Internazionale, ancora record nel countdown mondia



Altri due primati del mondo, uno ufficialmente riconosciuto ed un altro solo "world best" arricchiscono una stagione indoor fin qui ricca di prestazioni di alto livello, ideale preludio di un avvincente mondiale spagnolo, e prologo di un anno "olimpico" che si annuncia all'altezza dei predecessori. Isinbayeva-record al primo colpo C’era aria di primato attorno alla discesa in pedana di Yelena Isinbayeva, un po' per le dichiarazioni della stessa nei giorni precedenti la gara di Donetsk, un po' per i corsi e i ricorsi storici legati al meeting, che l'hanno vista stabilire il record mondiale della specialità nelle ultime quattro stagioni indoor proprio a Donetsk. Così è stato anche quest'anno, con la striscia-primato portata a cinque volte consecutive, sempre a Donetsk, a casa di Bubka. La russa è entrata in gara a 4.67 con immediato successo, ha passato i 4.72, ha centrato al primo tentativo anche i 4.77 per poi passare la misura di 4.82; alla quota di 4.87 le sono state necessarie tre prove, poi ha logicamente rinunciato ai 4.92 per cercare il primato a 4.94. Dopo due errori sulla misura ha "rilanciato" facendo alzare di un centimetro l'asticella, avendone ragione con l'unica prova rimastale a disposizione. Una prova di grande determinazione e volontà passata anche attraverso un cambio di aste in gara, scegliendone di più rigide. Ben nove atlete, a Donetsk, hanno valicato misure superiori ai quattro metri e cinquanta. Tra di esse va segnalata la Golubchikova (4.72 a soli tre centimetri dal personal best centrato pochi giorni prima ad Atene), e le polacche Pyrek (4.67) e Rogowska (4.62). Nella gara maschile, dove il pronostico era infinitamente più aperto, tra i tanti pretendenti è spuntato l'uomo di casa Maksym Mazuryk, capace di superare al primo assalto i 5.81 e battere l'ex-campione del mondo indoor Pavlov ed il leader mondiale stagionale Lukyanenko, secondo e terzo con la stessa misura. Mazuryk ha poi commesso un errore a 5.86 e due riservati alla quota successiva di 5.91, per via della rinuncia di Pavlov ad affrontare per la terza volta i 5.86 e passare oltre alla ricerca della vittoria. C'era anche German Chiaraviglio, l'argentino tesserato in Italia, che ha commesso tre errori sulla misura d'entrata da 5.31. Per Bekele record sulle due miglia Kenenisa Bekele, come da annuncio preventivo, ha portato la migliore prestazione mondiale sulle due miglia a 8:04.35 a Birmingham; il limite precedente era stato fissato da Gebrselassie a 8:04.69 cinque anni fa. Bekele è transitato ai tremila in 7:34.60; in settimana l'etiope farà definirà se partecipare ai mondiali indoor di Valencia o a quelli di cross ad Edinburgo, o magari ad entrambi. A Birmingham, assente dell'ultima ora la Defar (anche lei aveva annunciato l'assalto al mondiale delle due miglia femminili), benissimo il canadese Christopher con 45.80 sui 400 (mondiale stagionale) e Susanna Kallur nella prima gara post-record con 7.75, e bene Idowu con 17.21 nel salto triplo. Il norvegese di origini gambiane Ndure ha vinto i 60 in 6.56 (impressionante l'abbrivio verso il traguardo) trascinando l'inglese Williamson e lo statunitense Rodgers al personale di 6.57. Notevoli anche il 3:35.23 di Bernard Lagat (che terminerà la stagione indoor giovedì a Stoccolma) ed i tremila della Burika (8:31.94). Per finire buoni 800 con Richard Kiplagat in 1:46.33 e la Meadows in 2:00.74, Deludente Obikwelu (6.75 in batteria). Campionati asiatici indoor Si sono disputati a Doha, e sono giunti alla terza edizione. Il risultato tecnicamente migliore è stato ottenuto dal saltatore saudita Al-Khuwailidi (8.24, primato continentale indoor). Lo sprinter Francis, un ex-nigeriano che fu d'oro alle ultime Universiadi e già autore di un 6.54 indoor a fine ottobre, ha vinto i 60 metri in 6.62. Alcuni personaggi molto noti del mezzofondo come Youssef Saad Kamel (l'ex-Gregory konchellah) e Kamal Ali Thamer (ex-Thomas Kosgei) si sono imposti con facilità su 800 e 1500 metri. Nelle gare femminili bella doppietta dell'indiana Paulose (ancora su 800 e 1500 metri) in 2:03.43 ed in precedenza in 4:15.42. Nel peso vittoria di Gong Lijiao, ragazza-prodigio cinese appena 19enne, con 18.12. Nello score del medagliere l'India prende cinque ori come la Cina, ma ne può vantare otto in più tra argenti e bronzi. Molto bene anche il Kazakistan con quattordici medaglie, delle quali quattro d'oro. Multiple a Tallinn Nella Reval's Cup in territorio estone sono stati migliorati i mondiali stagionali sia nell'eptathlon che nel pentathlon. Nella gara maschile successo del bielorusso Andrei Krauchanka (ex-iridato junior a Grosseto) con 6.229 punti. Lo stesso punteggio (ma non la vittoria, pur se con il record asiatico) per il kazako Karpov; terzo il 20enne russo Vasilyev, uno che sta bruciando le tappe per una grande carriera. Solo quinto Roman Sebrle con 5.963 punti. La vittoria con 4.771 punti ha fruttato all'ucraina Blonska anche l'undicesimo posto nelle graduatorie all-time della specialità. Spiccano l'8.32 sui 60 ostacoli ed il 6.57 nel lungo. A completare la terna vincente (e l'alta qualità dei punteggi) l'altra ucraina Dobrynska con 4.758 punti e la russa Chernova (4.717), iridata junior a Pechino. Lipsia Appena sbarcato in Europa fa notizia: è il sudanese Kaki (un ottocentista classe 1989) che a Lipsia, nella prima gara indoor della sua vita, ha fermato i cronometri a 1:46.06. In Egitto, a fine novembre, aveva corso in 1:43.90. A Lipsia in evidenza anche i tedeschi Lobinger (5.80) e Sack (20.88), nonché la nigeriana Idoko che ha corso i 60 in 7.19. Doveri in Svizzera A completamento dei risultati di Magglingen, dove Franco Casiean ha migliorato il primato italiano promesse dell'eptathlon, segnaliamo anche la presenza di Francesca Doveri, terza nel pentathlon con 4.221 punti con le seguenti prestazioni: 8.64, 1.72, 12.28, 5.94, 2:18.50. Brivido-Nelson Dopo averla fatta grossa ai Millrose Games (22.07), il due volte argento olimpico del peso Adam Nelson si è superato a Fayetteville, nella prima giornata del prestigioso Tyson Invitational, dove ha disegnato una lunghissima traiettoria da 22.40, terza prestazione di sempre al coperto a soli 26 centimetri dal quasi ventennale record del mondo indoor di Randy Barnes. E dire che Nelson aveva iniziato la gara in sordina con 19.90, per poi ristabilire la "normalità" con 21.25, prima di ottenere la misura grandiosa. Eccitato, ha messo un nullo nella conclusiva quarta prova. C'è tanta enfasi attorno a Hoffa (meritata, qui secondo con 21.14) ed a Cantwell (terzo con 20.50) ma l'uomo più regolare è proprio Nelson, che assieme alle due medaglie olimpiche può vantare un titolo mondiale all'aperto e ben tre argenti iridati. Nelle gare ad invito di Fayetteville ha ritrovato il grande risultato Wallace Spearmon (20.19, a meno di un decimo dal primato USA), un crono anticipato dalle dichiarazioni dello sprinter figlio d'arte relative all'obiettivo di voler scendere sotto