Internazionale, World Athletics Final a Stoccarda



In questa edizione delle news internazionali l'attenzione si concentra sulle "World Athletics Final" di Stoccarda, epilogo di una stagione pre-Olimpica ricca di spunti di interesse e di risultati da ricordare. A seguire risultati da Cina e Giappone, corse su strada con numeri ed anticipazioni, e notizie varie. La freccia venuta dal Gambia Pur se ricca di risultati eccellenti in diverse specialità, l'edizione 2007 delle World Athletics Final di Stoccarda sarà ricordata soprattutto per l'exploit di Jaysuma Saidy Ndure, un magro sprinter di 23 anni e mezzo con passaporto norvegese, salito alle cronache da un paio di stagioni vestendo i colori del paese natìo, il Gambia. Con alle spalle già una Olimpiade (record nazionale di 10.26 nelle batterie di Atene 2004), ed un mondiale flagellato dal maltempo (ad Helsinki arrivò a 20.14 in una ventosissima batteria per poi uscire dignitosamente in semifinale), Ndure nel corso del 2007 aveva fatto già cose egregie sui 200 (dove la scorsa stagione, sempre nella finale del circuito IAAF di Stoccarda fu brillante sesto): un primo miglioramento controvento con 20.45, poi l'ottimo 20.25 di Tallinn. Sui cento metri, gara dopo gara, gli indizi di ciò che avrebbe combinato domenica scorsa: 10.10 (sempre a Tallinn), poi via via 10.07, 10.14, 10.20, 10.07 e 10.10 (a Rieti), 10.11, 10.14, 10.06 (sabato, primato di Norvegia nella scia di Asafa Powell). Duecento da sogno La gara dei 200 di Stoccarda è stata stordente, un capolavoro costruito nella prima metà, nella quale ha ingoiato Wallace Spearmon, che gli era nella corsia davanti, la quinta, presentandosi alla fine della curva da predestinato di giornata. Il 19.89 di Ndure rappresenta la quarta prestazione europea di sempre, dopo l'ex-primato del mondo di Mennea (19.72), il 19.85 del greco Kederis a Monaco 2002 ed il 19.87 ottenuto da John Regis al Sestriere. Al mondo, si colloca alla posizione venticinque, un centesimo meglio di Asafa Powell ed uno peggio di Floyd Heard, tanto per nominare un po' di celebrità. Jaysuma ha già pagato un piccolo tributo ai regolamenti antidoping, essendo stato trovato positivo all'assunzione di cannabis in occasione del meeting di Lucerna dello scorso 28 giugno. Non sospeso (ha ricevuto il "public warning"), ha però subìto la cancellazione delle prestazioni ottenute in quella sede, cioè 10.28 e 20.41. Ndure è cittadino norvegese dal dicembre dello scorso anno, e da regolamento non ha avuto l'eleggibilità per rappresentare la Norvegia ai Mondiali di Osaka. Il Gambia è un piccolo stato pressochè completamente circondato dal Senegal, sulla costa occidentale dell'Africa. Ndure è il primo atleta nativo del Gambia ad affacciarsi alla vera ribalta internazionale. Oltre dieci anni fa fu il momento di Dawda Jallow, un quattrocentista da 45.48 che studiava e gareggiava nello stato americano della Georgia e che ha partecipato a ben tre Olimpiadi, Seul '88, Barcellona '92 ed Atlanta '96. Torniamo alle finali del World Athletics Tour di stoccarda, per uno sguardo su quant'altro accaduto aldilà delle notizie riguardanti gli atleti italiani. "Roblesse" oblige Un gioco di parole per definire che la classe, nella fattispecie del cubano Dayron Robles, non è acqua. All'acqua, vista le condizioni in cui si è trovato spesso a gareggiare nel corso della stagione (pioggia, vento, freddo), si è abituato e fortificato. Tenuto giù dal podio di Osaka dal terzetto Xiang-Trammell-Payne, dopo i Mondiali c'è stato soltanto lui, con vittorie a Zurigo, Linz, Bruxelles, Dubnica, fino al capolavoro di domenica, 12.92. Mondiale stagionale eguagliato, record cubano e del centro America, e rumoroso fischiar d'orecchie dalle parti di Pechino. Asterischi della finale Non hanno tradito la Isinbayeva, che ha vinto lo spareggio a 4.87 con la polacca Pyrek (gran miglioramento a 4.82) e la solita Richards, che con 49.27 ha eguagliato il mondiale stagionale fatto a Berlino. Settembre è stato il suo mese: un autentico "strike" con quattro vittorie in meno di 49.50. Ci hanno preso gusto Gerd Kanter, ancora vincitore su Alekna dopo il tanto sospirato oro di Osaka, e Walter Davis, al terzo successo post-mondiale nel triplo dopo quelli, prestigiosissimi, di Zurigo e Bruxelles. La solita Lebedeva: un balzo animale per vincere il lungo, l'anomalìa di uno step tutt'altro che impeccabile per perdere nel