Internazionale: Blake 9"95, Lemaitre 9"96



Settimana internazionale di fatti e risultati estremamente interessante. A una grande edizione del "Prefontaine Classic" hanno fatto da contorno molti altri numeri di rilievo, soprattutto nella velocità. In sommario l'attività USA e quella, ormai a pieno regime, nel nostro continente. L'ultima perla è di poche ore fa, autore il bianco più veloce della storia, Christphe Lemaitre, che è semrpe più veloce.

Lemaitre 9"96, è ancora record francese (ma perde)

Nel meeting di Montreuil Christophe Lemaitre ha migliorato ancora il record francese dei cento metri portandolo a 9"96, un centesimo meglio di quanto fatto la scorsa stagione a Rieti. Terzo al Compeed Golden Gala in 10"00 dietro BUsain Bolt e Asafa Powell, il francese ha ottenuto la prestazione-primato in una gara che l'ha visto perdere di un centesimo dal giamaicano Yohan Blake (9"95). Nel meeting francese in grande evidenza anche il primatista mondiale indoor di salto triplo Teddy tamgho (17,67) e l'astista Renaud Lavillenie (5,83). Per entrambi il mondiale stagionale nelle rispettive specialità.

Eugene, primati sulle lunghe distanze

La tappa della Diamond League di Eugene ha vissuto un prologo straordinario (venerdì). Il kenyano Moses Mosop ha migliorato i vecchi record mondiali del giapponese Seko sui 30000 metri e, di passaggio, sui 25000 metri. Mosop, già straordinario alla maratona di Boston in aprile (2h03'06") , ha portato i nuovi limiti rispettivamente a 1h26'47"4 e 1h12'25"0. I record dalla distanze inusuali non sono state le sole gemme del venerdì dell'Oregon. Il britannico Mo Farah, sotto la guida di Alberto Salazar da alcuni mesi, ha vinto un fantastico 10000 col nuovo record europeo di 26'46"57, migliorando il vecchio limite del belga ex-marocchino Mourhit (26'52"30). Nove atleti hanno chiuso la prova sotto i 27 minuti, un primato anche questo. Dalla quarta alla dodicesima posizione si sono registrate le migliori prestazioni cronometriche per piazzamento. 

Il sabato della velocità

Nella seconda parte del Prefontaine Classic sono stati stabiliti ben nove primati mondiali stagionali, non quello dei cento maschili, perché pochi minuti prima dello svolgimento della gara di Eugene, Tyson Gay sfrecciava in 9"79 a Clermont, come vederemo in seguito. Gare eccezionali: tecnicamente la più importante di tutte è stata quella dei 110 ostacoli, dove David Oliver è tornato a seguire il trend della scorsa stagione chiudendo in un grandissimo 12"94, con Liu Xiang sempre più competitivo, pur se sconfitto, a tredici secondi netti, il suo miglior crono degli ultimi 4 anni.

In dieci minuti, nello sprint breve, si è consumata l'apocalisse: con due metri di vento esatti alle spalle Carmelita Jeter si è fiondata dai blocchi e ha fermato il cronometro a 10"70, la settima prestazione assoluta di sempre. Pochi minuti dopo, ben sei velocisti hanno corso i una gara di 100 metri sotto i 10 secondi. Era successo già nella finale mondiale di Tokyo 1991 e in quella olimpica di Pechino. Mai in un meeting. Il sesto (Gatlin, al primo meno-10 dopo il ritorno) ha chiuso in 9"97. L'ottavo (è un record mondiale) è stato cronometrato in 10"02.

Mullings e Jeter

Il giamaicano 29enne ha alle spalle una sospensione, storia di oltre cinque anni fa. Ora fila come un treno, e dopo un 9"90 e un 9"89 ad inizio stagione, ha vinto la gara di Eugene in 9"80, con degni compari Rodgers (9"85 per il piccolo sprinter USA), Carter (9"92 alla seconda uscita stagionale), Patton e Frater (9"94). Quasi altrettanta qualità tra le piazzate dei 100 femminili, con la Myers al primato personale di 10"86, le giamaicane Stewart a 10"87 e Fraser-Pryce a 10"95.

Dalle altre gare, in breve, mondiale stagionale di Kaki sugli 800 metri in 1'43"68 (ma Rudisha è quasi sulla via del rientro), sorprendenti sconfitte di Wariner (da Angelo Taylor) e della Felix nei 400 metri, e immenso rettilineo del 37enne Bernard Lagat che inghiotte tutti nel finale delle due miglia. La kenyana Sinclair ha vinto a tempo di mondiale stagionale gli 800 in 1'58"29, dove la Semenya ha battuto la Jepkosgei e probabilmente si è consumata la resa di Pamela Jelimo, fenomeno tre anni fa, inspiegabile ora (2'09"12). Per ultimi, grandi risultati dai 400 ostacoli per Lashinda Demus (53"31, con Spencer e Walker in prossimità) e dall'ucraina Saladuha, senza rivali nel triplo con 14,98. Tornata in pedana la Ostapchuk: 20,59.

