Internazionale: fari su Osaka, kermesse mondiale



Ad undici giorni dall'undicesima edizione dei Campionati del Mondo di Atletica Leggera ecco quanto successo nell'ultima settimana di attività internazionale: Gli appuntamenti di maggior rilievo sono stati il DN Galan di Stoccolma ed i Giochi Mondiali Universitari, che si concluderanno nella giornta di oggi a Bangkok. Leverkusen e Wattenscheid Nel primo dei due meetings, disputato venerdì scorso, il velocista bahamense Derrick Atkins, uno dei maggiori candidati al podio mondiale dei cento metri, ha portato il personale dei 200 a 20.50,dimostando una tenuta maggiore rispetto alle esibizioni fin cui conosciute. Il risultato di maggior spessore tecnico è arrivato da Bjorn Otto, l'astista bronzo europeo indoor, che ha superato la misura di 5.90. Dal martello ottima prova di Esser (tre volte oltre gli 80 metri con una punta di 80.68), e terzo posto di Marco Lingua con 74.46. Nelle gare femminili nuovo miglioramento dell'ostacolista statunitense Harper (12.70, ma a Wattenscheid farà ancora meglio in 12.67), 6.83 della portoghese Gomes (recentemente a 7.01), e soprattutto grandi lanci: la primatista d'Europa del giavellotto Obergfoell ha battuto nuovamente la connazionale Nerius con un lancio di 67.04, contro i 65.72 della rivale, rientrata con una prova a soli 6 centimetri dal primato stagionale. Zahra Bani si è classificata quinta con 56.18. Nel panorama del giavellotto si aprono spazi importanti nell'imminenza dell'appuntamento iridato. Non saranno ai mondiali, infatti, la primatista del mondo e plurimedagliata Menendez, la primatista americana Kreiner e la detentrice del primato africano Justine Robbeson. Per tornare alle gare di Leverkusen, nel martello ecco la consueta bordata di Betty Heidler (73.94). A Wattenscheid, domenica, piccolo tonfo di Otto (5.51), largamente superato da Ecker (5.81) e dagli altri migliori specialisti tedeschi. Nello spazio di un metro si è consumato il verdetto del giavellotto femminile: vince ancora la Obergfoell con 65.42, sulla Nerius (64.68) e sulla ceka Spotakova (64.49). Alla conquista del mondo Jeremy Wariner e Blanka Vlasic sono stati i protagonisti del DN Galan di Stoccolma. Il quattrocentista ha piegato la resistenza di Clement dopo che questi lo aveva affiancato all'uscita dell'ultima curva. La decelerazione di Clement è stata inevitabile, mentre Wariner è stato straordinario nell'evitare di piantarsi sul rettilineo conclusivo, regalando l'impressione ottica di un'accelerazione. Il finale di Wariner ha ricordato quello di Butch Reynolds in occasione del primato del mondo di 43.29. Con 43.50 Wariner inizia a "vedere" sul serio il mondiale di Michael Johnson (43.18). Clement, pur vedendo da lontano la schiena del connazionale, ha chiuso in un ottimo 44.48. Blanka Vlasic ha superato i 2.07 con un salto senza sbavature. Nelle liste di tutti i tempi ha affiancato la bulgara Andonova ed è preceduta solo dalla grande Stefka Kostadinova, il cui 2.09 resiste dai Mondiali di Roma. La croata si sta abituando ai tentativi a quota 2.10, e chissà che non riesca nell’impresa entro la fine della stagione. Il meeting di Stoccolma è stato uno dei migliori visti quest’anno: Asafa Powell non ha destato la fantastica impressione dell'Olimpico, ed ha vinto i 100 per un solo centesimo sul bahamense Atkins. Il primatista del mondo ha chiuso sopra i 10 secondi in 10.04. Felix allo spasimo Kenenisa Bekele ha fatto ancora meglio di Sheffield, graffiando i 3000 in 7:25.79, confermando l’intenzione di voler arrivare, prima o poi, al primato del mondo anche in questa distanza. Paul Kipsiele Koech ha cercato un tempo attorno agli 8 minuti nelle siepi, per convincere i