triplo. A soli tre centimetri dalla Devetzi ed a sette dalla Savigne, stavolta brucia anche di più. L'ecatombe delle squalifiche per falsa partenza ha penalizzato più di tutte la gara dei 100 ostacoli, privandoci del duello Kallur-Perry. Alla fine sono rimaste in cinque al via, e per l'americana si è materializzato un altro incubo europeo, quello della spagnola ex-nigeriana Onyia, finitale sul collo a soli due centesimi. La donna dal braccio d'oro L'uomo con un soprannome così regale era Jan Zelezny. Barbora Spotakova, ceka come il grande Jan, ne ha colto l'eredità vincendo il titolo mondiale a suon di record nazionale, migliorato sabato con un lancio di 67.12. Ne sono uscite ancora zittite le due tedesche terribili Nerius ed Obergföll. La Spotakova, dopo la gara di Stoccarda, come ci riferisce l'amico Alfons Juck, ha guidato la propria auto in compagnia del fidanzato fino alla Repubblica ceka, dove il giorno doop ha preso parte ad un triathlon in pista, correndo i 60 metri in 8.01, i 100 metri in 12.63 ed i 200 in 25.95. La Vlašic ha messo nel paniere la sedicesima prestazione stagionale oltre i due metri, diciannove se consideriamo le indoor. La Jamal ha ribadito che la vittoria mondiale sulla Soboleva non è stato un caso, sconfiggendo la russa per la terza volta consecutiva. Brad Walker ha tentato il mondiale dell'asta a 6.16 dopo aver vinto la gara, una bella gara, a 5.91. Il limite appare inavvicinabile, ma era da un po' che qualcuno non ci si cimentava. Epilogo del peso femminile in fac-simile alla finale mondiale, ma con verdetto inverso. 20.45 per la Ostapchuk, 20.40 per la Vili. Quasi le migliori misure della stagione. Fine della carrellata con i tremila feminili, ormai poco frequentati da quando la distanza è stata sostituita, nel programma delle manifestazioni globali all'aperto, dai cinquemila. Tre atlete sotto gli 8 minuti e 30 secondi si sono viste poche altre volte nella storia dell'atletica. Dopo il secondo world best sulle due miglia, la Defar non ha dato scampo nemmeno a Stoccarda, in una gara che ha riproposto il podio iridato di Osaka dei 5000 metri: Defar, Cheruiyot, Jepleting. Cina senza fine La finale del Grand Prix cinese si è svolta ad Urumqi, capitale della provincia di Xinjiang. Urumqi è, al mondo, la città più distante dal mare, un mare qualsiasi. Si trova infatti a 2500 chilometri dalla più vicina costa, quella del Mar Giallo. Fino a poco più di cinquant'anni fa Urumqi si chiamava Dihua, ovvero "illuminata". L'illuminazione, in pedana, ha colto Xie Limei, graziosa ventunenne che ha portato il record asiatico del triplo, nella giornata conclusiva della manifestazione, a 14.90. La Limei ha saltato quaranta centimetri più di quanto fatto nella finale di Osaka, dove si è classificata all'ottavo posto. Nelle altre gare, la solita martellata di Zhang Wenxiu (bronzo ad Osaka), che ha vinto a mani basse con 72.95, e la sorpresa della sconfitta di Shi Dongpeng sui 110 ostacoli: il numero due cinese (dietro Liu Xiang), è stato sorpreso da Ji Wei (sceso a 13.40) e da Xing Yanan (13.56). Vento: zero. Ancora dai concorsi, il peso femminile, con un ottimo 19.09 di Li Meiju, 18.58 di Li Ling e 18.38 di liu Xiangrong. La bambina-prodigio Gong Lijiao si è accontentata del quarto posto con 18.06. Iran e Giappone Tornata di gare post-mondiali in Iran, sempre a Teheran: si è distinto ancora una volta il discobolo Ehsan Hadadi, autore di prestazioni quali 66.15 e 64.62. In crescita lo junior Mohammad Samimi, due volte sopra i sessanta metri con una punta di 60.65. Nei Corporate Championships di Gifu (Giappone), emergono al solito i corridori kenyani tesserati per i teams locali: sui 10000 maschili 27:31.61 di Josphat Muchiri Ndambiri, su Gideon Ngatuny (27:35.34). Ndambiri ha vinto anche i 5000 in 13:20.30 su Martin Mathati (bronzo ad Osaka sulla distanza più lunga). Tra le donne vittoria di Evelyne Kimwei in 31:36.20 (diecimila metri) su Lucy Wangui (31:50.41). Un po' di Giappone fatto in casa c'è con Narisako (48.99 sui 400 ostacoli). Francia multipla A Talence rivincita del decatleta bielorusso Krauchanka, saltato ad Osaka fin dalla prima gara e poi ritiratosi. Con 8.533 punti ha battuto il giamaicano Smith (8.298), il russo Drozdov (8.124) ed il campione del mondo Sebrle (8.067). Assente la Klüft, lìeptathlon è andato alla Blonska (6.437) sulla connazionale Dobrynska (6.238) e sulla russa Bogdanova (6.003). A