Internazionale, Osaka può attendere



Tanti protagonisti di questo eccellente, discusso, controverso e ricco 2006 hanno disputato gli ultimi meetings asiatici, che per quanto riguarda l'attività in pista, praticamente segnano l'epilogo della stagione. Shanghai e Yokohama Doppio appuntamento, quasi simultaneo, con i grandi meetings asiatici di fine stagione, successivi alla Coppa del Mondo: sabato a Shanghai Liu Xiang ha mandato in delirio il pubblico vincendo i 110 ostacoli in 13.07, davanti ad Allen Johnson (13.09), che sembra abbia iniziato ora la stagione. La gara degli ostacoli alti non è stata la sola a regalare risultati di rilievo: Yaroslav Rybakov, ad sesmpio, ha portato a 2.33 il primato stagionale (nell'alto c'era anche Talotti, ottavo con 2.20), e Novlene Williams ha messo a segno il miglior 400 stagionale vincendo in 49.53 davanti alla statunitense Trotter (49.80, stagionale anche per lei), la bulgara Stambolova (50.04) e la bahamense Darling-Williams (50.11, top dell'anno). Molti altri atleti hanno realizzato il miglior risultato del 2006: Wallace Spearmon, terzo sui 100 in 10.11, ha ritoccato il personale, mentre il polacco Majewskiha lanciato a 20.66 nel peso vinto dal solito Cantwell (21.08). Kenenisa Bekele ha perso sui 1500 (seconda gara dell'anno) dal giovane kenyano Choge, mentre Tirunesh Dibaba è stata impegnata alla morte dalla diciannovenne Burika, che sui 5000 ha ceduto per un solo centesimo. Ancora in campo femminile (400 ostacoli) ottimo 53.98 della campionessa d'Europa Isakova, che ha preceduto Tiffany Ross e la cinese Huang Xiaoxiao (54.69). Yokohama, col suo "Super Meet" ha praticamente sancito la fine della stagione dei meetings (ne seguiranno alcuni ma non dello stesso ampio respiro). L'appuntamento con l'Asia è per la prossima stagione, Campionati del Mondo di nuovo in Giappone, stavolta ad Osaka. Murofushi come Johnson Anche il campione olimpico regnante Koji Murofushi ha risolto i propri guai fisici a stagione inoltrata, trovando brillantezza e costanza su grandi livelli tecnici nell'ultima parte della stagione, come Allen Johnson: a Yokohama il martellista ha lanciato ad ottantuno metri esatti, superando ancora il campione europeo e mondiale Tikhon. Solo otto gare quest'anno, ma altrettanti successi. Desolato per la chiusura non sprintata della stagione, Asafa Powell ha lasciato spazio a Shingo Suetsugu per una squalifica comminatagli sui blocchi di partenza. Il giapponese ha vinto in 10.12 con vento appena superiore al consentito. Bene Kerron Clement (48.36) che ha dichiarato di voler superare il record del mondo di Kevin Young. Bene la Isinbayeva (4.72), che chiude la stagione senza nessun record mondiale, cosa cui ci aveva ripetutamente abituati da tre anni. Attenti a quei due Non sarà stata indimenticabile sul piano della densità delle prestazioni, ma la maratona di Berlino passa agli annali per il doppio record nazionale siglato da grandi atleti dell'Etiopia, Haile Gebrselassie e Getenesh Wami. Il pluriprimatista mondiale ha rinviato la festa per la maratona-record, che pensava di celebrare a Berlino, tre anni dopo l'impresa mondiale di Paul Tergat (2:04.55). Il vento sostenuto e la solitudine della seconda parte della gara hanno vanificato quanto Gebre aveva costruito nella prima metà, quand'era largamente in anticipo sulla tabella del primato. Con 2:05:56 Gebrselassie ha in ogni caso stabilito il primato d'Etiopia, realizzato la settima prestazione assoluta di sempre, e si è portato al quinto posto nelle graduatorie all-time, dietro Tergat, Korir, Khannouchi e Rutto. Proprio Korir, presente a Berlino, ha gettato la spugna poco prima del ventesimo chilometro. Gete Wami ha invece tratto aiuto dall'apripista Christopher Kandie, pacemaker kenyano, per lanciare il ritmo e chiudere a suon di primato nazionale con 2:21:34. Grande prestazione anche per Salina Kosgei, al personale in 2:23:22, e podio completato dalla ventiseienne polacca Drybulska, che si è migliorata con 2:30.12. Zakari nella rete Ora è uficiale: il centometrista ghanese Abdul Aziz Zakari, due volte finalista olimpico, è stato sospeso per due anni dalla Federazione Internazionale in seguito ad un controllo antidoping positivo risalente al meeting di Dakar dello scorso mese di aprile. Trent'anni compiuti da pochi giorni, Zakari vanta un personale di 9.99 ottenuto nella