selezionatori del Kenya a portarlo ad Osaka, non essendosi qualificato sul campo: il responso è stato di 7:59.42, in una pista tradizionalmente favorevole alle grandi performances dei siepisti. Sanya Richards si è ritrovata due volte seconda nello spazio di pochi minuti, fatto davvero inatteso: l’americana si è testata 100, ed ha migliorato nettamente il personale correndo in 11.05 (prima la Barber in 11.03), ma ha anche perso anche sui 400 contro una incredibile Allyson Felix (49.70), per soli due centesimi. Campionati in Scandinavia e Universiadi In assenza di Olsson (campionati di Svezia), il triplo ha lanciato Anton Andersson (17.10), un atleta battuto a Celle Ligure da Paolo Camossi in giugno. Titoli svedesi anche per Susi Kallur, Holm (2.31 su Thornblad, secondo con 2.29), Emma Green (1.92 come la Klueft, con la Bergqvist ai box). In Norvegia ancora un valido riscontro per l'ex-gambiano Saidy Ndure, accreditato di 10.14 sui 100 metri. Le cose migliori dalla marcia, col record nazionale sui 5000 metri di di Tysse 18:32.46 ed il 12:34.69 di Kjersti Plaetzer-Tysse. Universiadi: ad una giornata dalla fine i risultati più interessanti sono stati registrati nel triplo femminile (Saladuha a 14.79 e Veldakova a 14.41), Minah (8.099 punti nel decathlon) e Demydyuk (13.33 sui 110 ostacoli). Ultime dall'Europa La velocista britannica Laura Turner ha corso in 11.19 a Loughborough sabato scorso; nelle serie dei 100 ostacoli anche Marzia Caravelli, terza nella serie A con 13.57 (vento nullo). A Minsk ancora una grande misura per la pesista Ostapchuk (20.27) e 51.01 della Yushchanka sui 400 metri, un'atleta poco conosciuta emersa nel corso di questa stagione, fin dalle gare indoor. In Francia ultimo test a Castres: emergono la Skotnik (1.96 nel salto in alto) e la Montebrun (73.71, suo miglior risultato della stagione). Domenica a La Chaux-de-Fonds (Svizzera) Leslie Djhone he realizzato la migliore prestazione europea stagionale dei 400 maschili correndo in 45.01. Andrea Alterio ha portato il primato stagionale a 13.81 (quarto sui 110 ostacoli), e l'ex-cubano Martinez ha eguagliato il record elvetico di salto triplo con 17.13. Altri italiani in gara: Enrico Minetto ha corso i 100 in 10.77 ed i 200 in 21.57; nella finale dei cento donne Elena Sordelli ha corso in 11.72 (quinta) e Rita De Cesaris in 11.95 (settima, ed anche 24 70 sui 200). Nei 400 54.29 della Schutzmann (sesta nella prima serie), 54.69 di Manuela Grillo e 54.85 di Lara Rocco (seconda e terza in un'altra serie). Nell'asta 4.10 per la Scarpellini (seconda) e 4.00 per la Farfalletti (sesta). Osaka meno undici Che Cuba non porti nessun lunghista ai Mondiali è già una notizia: tre triplisti (Tosca, Betanzos e Giralt), ma nessun atleta nella specialità un tempo dominata da Ivan Pedroso, nonostante due atleti abbiano saltato misure attorno agli 8.20 in questa stagione. I nomi migliori tra i caraibici sono Robles sui 110 ostacoli, Moya nell'alto, la recuperata (in extremis) Calatayud negli 800 femminili, la saltatrice Savigne, la martellista Moreno e la Bisset nel giavellotto. Non brillante come in altre stagioni la pesista Cumba, che non ha superato ancora i 19 metri quest'anno. La squadra USA Mai come nell'edizione dei Mondiali che va ad iniziare gli statunitensi rischiano di portare un solo uomo sul podio dei 100 maschili. Gay a parte (indubbiamente tra i favoriti), le rinunce di Dix e Holliday (il primo assai quotato, il secondo un po' meno) hanno spalancato le porte di Osaka a Mark Jelks e J-Mee Samuels. Il primo ha avuto qualche sprazzo di popolarità un paio di stagioni fa in diverse esibizioni interessanti in Europa; il secondo è un ragazzo del 1987, brevilineo e