Nancy (Tomblaine) uno degli ultimi meeting della stagione transalpina: si sono distinti Doucouré (13.33, un solo centesimo sullo statunitense Faulk), e Mehdi Baala (2:17.73 sui mille metri). In gara due italiani, Paolo Capponi (secondo nel peso con 18.25) ed Elisabetta Artuso (prima negli ottocento metri in 2:06.41). Ancora Italia a Varsavia, con Micol Cattaneo terza sui 100 ostacoli in 13.47. Il meeting si è disputato mercoledì scorso: ricordiamo le vittorie di Jeremy Wariner in 44.43 e di Asafa Powell, una sgambatura defatigante, in 10.12. Tadesse vince ad Amsterdam Nella dieci miglia olandese, il campione del mondo di corsa su strada Zersenay Tadesse (Eritrea) si è imposto in 45:52 (42:58 il passaggio ai 10 chilometri). L'eritreo difenderà il titolo mondiale ad Udine. Belaynesh Fikadu (venti anni, etiope) ha preceduto di quasi trenta secondi al traguardo la kenyana Hilda Kibet, in 52:58. Quelli del '73 Eccoli di ritorno: la classe di ferro 1973 sarà splendidamente rappresentata nell'attività internazionale dei prossimi giorni da Paula Radcliffe ed Haile Gebrselassie. La primatista del mondo della maratona sarà al via della Great North Run di newcastle, domenica prossima, dopo uno stop di ventuno mesi. La britannica non gareggia dalla Corsa di San Silvestro di Madrid del 2006, anche se, nel settembre di un anno fa, ha preso parte, più per divertimento che per agonismo autentico, ad una cinque chilometri su strada a Londra. Proprio a Newcastle la Radcliffe ha corso, nel 2003, la più veloce mezza maratona di sempre in 1:05:40, prestazione che però non le valse il record del mondo sulla distanza per via del declivio certificato in circa 30 metri. Gebrselassie, che a Berlino vinse lo scorso anno in 2:05:56, potrebbe andare a caccia del primato del mondo, condizioni climatiche permettendo. Qui Paul Tergat scrisse quello che nessuno riuscì ad immaginare prima di lui, 2:04:55 nell'edizione del 2003. Berlino e poi New York La 34esima edizione della maratona tedesca (domenica prossima) conterà anche sulla partecipazione di Sonia O'Sullivan, al rientro, e su quella della etiope Getenesh Wami. La Wami è data per sicura anche a New York. A proposito della maratona della Grande Mela, scorrono già alcuni nomi importanti tra gli iscritti: Marilson dos Santos (vincitore uscente), Martin Lel, Rodgers Rop, Steve Kiogora a Abderrahim Goumri costituiscono parte dell'elenco maschile dei top runners. Per la Wami, in campo femminile, una avversaria agguerritissima: la lettone Jelena Prokopcuka. Chicago Il 7 ottobre si correrrà la trentesima maratona di Chicago, con un cast eccezionale: Evans Rutto (due volte trionfatore), Felix Limo (primo nel 2005), Lee Bong-Ju, Jaouad Gharib, Daniel Njenga (sul podio nelle ultime cinque edizioni). Tra le donne ecco l'australiana Benita Johnson-Willis, la romena Olaru, la russa Ivanova e le britanniche Butler e Liz Yelling. Le prossime piste Asafa Powell è in volo con destinazione Asia, dove gareggerà venerdì e domenica a Shanghai e Yokohama sui 200 metri. Nei cento è iscritto Tyson Gay, che non gareggia dalla 4x100 di Zurigo. Se il pluricampione iridato manterrà fede al proposito di non correre più fino al termine della stagione, a Powell dovrebbero toccare i "suoi" 100 metri. Sospensione per la Thiam, ritiro per Misoi La senegalese Amy Mbacke Thiam, iridata ad Edmonton nel 2001,è stata sospesa per un anno dalla sua federazione per non aver partecipato ai Giochi Africani di luglio. Il nodo della questione risulta essere il mancato arrivo all'atleta del biglietto aereo relativo alla manifestazione. Fine della carriera per Kipkirui Misoi, siepista ventinovenne da 8:01.69, per tredici volte autore di prestazioni inferiori agli 8:10. Lutto: è morto Andy Norman Andy Norman, notissimo manager, organizzatore e rappresentante di atleti, è morto ieri a Birmingham, subito dopo il ritorno in Inghilterra da Stoccarda, dove aveva assistito al World Athletics Final. Già organizzatore del London Grand Prix al Crystal Palace, fu manager di atleti del calibro di Steve Backley, Linford Christie, Jonathan Edwards, Kelly Holmes, Colin Jackson, Steve Ovett, Iwan Thomas e Fatima Whitbread, che in seguito divenne sua moglie. Al suo attivo anche l'organizzazione dei Campionati Europei del 1998 a Budapest. Norman avrebbe compiuto 63 anni a breve. Marco Buccellato


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