Mezzogiorno di fuoco a Clermont

In Florida si allestisce ogni anno questo piccolo meeting (il National Track Center Last Chance Meet) che produce cose sorprendenti. La scorsa stagione la trinidegna Baptiste si fregiò di un clamoroso 10"84. Tre anni fa toccò a Veronica Campbell (10"88 e 22"22). La manifestazione è mirata per conseguire i minimi necessari per i vari Trials nazionali (per chi ancora non li abbia) e per fare i tempi, visto che la pressione è minima, si corre all'ora di pranzo, e il pubblico è quasi limitato a un centinaio di addetti ai lavori e a qualche curioso in pausa pranzo. Forse è questo uno dei segreti del meeting di Clermont di metà giugno.

Stavolta, in archivio vanno una prima batteria con Tyson Gay che appare a sorpresa fuori dai meeting che contano e spara 9"79, trascinando con sé l'uomo nuovo di Giamaica, Ashmeade (9"96), già in linea con i compari di maggior fama da qualche settimana (19"95 sui 200), e una finale (con vento legale) dove Bledman (Trinidad) finalmente tocca il primo meno-10 della carriera e vola in 9"93. Occhi sbarrati anche per l'esito dei cento femminili: pur se ventosi, la Ahouré (ora di Costa d'Avorio) fa 10"86, la Solomon due volte 10"90, la Harrigan delle Isole Vergini 10"89 e poi 10"97. Troppo vento, non vale. Resta grandioso il tempo di Gay, che dovrebbe esordire l'11 a New York.
 
Coppa in Ucraina e in Russia

Nella coppa di Ucraina a Yalta ben sette migliori prestazioni stagionali europee e una mondiale (della Lobanova sugli 800 metri in 1'58"30). Gli altri risultati da segnalare sono di Olesya Povh (22"58 sui 200 in assenza di vento), dell'altra sprinter Pohrebnyak (11"17, con la staffetta in auge in 43"03), della quattrocentista Yefremova (50"69) e della ostacolista Hanna Titimets (54"69). Dai concorsi 14,50 della triplista Natalya Yastrebova, 1,95 della Styopina nell'alto (2,31 di Demyanyuk nella gara maschile), 17,01 di Kuznetsov nel triplo uomini e 83,39 del giavellottista Kosynskyy. Il neo-turco Guliyev ha corso fuori gara i 100 metri portando il limite nazionale a 10"16.

Aleksey Zagornyi ha aggiunto altri 19 centimetri al proprio mondiale stagionale di lancio del martello, ottenendo la misura di 81,73 nel corso della coppa russa a Yerino. Bene anche il 38enne giavellottista Makarov (85,19), vento ballerino nella velocità e nei salti in estensione. Alla partenza dei 100 donne (vinti in 11"09 da Aleksandra Fedoriva) era di +4,2. I capricci di Eolo hanno esaltato anche Pavel Shalin, atterrato nel lungo a 8,33 con altri due specialisti oltre gli 8,18, e la stagionata Kolchanova (7,06 ma con bufera di oltre 5 metri a spingere). Nel peso uomini, in quattro sopra i 20,30 cn Yushkov primo con 20,61.

Rabat, 1,97 per Blanka Vlasic

Nel Mohamed VI International meeting di Rabat, primato mondiale stagionale della croata Vlasic nell'alto con 1,97 (con la francese Melfort e la russa Chicherova a 1,95). Asafa Powell ha sofferto di crampi in gara e, pur trattandosi di un contrattempo non grave come altri avuti in passato, è tornato in Giamaica in attesa di tornare in pista in piena efficienza. Mondiali stagionali anche per il marocchino Laalou sui 1000 metri (2'15"31) e per la kenyana Kibiwott sui 3000 (8'46"84). Eccellente (anche considerando l'ottava corsia) il 53"68 di Vania Stambolova nei 400 ostacoli, primato europeo stagionale. Brutte notizie per la triplista belga Bolshakova, sul podio a Barcellona. Si è rotta il tendine d'Achille in gara a Rabat e se ne parlerà l'anno prossimo.

La Perkovic "accarezza" i 70 metri

Per un solo centimetro la campionessa europea di lancio del disco Sandra Perkovic non ha raggiunto i 70 metri a Varazdin. Con 69,99 ha migliorato di molto il proprio record nazionale e ottenuto una misura che mancava, a livello internazionale, da oltre dieci anni. Si tratta del primato mondiale della specialità nel nuovo secolo. Quasi contemporaneamente a Schonebeck, in Germania, la 32enne cinese Li Yanfeng toccava i 67,98.