scorsa stagione ad Atene, nell'occasione in cui Asafa Powell centrò il primo dei suoi tre 9.77, ossia il record del mondo. Sempre dall'orbita IAAF alcune ratificazioni di primati: tocca al 77.26 di Gulfiya Khanafeyeva nel martello femminile (sarà poi migliorato dalla Lysenko), ed all'82.62 (martello junior) dell'altro russo Yevgeniy Aydamirov. Zelezny nella storia L'ultimo dardo è stato scoccato a Mlada Bolesav, casa sua, pochi giorni fa: Jan Zelezny si è concesso l'ultima passarella, tra amici, e stavolta pare che il ritiro sia definitivo. Tre Olimpiadi e tre mondiali d'oro, il ceko ha chiuso la sua incredibile carriera a quarant'anni con un lancio di 82.19. Il suo record del mondo (98.48) resiste da dieci anni, e la media dei suoi migliori cento lanci è superiore ai 90 metri! Nella stessa occasione, ancora una grande competizione firmata Barbora Spotakova, capace di lanciare a 65.03. Baba di nuovo in pedana Il ceko Jaroslava Baba, uno dei migliori saltatori in alto del panorama mondiale, è rientrato dopo lungo stop dovuto ad infortunio, superando i 2.05 in una esibizione in piazza ad Olomouc. Successo a Peter Horak con 2.26. Una settimana dopo, altra esibizione, stavolta a Ostrava, con vittoria di Tomas Janku, sorpresa della finale di Goteborg (2.30) ed un nuovo 2.05 per Baba. Sempre dal pianeta alto, giunge con una certa sorpresa la notizia del 2.32 del polacco Bieniek (solo 2.22 nel corso della stagione), risultato ottenuto ad Opole. Ancora: in Germania chiusura in crescendo per Eike Onnen, che nel corso dei societari tedeschi si porta a 2.28. Campionati brasiliani Conclusi domenica scorsa a San Paolo dopo tre giorni di gare, con alcune cose da segnalare: su tutti il ritorno a livelli d'eccellenza di Sanderlei Claro Parrela, argento sui 400 metri a Siviglia, passato attraverso vari infortuni: per lui 45.59 davanti alla novità Vasconcelos (45.80). Sensazione anche per la sconfitta casalinga di Jadel Gregorio, solo 16.49 nel triplo, battuto da Jefferson Sabino (16.71). In campo femminile nuovo successo della Maggi, tornata recentemente dopo sospensione di due stagioni, con un brillante 6.84 nel lungo. Conferma anche per Fabiana Murer, astista direcente nuovo dimensionamento nel panorama mondiale, al titolo con 4.57. L'invasione brasiliana proseguirà alla fine di questa settimana a Tunja, in Colombia, per la disputa dei quarantaquattresimi Campionati del Sud America. Kenya! Un dominio. Le risultanze dell'attività su strada degli ultimi giorni sono state un monologo kenyano, come confermato anche dall'attività italiana che ha visto protagoniste Udine e Torino. A Lisbona, la locale mezza maratona è stata vinta dal conosciutissimo Robert Kipkoech Cheruiyot in 1:02:51, davanti alla novità Kipkasi. Bel colpo di Pamela Chepchumba, anch'ella kenyana, che ha preceduto di trenta secondi l'etiope Bezunesh Bekele, atleta in progressivo miglioramento. Anche a Toronto stessa musica: la maratona di domenica scorsa è stata vinta da Daniel Rono in 2:10:15. Sesto e settimo Simon Bor e Samson Ramadhani, due personaggi di primo piano, il secondo vincitore ai Giochi del Commonwealth in marzo. La mezza di Remich, in Lussemburgo, è stata nobilitata dal gran risultato di Francis Kibiwott (1:00:29), che ha preceduto Macharia (1:00.53) ed il tanzaniano Dickson Mkawi. Donne: sempre Kenya, grazie a Anne Kosgei e Pauline Wangui. A Tubinga vincono Moses Kigen e Edth Masai, ma la notizia è il decimo posto di Dieter Baumann, 41 anni, che corre per divertimento. Brugnetti in Spagna Ivano Brugnetti ha gareggiato sabato scorso a Cieza (Murcia) in occasione del Gran Premio Internazionale di marcia "Città di Cieza". Il campione olimpico dei 20 chilometri si è classificato sesto in 20:11 alle spalle di cinque grandi specialisti che si sono battuti per il primo posto nello spazio di due secondi: Fernandez (20:00) ha preceduto Molina e Ghoula di un solo secondo, Heffernan e Markov di due secondi. La norvegese Plaetzer-Tysse ha vinto la tre chilometri femminile in 12:37, davanti alla tedesca Zimmer. Prossimamente In Colombia via ai Campionati del Sud America. Maratone a Minneapolis (USA) e Kosice, dove si corre dal 1924. Chicca della settimana a Newcastle, con una nuova edizione della Great North Run sulla distanza di mezza maratona. Marco Buccellato


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