorsi. Il campione olimpico di getto del peso Majewski ha vinto l'ennesimo titolo nazionale con 21.25, il suo miglior lancio della stagione. Idem Malachowski (67.48), prima di volare a Gateshead e sfiorare i 70 metri con il record nazionale a 69.83. Nell'alto maschile titolo e record personale per il 24enne Theiner con 2.30. Nell'asta 5.80 di Michalski e tre errori a 5.91. Assente la primatista del mondo di lancio del martello Wlodarczyk, convalescente dopo un infortunio e non certa della partecipazione agli Europei di Barcellona.

Promesse d'America

Buoni e buonissimi risultati dai campionati nord e centroamericani under 23 di Miramar: il miglior risultato in assoluto è sortito dalle semifinali dei 200 maschili, dove Curtis Mitchell, campione universitario indoor 2010, ha abbattuto il muro dei venti secondi correndo in 19.99 con vento al limite, ma legale. In finale si è confermato con 20.06, con vento irregolare. Il canadese Sam Effah ha riportato i 100 in 10.06, ampiamente primato personale. Sempre in tema di velocisti bianchi, secondo sui 200 è Byram, battuto da Mitchell anche negli NCAA indoor (nella classifica combinata), capace di 20.31 in semifinale.

Tra i risultati a sensazione, ma viziati dal vento eccessivo, il clamoroso 12.98 con cui Ronald Ash ha vinto la finale dei 110 ostacoli davanti al campione del mondo Brathwaite (13.10), e a Johnny Dutch (13.30), quest'ultimo capace di 47.63 nei 400 ostacoli ai campionati USA. Ash è stato due volte terzo recentemente, nelle gare in cui David Oliver si è espresso a 12.95 e 12.90. Gran finale con la miglior prestazione mondiale nella 4x400 uomini: il quartetto statunitense under 23 formato da Betters, Wilder, Hughes e Tate ha vinto l'oro in 2:58.83, dando quattro secondi ai bahamensi.

Cuba

A L'Avana il 21enne Omar Cisneros ha migliorato il record nazionale dei 400 ostacoli in 48.29. In pedana 20.41 del pesista Veliz, nel triplo 14.34 della Bicet, alla quarta gara dopo il rientro.

Notizie varie

Anno sabbatico confermato per Yelena Isinbayeva, che tornerà alle competizioni in febbraio nella stagione al coperto. La sanzione che verrà riservata a Shelly-Ann Fraser per l'uso non comunicato dell'antidolorifico cui ha fatto ricorso dopo le cure dentarie sarà al massimo di tre mesi di sospensione. La giamaicana dovrebbe tornare in pista per l'inizio del mese di settembre.

Il ritiro di Allen Johnson

A 39 anni stavolta suona come definitivo l'annuncio del grande ostacolista statunitense. In una carriera magnifica ha messo in bacheca un titolo olimpico, quattro titoli mondiali all'aperto e tre indoor. A 35 anni fu capace ancora di esprimersi a 12.96.

Strada

Nella 15km di Utica (New York) successo dell'etiope Lelisa in 42.46 sui kenyani Peter Kirui e Shadrack Kosgei. Nella corsa femminile solo quarta la favorita etiope Dire Tune, battuta da Edna Kiplagat, Alice Timbilil e dalla connzaionale Zemedkun.

Russi e spagnoli

Sono già iniziati i campionati russi a Saransk. Dureranno fino a giovedì. Nel fine settimana, in calendario, anche i campionati nazionali di Spagna. Per il resoconto numerico della stagione all'aperto, sono disponibili nella sezione statistiche del sito le graduatorie mondiali 2010 aggiornate a 24 ore fa.
 
Liegi

Oggi nuovo appuntamento internazionale in Belgio: tra gli italiani iscritti Campioli e Chesani nell'alto, Capotosti nei 400 ostacoli. Presenti il tedesco Mohr nell'asta, Padgett sui 100, la Cherry sugli ostacoli alti.

Parigi

Venerdì meeting di primissimo piano a Parigi, nuovo step della Diamond League. Nei 100 metri il pathos sarà da capogiro per la contemporanea presenza di Usain Bolt, Asafa Powell e Christophe Lemâitre! Tra gli italiani iscritti, oltre alla staffetta, anche Giuseppe Gibilisco e Fabrizio Donato.




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