Internazionale, Cina ancora in marcia



Settimana interlocutoria per l'attività internazionale, dopo l'epilogo mondiale del cross e la chiusura della stagione indoor. In questa edizione delle news dall'estero ci occuperemo di manifestazioni all'aperto nei continenti extraeuropei, dell'attività su strada che sta per entrare nel mese più infuocato della stagione, e della marcia. Iniziamo proprio da questa. Cina pigliatutto Il meeting di marcia di Dudince, in Slovacchia, si è trasformato in una nuova edizione dei campionati cinesi. Assolutamente straripanti, i ventisti si sono espressi su tempi di grande valore cronometrico: Zhu Hongyun (1h18'37"), Lu Ronghua (1h18'50"), e Yu Chaohong (1h19'29") hanno rappresentato l'élite della specialità, in una gara dove il primo atleta non-cinese si è classificato solo al settimo posto (il romeno Casandra in 1h22'28"). Strapotere giallo anche nella venti chilometri femminile, grazie a Song Hongjuan (1h28'37"), Jiang Jing (1h29'31") ed all'olimpionica Wang Liping (1h30'16"). Stessa musica nella 50 chilometri, con Han Yucheng, fresco primatista asiatico con 3h36'20", a dettare legge in 3h40'30" seguito da Gadasu Alatan (3h47'23"). Nel vivo di Cuba Dalla scorsa settimana recuperiamo per il notiziario la Copa Cuba dell'Avana, ricca di presenze importanti: sono scesi in pista al completo gli ostacolisti della nazionale, da Garcia ai due Hernandez alla promessa Robles, argento mondiale junior: il primo faccia a faccia è andato all'olimpionico Anier Garcia in 13"63 (vento contrario), che ha regolato Yoel e Yuniel Hernandez e Robles, ancora junior, finiti nello spazio di due metri alle spalle di Garcia. Crescono i saltatori in alto, alla ricerca dell'eredità di Sotomayor: Lisvany Perez e Victor Moya hanno superato quota 2,29, con Yunier Carrillo a 2,26: per tutti e tre annotiamo il primato personale all'aperto. Nei salti in estensione ancora nell'orbita dei 17 metri il triplista Betanzos (16,93), e nel lungo prima vittoria stagionale per Ivan Pedroso (solo 7,79 con vento favorevole). Buona la prestazione complessiva dei giavellottisti, con due atleti oltre gli ottanta metri (Martinez a 81,36 e Gonzalez a 80,50), ed altri tre sopra i 76 (personali per Moreno a 78,07 e Boué con 76,26). L'attesa era maggiore per il programma femminile: assente Yipsi Moreno, le performances migliori sono arrivate dall'altra martellista Crawford (69,30) e dalla solita Menendez nel giavellotto (64,29, mondiale stagionale). Ancora dal martello la crescita della junior Tondike (66,15), e dal triplo il 14,54 di Yusmay Bicet, che eguaglia il proprio limite mondiale 2005. Si affaccia per la prima volta a quota 1,90 la ventunenne saltatrice Arguelles. Come nel settore maschile, il salto in alto femminile è alla ricerca di una nuova protagonista di caratura mondiale, dopo che il passato della specialità ha regalato atlete come Silvia Costa e Ioamnet Quintero. In rodaggio anche l'attività brasiliana. Da Sao Caetano poche notizie da rilevare: il primo "8 metri" del lunghista diciannovenne Rogerio Bispo (8,07 con troppo vento) ed il secondo primato nazionale junior, nel giro di pochi giorni, del giavellottista de Oliveira (75,19). La lanciatrice Adriano, ben conosciuta anche sulle nostre pedane, ha colto l'ennesima doppietta in gare nazionali, 17,13 nel peso e 56,14 nel disco. Fine stagione in Australia, prima dell'espatrio estivo in Europa della squadra gialloverde in prospettiva mondiale. Si segnala ancora l'astista Steve Hooker, stavolta non per una nuova vittoria sul seimetrista Burgess, ma per una prestazione tecnica di alti contenuti: il ventiduenne australiano ha valicato quota 5,87 a Melbourne quindici giorni fa, dando nuova linfa alla brillante stagione nazionale dell'asta. Il week-end americano in pista Florida Relays a Gainesville: tra i migliori risultati i 1500 della giamaicana Sinclair, già distintasi in sala, che ha dominato in 4'08"65, secondo crono mondiale stagionale. Debutto all'aperto per la martellista Gilreath, che ha monopolizzato la stagione invernale del peso con