Dessau

Nel meeting tedesco della Sassonia (inizio giugno) buona gara di disco femminile, con Nadine Muller (65,55) che ha battuto le cinesi Ma Xuejun (63,93), Li Yangfeng (63,33) e Tan Jian (63,04). Il polacco Bartosz Nowicki ha corso il miglior 1500 europeo della stagione in 3'37"97 (migliorato il giorno seguente dallo spagnolo Olmedo a Huelva in 3'37"43).

Grecia

Due meeting di buon livello, ad Atene e Kalamata: nel primo la triplista Paraskevi Papahristou ha ottenuto il miglior risultato del programma con la misura di 14,34. Sempre dal settore salti arriva il gioiello del meeting di Kalamata, autore il giovane russo Aleksandr Menkov, che con un salto di 8,28 ha stabilito la miglior prestazione europea dell'anno. Bella gara, con Tsatoumas a 8,19. Ancora dalle pedane, 1,95 della solita Veneva nell'alto. Dalle gare su pista emerge la notizia del ritorno dell'olimpionica di Atene 2004 Halkia, che ha gareggiato sui 400 piani, irriconoscibile in 57"66.

Dmitrik a 2,35

A Huelva gli spagnoli in evidenza con le migliori prestazioni europee di Olmedo (vedi sopra) di Espana (13'15"19), e di Merzougui (8'22"00). Il russo Dmitrik ha portato il mondiale staginale dell'alto a 2,35. Leadership continentale anche per la russa Kutyakova nel salto triplo (14,67).

Kszczot 1'44"30 a Bydgoszcz

Nell'Enea Cup della città polacca in grande evidenza l'ottocentista Adam Kszczot, eccellente agonista e ora anche autore di un risultato cronometrico pari alla sua fama (1'44"30, miglior prestazione europea del 2011). Kszczot ha battuto il numero uno nazionale Marcin Lewandowski (1'44"61, solo quinto il campione mondiale Mulaudzi). Tra gli alti risultati di Bydgoszcz da segnalare il 13"26 di Joel Brown nei 110 ostacoli e la conferma della forma di Idowu nel triplo (17,52 ventoso e 17,32 con condizioni legali). Da notare che il giovanissimo siepista ugandese Araptany si è imposto nonostante una caduta nell'ultimo giro, per poi vincere in 8'24"22.
 
Altro dall'Est Europa

A Minsk 79,23 del martellista Pavel Krivitskiy. Il lituano Povilas Mikolaitys ha stabilito il nuovo record nazionale di salto in lungo con la misura di 8,15 a Kaunas. Primato lettone per il decatleta Edgars Erin a Valmiera con 8.312 punti. Dai Balcani, 20,50 del pesista serbo Kolasinac a Novi Sad.

Campionati del Sud America a Buenos Aires

In luce soprattutto Fabiana Murer (4,70 e tre errori a 4,96), prima di volare in Oregon per la Diamond League. Saltato il panamense Edward sui 100 per falsa partenza. Primato dei campionati per la martellista argentina Dahlgren (72,70). Per la Colombia, continua il felice momento di Caterina Ibarguen (14,59 ventoso e 14,48 legale nel triplo). Nell'ultima giornata 31'59"11 della carioca Simone dos Santos nei 10000 donne, 1h20'23"8 nei 20000 metri di marcia su pista dell'ecuadoregno Chocho. Medagliere col Brasile superstar (51 medaglie, di cui 21 d'oro).

In marcia verso Daegu

Il solido team giapponese che parteciperà alle gare di marcia dei prossimi campionati del mondo è così composto: Yusuke Suzuki (20 chilometri, 1h20'06"), Koichiro Morioka (50km, 3h44'45" e 20km, 1h20'43"), Takayuki Tanii (50km, 3h47'23", e 20km, 1h20'39"), Hirooki Arai (50km, 3h48'46", 20km 1h23'16"). Alla 20km femminile parteciperanno Kumi Otoshi (1h29'11"),  Masumi Fuchise (primatista nazionale con 1h28'03") e Mayumi Kawasaki (1h28'49").

Germania col testimone

A Regensburg miglior prestazione europea stagionale della 4x100 tedesca, che ha chiuso in 38"66 con una formazione composta da Unger, Broening, Ernst e Keller. Le ragazze, portate alla linea d'arrivo dalla campionessa europea Sailer, hanno fermato il cronometro a 43"39.

La morte di Romuald Klim

Il martellista che gareggiò negli anni '60 con l'Unione Sovietica è deceduto a Minsk all'età di 78 anni. Vinse l'oro a Tokyo nei Giochi del 1964, mentre a Città del Messico un quadriennio più tardi conquistò la medaglia d'argento perdendo dall'ungherese Zsivótzky, a sua volta secondo a Tokyo. Fu campione d'Europa nel '66 e argento nel '69, l'anno in cui stabilì il record del mondo della specialità con 74,52.

Coming soon

Settimana straordinaria con Oslo (Diamond League), New York (Diamond League) e da domani i campionati universitari USA con le finali NCAA.



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