Internazionale, Howard e Oliver le stelle USA



In prima fila l'edizione dei campionati statunitensi disputati a Des Moines. In un anno senza il valore aggiunto della selezione per l'ammissione ad Olimpiadi o mondiali, non sono mancati i risultati di grande rilievo e le gare ad alta tensione. In assenza di Tyson Gay, i protagonisti sono stati Chaunte Howard-Lowe e Jennifer Stuczynski tra le donne, Bershawn Jackson, David Oliver e Wallace Spearmon tra gli uomini. Prima di occuparci della rassegna americana, i risultati del meeting odierno di Mosca.

Mosca

All'appello del World Challenge IAAF di Mosca di poche ore fa non mancavano i migliori russi e qualche atleta straniero di buon richiamo, come l'ostacolista polacco Noga, che ha vinto spalla a spalla i 110 in 13.20 ventoso, pari tempo con l'ungherese Kiss. Borzakovskiy ha vinto gli 800 in 1:45.17. Ottima profondità russa nelle gare femminili: in quattro sotto i ventitré secondi nei 200 (prima la Fedoriva in 22.60, miglior prestazione europea stagionale), in cinque sotto i 51 secondi nei 500 (Kapachinskaya a 50.16, anche per lei la leadership continentale). Alla bielorussa Mikhnevich il peso con 19.74.

Campionati USA, l'asta in chiusura

Iniziamo proprio da Jenn Suhr-Stuczynski, che dopo un periodo non all'altezza delle ultime stagioni e vari infortuni, e dopo essersi sposata nell'inverno, ha chiuso la manifestazione dopo una competizione interminabile portando il mondiale stagionale a 4.89. Il risultato è stato realizzato al secondo tentativo, cui sono seguiti tre assalti alla quota dei cique metri, frontiera finora valicata soltanto da Yelena Ysinbayeva. L'americana detiene il primato nazionale con 4.92.

Howard, fenomeno unico

Nel giro di un'ora e mezza la saltatrice americana ha proma elevato il fresco record nazionale di 2.04 a 2.05, con tre prove, poi ha strabiliato nel salto in lungo piazzandosi seconda con 6.90 alle spalle della campionessa del mondo Reese (7.08 ventoso). Si tatta di due gesti tecnici molto diversi anche se qualche precedente c'è stato, come quello dello svedese Olsson, capace di saltare 2.28 in alto e formidabile interprete del salto triplo.

Ostacoli maschili super

L'ostacolista statunitense dalle spalle infinite David Oliver ha sfruttato ottime condizioni ambientali per scendere a 12.93, crono che fu a lungo record mondiale con Nehemiah. Nella finale ha superato Wilson (13.17) e Ash (13.19), proveniente dal circuito universitario. Nel giro di pista Bershawn Jackson ha sfiorato il personale con un eccellente 47.32, trascinando il giovane Dutch a 47.63. Al femminile trionfo casalingo di Lolo Jones, che nell'Iowa è di casa, superba e senza rivali in 12.69 contro due metri di vento.

Wariner k.o.

Jeremy Wariner si è fermato sul primo rettilineo della finale dei 400 maschili causa infortunio. Vittoria a sorpresa a Gregory Nixon in 44.61, miglior prestazione mondiale della stagione, e secondo posto ancora a sorpresa per LeJerald Betters (44.71). Nell'omologa finale feminile un altro mondiale stagionale, di Debbie Dunn, con 49.64. Non è partita ai blocchi Sanya Richards-Ross.

Spearmon nel vento

Il secondo per eccellenza (dopo Bolt) ha stracciato DIx, che all'Olimpico aveva impressionato correndo sotto i venti secondi. Il bronzo olimpico (Dix) si era messo in tasca il tiolo dei 100 metri correndo in 10.04 con vento fortemente contrario, ma non ha potuto fare doppietta grazie alla superlativa prova di Spearmon, che ha chiuso in 18.77 con quasi tre metri di vento favorevole in rettilineo.

Stupisce, nella finale dei 200 femminili, la vittoria in 22.40 di Connie Moore, sprinter da sempre ai margini dell'élite della velocità. E' rientrata dopo un periodo di stop da poco tempo. Non ha gareggiato sui 200 LaShauntea Moore, la Moore più nota delle due vista anche al Golden Gala. Ha perso dalla Felix sulla distanza breve. Non c'era nemmeno la Jeter. Titoli ai favoriti nelle altre gare. Phillips ha vinto il lungo con 8.37, Cantwelll il peso con 21.65. Mondiale stagionale anche nell'eptathlon, con i 6735 punti di Hyleas Fountain.
    