maniglia: per lei 66,30. Qualche nome famoso alle Tiger Relays di Baton Rouge, in Louisiana: Debutto stagionale sui 400 ostacoli per Bennie Brazell, finalista olimpico, con 49"40, ed insolito cento metri per il quattrocentista Kelly Willie, vincente con 10"32. Il Cardinal Invitational di Stanford non ha prodotto gli ottimi risultati della ultime stagioni nel settore del mezzofondo: Nei diecimila annoveriamo i successi di Josphat Boit in 28'07"27 e di Kim Fitchen in 32'47"79. Qualcosa di meno opaco dalle altre specialità: nei 100 ostacoli buon 12"95 di Virginia Powell, e nell'asta 4,40 di Tracy O'Hara. Ancora dalla California: a Berkeley un discreto decathlon di Philip McMullen (7922 punti). A Tempe, Arizona, buon peso della lanciatrice Adriane Blewitt (18,29), ed ancora dal settore lanci 66,27 della martellista Cosby a Tucson, risultato che tecnicamente equivale quello del peso maschile (Sean Shields a 19,67). Ancora dal martello il primato sudamericano femminile, ottenuto a Clemson dall'argentina Jennifer Dahlgren, che con 67,50 ha offerto il miglior risultato tecnico delle Clemson Relays. Disputato il Tellez Invitational a Houston, evento che porta il nome di Tom Tellez, allenatore del figlio del vento, ovvero Carl Lewis: miglior risultato il 22"84 di Tremedia Brice nei 200, ma si fanno notare anche l'ostacolista giamaicano Pinnock (all'esordio con 13"62), ed il britannico Edgar, 10"19 sui cento con vento di poco oltre la legalità. Tra poco più di una settimana toccherà alle Texas Relays di Austin, dove potremmo trovarci a commentare i primi squilli di tromba dal settore velocità. A Trinidad è già domani La nuova edizione dei Carifta Games, tenuta quest'anno a Bacolet nel territorio di Trinidad & Tobago, non ha ottenuto la mostruosa risonanza della scorsa stagione, quando i razzi alle caviglie di Usain Bolt produssero lo straordinario mondiale junior sui duecento meti in 19"93. Quest'anno il ragazzo esordirà più avanti nel corso della stagione, e dobbiamo accontentarci di performance tutt'altro che eccezionali, ma più in linea con le aspettative delle categorie under20 ed under17, cui è dedicata la manifestazione caraibica. Prima pagina per la velocità, com'è ovvio da queste parti, ed in numeri ciò si traduce nei doppi successi colti da Daniel Bailey di Antigua (10"36 e 21"36) e Kelly-Ann Baptiste, velocista trinidegna, capace di correre in 11"39 e 23"25. Bailey è al secondo successo consecutivo nella manifestazione: nel 2004 si è espresso a 10"19 e si è classificato quarto a Grosseto. La Baptiste, anche lei quarta a Grosseto (sui 200), ha colto la doppietta dopo un duplice terzo posto nelle gare di velocità della scorsa edizione. Qualche nota dall'Africa, con i primi meeting stagionali (Sud Africa a parte): a Dakar il debutto del quattrocentista mauriziano Milazar (duecento metri in 20"99) e per il saltatore Ndiss Kaba Badji, emigrato al triplo con un convincente 16,75. In Kenya, a Kakamega, rimpatriata per Elkanah Angwenyi (il "miler" molto in vista nella stagione indoor americana), che vince gli 800 in 1'46"3 davanti a Michael Too (pluriprimatista mondiale junior dei 1500), secondo in 1'46"6. 1500 metri a Job Tanui in 3'39"0 e siepi a Elijah Chelimo in 8'33"2. Attività su strada Già brillantissima protagonista nella vittoria a Seul lo scorso 13 marzo in 2h23'24", la maratoneta cinese Zhou Chunxiu ha replicato sabato scorso a Xiamen, assicurandosi il secondo successo in due settimane nel tempo di 2h29'58". la maratona cinese, giunta alla terza edizione, ha portato sul podio femminile anche Sun Weiwei (2h31'11") e Zhang Shujing (2h31'57"), atleta accreditata di un 2h23'17" ottenuto nel 2002 a Pechino, e giunta dodicesima nella maratona olimpica di Atene. La Chunxiu, dal canto suo, ad Atene crollò negli ultimi dieci chilometri del percorso chiudendo sopra le due ore e quaranta in trentatreesima posizione. La maratona maschile di Xiamen ha premiato un altro specialista ben conosciuto, quel Raymond Kipkoech che a Berlino tre stagioni fa fu capace di esprimersi a 2h06'47", e che abbiamo visto