compattissimo, che ha fatto faville da allievo e da junior, e che ora si è trovato in squadra per i Mondiali con "solo" il quinto posto dei Trials, perdippiù con un tempo decisamente poco incoraggiante: 10.22. A memoria non si ricorda nessun velocista statunitense inserito in una selezione per Mondiali od Olimpiadi, in possesso di un primato stagionale così modesto. Almeno sui cento, ed a meno di terremoti, le speranze a stelle e strisce sono riposte nel solo Tyson Gay, peraltro rientrato in patria dopo il meeting di Londra per un leggero infortunio. Il team americano potrà però contare, nel settore velocità, di fenomeni come lo stesso Gay, Spearmon, Wariner, Merritt. Negli ostacoli appare recuperato Bershawn Jackson, che con Carter e Clement potrebbe portare ad una fantastica tripletta. Ancora nella squadra maschile il due volte argento olimpico Trammell, i mezzofondisti Webb e Symmonds, l'astista Walker, il lunghista Phillips e la novità del triplo Wilson. Nei lanci, a parte Cantwell, ci saranno tutti i più forti, da Nelson a Hoffa, dal discobolo Waltz al giavellottista Greer. La squadra femminile presenta la Richards sui 200 e non sui 400 per via dell'incredibile quarto posto dei Trials, dovuto ad una indisposizione fisica, ma anche la Edwards, la Felix e lla quattrocentista Hastings. La maratoneta Kastor correrà i 10000 metri, e buone speranze sono riposte nel settore ostacoli (con Perry, Powell, Jones, Rss-Williams e Johnson). La carica dei 106 Tanti sono i russi inseriti nella squadra più forte d'Europa: mentre le ambizioni maggiori del team maschile sono riposte in Borzakovskiy, Makarov e negli altisti ed i marciatori, le ragazze presentano una squadra decisamente agguerrita: le due staffette (specialmente la 4x400), tutte le mezzofondiste di 800 e 1500, la Pechonkina, le siepiste. Nei concorsi la forza d'urto appare dirompente: Lebedeva, Kotova, Kolchanova, Isinbayeva, Slesarenko, Chicherova, Pyatykh, Feofanova nei salti; le martelliste (anche senza la Lysenko e la Khoroskikh non sembra cambiare granché) e la favolosa eptatleta Chernova (iridata junior nel 2006 ed attesa al primo vero grande appuntamento sulle orme della svedese Klueft) completano il quadro, assieme alle marciatrici. Altri protagonisti Spagna: Fernandez, il marciatore, è il nome più prestigioso, assieme al gruppo dei maratoneti, ma possono ambire ad un mondiale prestigioso anche la Beitia (2.02) e la lunghista Montaner. Etiopia: Bekele correrà solo i 10000 (Sihine sia i cinque che i diecimila, come la Dibaba). Tra le ragazze uno dei duelli più interessanti dell'intero programma di gare: la Dibaba troverà infatti sui 5000 la Defar (ma anche la ventenne Burika, fortissima). Attenzione ai maratoneti, che compongono un gruppo di gran qualità. Non vedremo invece Gebrselassie, Gete Wami e Berhane Adere. I ricambi, risultati alla mano, non mancano. Restando in Africa, con il Kenya prima forza continentale assieme all'Etiopia ed ai sempre competitivi marocchini, ecco l'emergente Uganda: le punte sono Kiprop e Busienei sui diecimila metri, ma un altro personaggio interessante da seguir è l'ottocentista Chepkirwok. Chiusura con la Grecia: perse le chances di medaglia riposte in Tsatoumas (stagione finita), i nomi migliori sono quelli dell'ostacolista Iakovakis, della saltatrice Devetzi e, se recupererà dagli ultimi infortuni, della Halkia. Questa edizione delle news internazionali si chiude con l'arrivederci a settembre per la ripresa della rubrica. Nella sezione statistiche del sito sono scaricabili le liste mondiali 2007 complete al 13 agosto, ultimo aggiornamento prima dei Campionati del Mondo. Marco Buccellato


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