Campionati dell'area caraibica

Si sono assegnati i titoli nazionali in Giamaica, Trinidad e nelle Bahamas. Senza Bolt, un superlativo Asafa Powell ha corso e dominato i 200 metri in un inatteso 19.97. Non è un assiduo frequentatore della distanza, che non correva seriamente da molto tempo. Nei cento donne vince Sherone Simpson in 11.12 (k.o. la Stewart da un paio di settimane), nei cento uomini il giovane Oshane Bailey in 10.14. Sui 200 donne la Fraser (che non ha corso i 100), è prima in 22.49.

A Port of Spain la velocista Baptiste ha confermato il recente 10.84 ottenuto in condizioni ideali a Clermont, vincendo il titolo in 10.98. Il titolo dei 100 maschili è andato al vicecampione olimpico Thompson in 10.01, due centesimi appena su Keston Bledman, un giovane già al limite dei dieci netti nel recente Grand Prix di New York. Bahamas: il margine di miglioramento più grosso è da accreditarsi a Nivea Smith, giovanissima, scesa a 22.71 sui 200 metri. Chris Brown, il rivale più pericoloso degli statunitensi sui 400 metri, è solo terzo battutop dal giovane Pinder e da Bain. Donald Thomas vede la luce, e torna a superare i 2.30.

Campionati kenyani

Ottimi risultati in considerazione dell'altitudine, che non favorisce le gare di mezzofondo: Asbel Kiprop ha vinto i 1500 metri in 3:33.69, Rudisha gli 800 in 1:44.23, e un gran risultato d'insieme si è registrato sui 10000 metri, con Wilson Kiprop (27:26.93), Geoff Mutai (27:27.59), Kisorio (27:28.13) e Mbishei (27:29.13). Linet Masai si è imposta senza faticare sui diecimila in 32:03.85. Ancora una delusione per Pamela Jelimo, un fantasma negli 800 metri (eliminata in semifinale).

Campionati nigeriani

Emerge ancora la figura di Blessing Okagbare, bronzo olimpico del lungo e quest'anno anche campionessa universitaria negli USA; che a Calabar ha vinto il titolo dei cento metri in 11.06.

Prove multiple a Tallinn

Nella sede estone della Super Leaguei padroni di casa hanno vinto la classifica a squadre davanti a russi e francesi. Le francesi sono state le migliori complessivamente si ceke e russe. I vincitori sono il francese Barras con 8313 punti sul campione europeo indoor Pahapill e sullo specialistadi casa Raja. Eptathlon all'ucraina Melnychenko con 6098 punti sulla francese De Aniceto e sulla russa Butvina.

Europa

Sempre più competitivo il romeno Oprea dopo l'ennesimo ritorno all'attività causa infortuni. A Sofia ha avvicinato i 17 metri con 16.96, superati ampiamente con vento irregolare (17.31). A Kuortane nuovo scontro di vertice tra giavellottisti. Anche stavolta Andreas Thorklidsen (88.19) ha avuto la meglio su Tero Pitkamaki (86.92) e su Wirkkala (86.53).

A Bochum buone cose dagli atleti tedeschi. Friedrich 1.96 nel salto in alto, Harting 67.62 nel disco, 4.71 per la Spiegelburg (personale) pur battuta a parità di misura dalla Feofanova. Sorprendente ritorno di Kim Collins, che alla fine della scorsa stagione aveva annunciato una specie di ritiro dalle grandi competizioni ed i meetings più importanti. Rieccolo a stampare un bel 10.20, battuto per tre centesimi dal giamaicano Forsythe.

Campionati britannici

Senza la star Jessica Ennis, pochi risultati di rilievo e per opera degli atleti più conosciuti. Dwain Chambers ha vinto la finale dei 100 in 10.14, Rooney è sceso sotto i 45 secondi nei 400 metri per un centesimo. Jo Pavey, rientrata da poco dopo la maternità, ha vinto i 10000 in un brillante 31:51.90.

Campionati bielorussi

Disputati a Grodno, col miglior risultato ottenuto da Nadzeya Ostapchuk nel peso (20.95, mondiale stagionale). Over-80 nel martello maschile con Pavel Krivitskiy (80.29). Sorpresona nei cento donne, non tanto per il nome della vincitrice Yelena Nevmerzhitskaya, quanto per il tempo ottenuto: 11.05, miglior prestazione europea della stagione.

Marco Buccellato




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