Internazionale, a Tokyo è super-Noguchi



La maratona femminile di Tokyo occupa la copertina settimanale del palinsesto internazionale dell'atletica. A seguire vedremo quanto successo nel mondo delle corse su strada e nel cross-country. Tokyo: resurrezione della Noguchi Come ampiamente illustrato nelle news domenicali, la campionessa olimpica di maratona Mizuki Noguchi si è imposta nella maratona internazionale femminile di Tokyo, precedendo la kenyana Kosgei e l'azzurra Bruna Genovese, che sullo stesso percorso aveva colto l'affermazione più prestigiosa della sua carriera tre stagioni fa. La Noguchi, inarrestabile fino al 2:21:37 finale (tempo secondo quest'anno solo al 2:20:38 ottenuto a Londra dalla cinese Zhou Chunxiu e primato della corsa), ha così guadagnato definitivamente la selezione per i Giochi Olimpici di Pechino a poco più di due anni dall'ultima maratona disputata (Berlino 2005, vinta in un eccezionale 2:19:12, tuttora sesta prestazione di sempre dopo le magnifiche quattro maratone della Radcliffe ed una della kenyana Ndereba). Tramontano le speranze di disputare i Giochi Olimpici, invece, per l'altra giapponese Shibui, solo settima al traguardo in 2:34:19, il crono più pesante ottenuto nella sua carriera di maratoneta. In lizza per il podio per oltre tre quarti di gara, la Shibui è stata raggiunta e superata dalla Genovese al trentottesimo chilometro, per poi, nei successivi tre chilometri, essere ripresa da tre connazionali. Le prime turbolenze a poco più di un terzo di gara, quando la Noguchi (in coppia con la kenyana Kosgei) è passata da 3:27 a 3:17 al chilometro, poi a metà gara (da 3:26 a 3:19, passaggio in 1:11:18 alla mezza maratona) e tra il ventinovesimo ed il trentesimo chilometro, quando la coppia leader ha alzato ancora il ritmo da 3:26 a 3:15. Dopo il trentaseiesimo chilometro la campionessa olimpica ha imposto la svolta decisiva guadagnando margine sulla kenyana, giunta seconda al traguardo in 2:23:31. Tra le ritirate la britannica ex-canadese Kathy Butler. A Nijmegen nessun record Lornah Kiplagat aveva nel mirino il primato del mondo dei quindici chilometri su strada, distante appena quattro secondi dal record europeo da lei realizzato ad Udine in occasione dei campionati del mondo di corsa su strada. L'olandese per matrimonio (kenyana di nascita) ha visto dissolversi le chances di arrivare al primato per via delle condizioni atmosferiche tutt'altro che favorevoli, e nei pressi della linea del traguardo è stata anche sorpassata dalla etiope Bezunesh Bekele, quarta nella gara-record della Kiplagat ad Udine. Propositi di primato rientrati anche per Sileshi Sihine, ma la vittoria del vicecampione mondiale dei diecimila metri non è mai stata in discussione. Sihine ha preceduto (in 42:24, miglior tempo dell'anno sui quindici chilometri con arrivo, e non di passaggio) il connazionale Wondimu ed il kenyano Bernard Kipyego. Oeiras Debutto "gelato" del circuito IAAF del cross a Oeiras, in Portogallo, per via del brusco calo delle temperature, e con un esito inatteso per l'affermazione dell'etiope Imana Marga Jida, una specie di sosia di Sileshi Sihine. Jida ha preceduto i kenyani Kamais e John Cheruyiot Korir, oro alle recenti Universiadi di Hyderabad sui diecimila metri. Il cross femminile ha ritrovato la lusitana Monica Rosa, finalmente recuperata dopo un serio infortunio e autrice di una prova di grande determinazione. Solo quarta l'altra portoghese Carneiro, vincitrice di alcuni cross in avvio di stagione campestre. Mestamente dicianovesima la kenyana Margaret Okayo, vincitrice in passato di tre delle maratone più importanti del mondo (New York, Londra e Boston). Llodio Sul percorso spagnolo vittoria di Joseph Ebuya, iridato junior dei diecimila metri, che ai mondiali di Osaka non ha preso parte alla finale dei cinquemila per problemi di natura gastrointestinale. In assenza di Kipsiro, ugandese tra i favoriti per il successo a Llodio (bronzo mondiale sui 5000 metri), i kenyani hanno occupato le prime cinque posizioni della classifica maschile (quinto il fortissimo Micah Kogo). L'etiope Meselech Melkamu ha preceduto di tredici secondi la kenyana Kipkorir nella classifica femminile. Terza l'ungherese Kalovics, vincitrice quest'anno nelle maratone di Torino e Carpi ed alla Stramilano. Altri cross europei A Darmstadt vittoria del kenyano Nicholas Koech sull'altro kenyano Anderson Chirchir (18 anni) e sul tedesco Arne Gabius. A Jaen (Spagna) l'eritreo Tsegay ha nettamente preceduto Nyasango (Zimbabwe) e l'altro eritreo Mesfin. A seguire il terzetto locale composto da Rios, Jimenez e Castillejo. Nella gara femminile vittoria spagnola con Rosa Morato sull'eritrea Batha e sulla marocchina Assassah. In terra turca (cross di Istanbul) autorevole successo del mezzofondista locale Akkas sul moldavo Musinschi (neo-maratoneta). Alla etiope Emebet Etea Bedada (17 anni) il cross femminile. Per la prossima settimana sono in calendario numerosi cross, tra cui quello