vincere a Venezia nello scorso mese di ottobre in 2h09'54". In terra cinese Kipkoech ha vinto e stabilito il primato della corsa in 2h09'49", superando il duo etiope Mola (2h10'51") e Kebede (2h12'03"). Per un pugno di..secondi Un'altra reduce dalla maratona olimpica di Atene, la statunitense Deena Drossin-Kastor (medaglia di bronzo), sabato scorso ha vinto i campionati USA degli otto chilometri su strada, assicurandosi il succcesso in 25'05" ma mancando il primato nazionale di Lynn Jennings per tre secondi. Alla beffa di aggiunge il danno del mancato incasso del bonus previsto per il miglioramento del record (25,000 dollari). A New Orleans, sempre sabato scorso, il ritorno di Paula Radcliffe, battuta dall'argento olimpico dei 5000 metri Isabella Ochichi nella Crescent City Classic. La kenyana ha vinto la corsa per la terza volta consecutiva correndo in 30'27", secondo tempo di sempre sui 10 chilometri su strada, dove il primato è detenuto proprio dalla Radcliffe, che a San Juan di Portorico ottenne il tempo di 30'21" due stagioni fa. In questa occasione la Radcliffe ha chiuso in 30'45". Europa a sfondo kenyano Ancora dai risultati del precedente week-end ecco la mezza maratona disputata a L'Aja, in Olanda. Non eccezionali i risultati, ma notevole la partecipazione di specialisti di livello internazionale: vittorie kenyane, con Mary Ptikany in 1h10'18" davanti alla debuttante etiope Kutre Dulecha (1h10'54") ed all'ungherese Kalovics (1h11'08"). Moses Kigen in 1h01'45" guida la classifica maschile, forte di sei kenyani ta i primi sette (unico intruso il redivivo Mourhit, belga di nascita marocchina, tuttora primatista europeo dei 5000 e 10000 metri in pista). Da segnalare i primati personali per Sammy Chumba, secondo in 1h'01’46", e Mark Tanui, quinto in 1h01'52". Kenya al successo anche sulle stade spagnole di Azkoitia, grazie a Simon Kiprop (1h01'53"), che ha battuto Lawrence Kiprotich, lo spagnolo Julio Rey ed il veterano Japhet Kosgei. Sempre dalla Spagna, Barcellona, il 20 marzo maratona con successi di Tiziana Di Sessa (2h55'57") e per il marocchino Younes (2h22'27"). In Germania il sabato di Paderborn, dove contiamo quattro successi kenyani in altrettante gare: la mezza maratona maschile ad Elijah Sang in 1h01'49", quella femminile a Beatrice Omwanza in 1h11'32", e la corsa sui 10 chilometri, dove hanno ottenuto il successo il solito Moses Kigen in 28'32" e Eunice Jepkorir in 32'15". Ultime dall'Africa Negli ultime ore annoveriamo corse su strada anche in Africa: a Berkane, in Marocco, successo sui 10 chilometri per Benjamin Limo in 28'30" davanti ad un non meglio conosciuto Chamba Luniac Kip ed al marocchino Amyn. Corsa sul miglio all'altro marocchino El Kaouch e vittoria nella cinque chilometri femminile a Zhor El Kamch. In Sud Africa la Two Oceans Marathon di Newsland (56 chilometri), con successi di Marco Mambo (Zimbabwe) e Yelena Nurgalieva, stavolta davanti alla gemella Olesya (si diede grande risalto al loro uno-due nella maratona di Francoforte dello scorso ottobre). Un nome famoso in evidenza nella mezza maratona, corsa nel contesto della stessa ultramaratona, quello di Hendrick Ramaala, vincitore a New York nello scorso novembre: il sudafricano ha coperto vittoriosamente la distanza in 1'03'29". Prossimamente La settimana entrante prevede un programma più appetitoso: oltre alla Coppa Europa dei diecimila metri di Barakaldo, dove l'Italia non sarà rappresentata, avremo la seconda tappa del Challenge IAAF di marcia a Rio Maior (Portogallo), ed una nutrita attività su strada: maratone a Lisbona e Zurigo, la mezza di Berlino, la 10 chilometri di Brunssum (Olanda) e, negli Stati Uniti, la dieci miglia di Washington e la cinque chilometri di Carlsbad. In pista, l'attività sarà concentrata nel consueto festival di riunioni statunitense che porteranno a tre mesi di fuoco culminanti negli NCAA di Sacramento e nei campionati nazionali (nonché Trials selettivi per i campionati del mondo) di Carson, in California. Marco Buccellato


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