i venti secondi. Nelle altre gare 6.81 della lunghista Reese, 4.64 della Stuczynski nell'asta, 7.60 di Allen Johnson sugli ostacoli, 2:01.41 della giamaicana Sinclair sugli 800, 20.70 di Walter Dix (anche 6.68 nelle batterie dei 60, vinti da Holliday in 6.60 su Scott), 7.19 di Jessica Young (giovane e poco conosciuta) e 23.07 di Bianca Knight sui 200. Sui 200 femminili (nelle gare della seconda giornata) altro mondiale stagionale, ad opera della giamaicana Anderson (22.94). Tantissime le gare con infinite serie nella velocità, tra "invitational" e gare riservate agli atleti dei colleges. Val la pena ricordare anche il 3:55.93 con cui il neozelandese Willis si è imposto nel miglio. Per chiudere, un po' di sconcerto per il debutto infelice di Sanya Richards (sesta in 7.40 nella serie delle migliori sui 60 metri) e di Natasha Hastings (23.51 sui 200, appena terza). Altro dagli USA Nell'impianto di Seattle (pista troppo grande) 20.97 del giovane Dykes sui 200, 20.28 di Russ Winger nel peso e ben 23.30 del martellista Parker col peso dotato di maniglia. In un’altra super-pista (nell'Iowa, ad Ames) 6.192 punti di Bryan Clay nell'eptathlon, 24.25 dela Riley nel peso con maniglia (mondiale stagionale) e doppio 46.13 per i quattrocentisti Andretti Bain (Bahamas) e Miles Smith. Sugli 800 1:47.77 di Elias Koech, kenyano di stanza in Texas. Dove la pista troppo grande non fa testo, cioè in pedana, ecco spuntare il 20.75 del pesista Whiting, miglioratosi già la scorsa settimana come puntualmente riportato. A Flagstaff (il posto in Arizona dove ha ambientato il suo ultimo romanzo Giorgio Faletti) 6.60 del canadese Parris nello sprint e 17.51 della Camarena nel peso. Round-up continentale Giro d'orizzone in Europa tra meetings e campionati nazionali: Yuliya Fomenko-Chizhenko ha corso i 1000 metri a Yekaterinburg in 2:34.67 (mondiale stagionale) nel Finpromko meeting. Nello stesso meeting 2.32 di Andrey Silnov nell'alto maschile. A Bucarest, nel meeting di alto organizzato dall'ex-saltatrice Monica Iagar-Dinescu, due metri per Yekaterina Savchenko-Aleksandrova, quarta donna al mondo a superare la fatidica quota in questo scorcio di 2008. In ascesa (in ogni senso) anche l'altra russa Chicherova, che dopo l'1.95 di Spalato (inizio settimana) si è portata a 1.98. Romania: ai campionati nazionali di Bucarest la solita Popescu-Barbulescu ha corso i 1500 metri in 4:03.53. Sempre lunghe li misure per la pesista Heltne (18.47) e la triplista Gavrila (14.43), il tutto sotto l'occhio di Marian Oprea, presente nell'impianto ma a riposo, pensando già alla stagione estiva in prospettiva Pechino. Ai campionati belgi di Gent (domenica) Tia Hellebaut si è esibita nel lungo, vincendo il titolo con 6.18. Nello stesso impianto belga, il giorno precedente, si sono disputati i campionati olandesi: il lanciatore Rutger Smith ha stabilito il nuovo primato nazionale al coperto con 20.89. Polonia: grande pentathlon della sempre più accreditata Tyminska a Spala (4.769 punti con 6.54 nel lungo ed un grande ottocento da 2:06.52). Campionati francesi: più che per i risultati c'era curiosità per il ritorno alle gare di Salim Sdiri, vittima del noto incidente dell'Olimpico la scorsa stagione. L'atleta corso ha perso di soli due centimetri (7.98 contro 8.00) dal nero Gomis. La Arron ha vinto il titolo sui 60 in 7.21, la grande promessa del triplo (il 18enne Tamgho) ha portato a casa la vittoria con un clamoroso 16.94 al primo salto. Fatta anche la squadra francese per Valencia: in attesa di sciogliere i dubbi sulla presenza di Muriel Hurtis, ecco certi i nomi della Arron, della Ghezielle, della novità del lungo Lesueur. Non faranno i mondiali la Boslak, Mesnil, Doucouré (infortunato) e la forte ottocentista Guegan. Dalla Bielorussia ecco un inatteso 6.60 sui 60 metri dell'ostacolista Lynsha (anche 7.62 sugli ostacoli). Si è rivista in una condizione decente la campionessa olimpica Nesterenko, che ha fermato i cronometri a 7.26. Dagli archivi Alcuni risultati giunti solo negli ultimi giorni o da citare anche se ottenuti ad inizio della scorsa settimana, dopo il nostro ultimo report: a Brno, in Repubblica Ceka, Yelena Slesarenko ha portato a 2.02 il personale stagionale nel salto in alto, rafforzando la sua posizione nei valori stagionali alle spalle della crata Vlasic, leggermente infortunata dopo il meeting di Spalato (dove ha superato i 2.01) e costretta a cancellare gli appuntamenti più recenti. Dall'est arrivano l'8.02 del lunghista ucraino Soldatkin e l'.195 di Yelena Yevseyeva, kazaka ventenne, ottenuto a Karaganda. Atene Molti gli spunti, su tutti l'8.42 di Irving Saladino ottenuto nella gara del drammatico infortunio del ghanese Gaisah, che rischia la prosecuzione della carriera. Oltre a quella del panamense (leggermente infortunato in gara), vanno in archivio le migliori prestazioni mondiali stagionali di Daniel Kipchirchir Komen sui 1500 metri (3:34.80), Yuliya Golubchikova nell'asta con 4.75 (poi arriverà sua altezza Isinbayeva..) e di una incredibile Marija Sestak-Martinovic, 15.09 nel salto triplo (seconda una grandissima Devetzi con 14.89, primato di Grecia indoor), terza prestazione di sempre al coperto. Wariner perde da..Batman, grande Vili-Adams Pallido inizio di stagione per il campione olimpico e mondiale dei 400 metri Jeremy Wariner. A Sydney è stato battuto sui 200 da Daniel Batman (20.81 contro 20.93). Ben sei atleti sotto i 3:40 sui 1500, e nel febbraio outdoor è una notizia. Vittoria per Bradley Woods in 3:37.63. A Sydney c'erano anche Sherone Simpson che ha corso i 200 in 23.44, e due australiane sotto i due minuti sugli 800 (la Lewis in 1:59.59 e la novità Pape in 1:59.92). Miglior risultato tecnico, il 19.78 della solita Valerie Vili-Adams nel peso. La lanciatrice Maori farà ancor meglio au Auckland, nelle ultime ore, grazie ad una bordata da 20.13! Lanci al freddo..e al caldo Il settore lanci scalda le braccia in vista della Coppa Europa di Spalato: dalla Russia i primi bagliori dal giavellotto femminile con il 62.12 della 22enne Abakumova (a soli quattro centimetri la Yakovenko) ed il 61.20 della discobola Saykina (non è una sconosciuta ma l'ex-Ivanova ora sposata). Il martello langue l'assenza delle prime attrici, tutte fuori per ragioni di controlli antidoping falliti ed in attesa di verdetto: la migliore è per ora la Konevtsova con 66.87. Vincitori dei lanci maschili Pishchalnikov (62.62, disco), Korolyov (75.24, martello) e Sukhomlinov (79.77, giavellotto). Da segnalare nelle gare giovanili anche il 55.17 dela discobola appena diciottenne Strokova. In Bielorussia in evidenza la specialità del martello: Dmitriy Shako ha migliorato il personale finoa 78.12 e Darya Pchelnik ha passato i settanta metri grazia ad un lancio di 70.33. In Sud Africa la giavellottista Robbeson ha portato il primato africano a 63.49. Dalle altre sedi europee, 76.10 del martelllista turco Apak a Mersin (con 68.86 della turca Sudak, ex-bielorussa) e 67.82 della Novozhylova a Tel Aviv. In Germania 63.09 del discobolo Harting, vicecampione del mondo. E' già Kanter Lanci indoor: nel gigantesco impianto di Mustasaari, in Finlandia, Gerd Kanter ha esordito con 64.64 battendo Frantz Kruger, finlandese per matrimonio ma sudafricano (64.00). Röthlin-record a Tokyo L'elvetico Viktor Röthlin, già argento europeo 2006 e bronzo mondiale 2007, ha stabilito il nuovo record svizzero nella maratona di Tokyo, vinta in 2:07:23, appaiando lo spagnolo Roncero al decimo ppsto nelle liste europee di sempre, ad un secondo dal primato italiano di Stefano Baldini. Vincere a casa dei giapponesi ha regalato momenti di euforia a Röthlin nel dopo-corsa, che ha dovuto cambiare i piani di preparazione nell'ultimo periodo scegliendo l'Europa occidentale come base di allenamento anziché il Kenya per le note vicende di ordine pubblico. Curiosa la storia del secondo classificato Arata Fujiwara, un giapponese che nella prima maratona della carriera scoppiò letteralmente al trentesimo chilometro ed impiegò più di un'ora per completare il resto della distanza, chiudendo in ben oltre le due ore e trenta minuti. A Tokyo ha stupito in 2:08:40, precedendo il kenyano Gitahi (anch'egli al secondo impatto con la 42 chilometri), terzo in 2:08:57. Dietro, una fila di giapponesi, fino al tredicesimo posto di Daniel Njenga (un grande col suo 2:06:16 e le molte maratone corse con risultati importanti negli USA), che ha chiuso in 2:14:11. Altro dall'attività su strada Philip Manyim ha vinto la maratona di Valencia in 2:11:29. Sempre in Spagna vittoria dell'etiope Tufa nella mezza maratona femminile di Gavain 1:10:26. Domenica prossima Ekiden femminile a Yokohama, con cinesi, giapponesi, etiopi, russe, marocchine, polacche e statunitensi presenti con le rispettive squadre. Tra le individualità di spicco ecco la Abitova (campionessa d'Europa sui 10000), la Shobukhova e la Zadorozhnaya tra le russe. Tra 15 giorni Paul Tergat (niente Londra per lui) parteciperà alla mezza maratona di Abu Dhabi, e con lui sarà al via anche Lornah Kiplagat. Si parla anche della possibilità di una iscrizione di Gebrselassie. Il montepremi è da nababbi, ben due milioni di dollari in totale, trecentomila dollari ai vincitori e bonus di altri duecentomila dollari in caso di record del mondo. Cross Titoli americani a Shalane Flanagan (otto chilometri) e Dathan Ritzenhein (dodici). SOlo quinto il femoneno Ryan Hall a quasi cinquanta secondi dal vincitore. In Kenya calendario fitto di appuntamenti campestri, con pochi atleti di primo piano e il resto della compagnia in giro per l'Europa tra cross, strade e indoor. A Eldoret vittoria di Asbel Kiprop, talento purissimo dei 1500 metri, su Macharyniang. A Caceres (Spagna) vittorie di Moses Mosop su Juan de la Ossa e Lebid, e della Jepleting sulla Nyaurai e sulla spagnola Martin. Lutti Se ne sono andati l'ex-campione europeo di salto in alto Richard Dahl (74 anni), l'uomo che contro i pronostici si migliorò di quattro centimetri nella finale degli Europei del 1958 e vinse la medaglia d'oro, e l'ex-quattrocentista ad ostacoli britannico Gary Cadogan (41 anni), sconfitto dal cancro. Aveva un personale di 49.07 e fu semifinalista ai mondiali di Stoccarda '93, correndo la prima semifinale in compagnia di un altro grande della specialità, anche lui prematuramente scomparso, l'ucraino ex-campione d'Europa Tverdokhleb. In Norvegia è scomparso Bjorn Paulson, argento olimpico nel salto in alto nel 1948. Marco Buccellato

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