prestigiosissimo di Soria, in Spagna. Donne? Ingresso libero (o quasi) Per la velocista plurimedagliata Kim Gevaert e per Tia Hellebaut, una delle primedonne del salto in alto mondiale, la federazione belga ha concesso la selezione per i campionati del mondo indoor di Valencia senza l'obbligo dell'ottenimento del minimo. Per la Hellebaut, in realtà il discorso non è così semplice in quanto ha espresso con largo anticipo la volontà di cimentarsi nel pentathlon, disciplina che l'ha resa popolare a livello internazionale. In questo caso, dovrà competere nel corso dell'inverno ed ottenere un punteggio valido per la partecipazione iridata. Un salotto per Linz Il 31 gennaio di disputerà la prima edizione del meeting indoor di Linz, località austriaca nota nel mondo dell'atletica internazionale per una serie di fortunate edizioni del corrispondente meeting estivo: tra gli atleti attesi ci sono Alvin Harrison (quattrocentista americano al rientro dopo una sospensione di quattro anni), il velocista inglese Pickering e la campionessa iridata del 60 ostacoli O'Rourke. Fukuoka con il meglio La classicissima maratona giapponese del 2 dicembre (sessantunesima edizione) rinnoverà il proprio prestigioso cast grazie alla partecipazione dell'ex-recordman mondiale Paul Tergat e dell'attuale primatista del mondo di mezza maratona Samuel Wanjiru (deludente ad Udine, ma con problemi di natura fisica ora superati), al debutto sui quarantadue chilometri. Annunciati anche molti dei migliori maratoneti giapponesi (Takaoka, Matsumiya, Sato, Aburaya e Fujita), nonché altri africani di nome ed il portoghese Chaica (quarto ai mondiali di Parigi 2003). Si parla anche del maratoneta britannico Jon Brown, la cui carriera è da tempo costellata da infortuni a ripetizione, per il quale si sta prospettando un finale di carriera in rappresentanza del Canada. Purgatorio Sei mesi di sospensione sono stati comminati al saltatore in alto canadese Lipscombe, autore di 2.26 al meeting di Santo Domingo del maggio scorso, occasione in cui è risultato positivo all'assunzione di uno stimolante. Potrà tornare alle competizioni da metà febbraio. Altra sospensione nel settore dei lanci: è toccata al pesista statunitense Jeff Chakouian, positivo ai primi del mese di settembre per un diuretico (idroclorotiazide) presente nell'elenco delle sostanze non autorizzate. Chakouian (20.29 quest'anno e quinto ai mondiale juniores del 2000) potrà tornare in attività a fine settembre. La mezzofondista turca Sureyya Ayhan, oro europeo nel 2002 ed argento mondiale nel 2003 sui 1500 metri, rischia invece la squalifica a vita. Dalle agenzie viene riportato che l'atleta è stata testata nuovamente positiva in un controllo eseguito recentemente negli States. Si tratterebbe, se confermato, del secondo test positivo dopo quello che le costò una sospensione di due anni nel 2004. Datti al bob La squadra nazionale russa di bob potrà contare in questa stagione sull'apporto del lunghista Kiril Sosunov (8.38 di personale ed un 8.48 ventoso ottenuto a Oristano dodici anni orsono) e della velocista Fyodorova, bronzo mondiale con la staffetta russa a Parigi 2003). In passato più di un nome noto del mondo dell'atletica internazionale passò al bob a fine carriera: tra i tanti ricordiamo Willie Gault, ostacolista-velocista tra i migliori al mondo nel primi anni '80. Lutti Si è diffusa la notizia della morte improvvisa di Robert Taylor (59), velocista americano che vinse l'argento olimpico dei cento metri nel 1972 a Monaco nonché l'oro con la staffetta 4 x 100. Soffriva di problemi cardiaci e viveva a Missouri City. Taylor fu protagonista di un'impresa fuori dal comune nel corso dei Giochi di Monaco. A causa di un'errata comunicazione in merito all'orario dei quarti di finale dei 100 metri, da parte dei responsabili del team statunitense, il trio di sprinters composto da Taylor, Hart e Robinson si trovava ancora al villaggio olimpico nel momento della chiamata per il riscaldamento e la disputa del turno eliminatorio. Il solo Taylor giunse in tempo allo stadio per correre il proprio quarto di finale, e senza riscaldamento chiuse in un rocambolesco quanto incredibile primato personale di 10.16. Nello stesso quarto Valeriy Borzov portò il primato d'Europa a 10.07, prima di imporsi in finale con 10.14. Taylor fu d'argento in 10.24. Un altro lutto dal mondo dello sprint: in Polonia si è spento all'età di 63 anni Edward Romanowski, ex-primatista d'Europa nel 1965 con la staffetta veloce polacca (39.2). Coming soon Il cross di Soria e la maratona a staffetta di Chiba sono gli appuntamenti più gustosi del prossimo fine settimana, in attesa della importante maratona di Fukuoka, tra due settimane. Ringraziamenti per la cortese collaborazione nella diffusione delle notizie vanno a Alfons Juck, Heinrich Hubbeling e Ken Nakamura. Le statistiche mondiali sono aggiornate a poche ore fa e fruibili dalla sezione statistiche del sito. Marco Buccellato


Condividi con
Seguici su: