Internazionale: 3000 da sogno, Rybakov altissimo



Ancora grandissima atletica dall’estero, con un altro record del mondo opera di una etiope (stavolta la Defar), la conferma del momento magico del salto in alto maschile e grandi gare soprattutto a Stoccarda e New York. Questo il sommario essenziale di sette giorni di attività internazionale. Meseret 1 - Tirunesh 1 L'olimpionica dei cinquemila metri Meseret Defar ha appaiato la connazionale Tirunesh Dibaba nel conto dei records del mondo abbattuti da inizio stagione. Al mondiale di Boston ottenuto della Dibaba sui 5000, la Defar ha risposto con un primato che, per come è venuto, è se possibile ancor più eccezionale: quello sui tremila metri, nel palcoscenico di Stoccarda. Ai punti (come nella boxe) la Defar appare in vantaggio sulla Dibaba dopo due scontri a distanza, avendo corso, sempre a Boston, un tremila ben più di qualità di quello concluso a New York dalla Dibaba, che ha vinto in scioltezza in appena 8:46.58. La gara di Stoccarda, aldilà del primato del mondo, è stata la migliore di sempre in un impianto al coperto: "girata" a 5:39 al secondo chilometri, la Defar ha faticato non poco a resistere all'incredibile gara di un'altra etiope, Meselech Melkamu, che ha chiuso a soli due centesimi dalla Defar. Il primato del mondo, detenuto dalla russa Shobukhova (8:27.86 un anno fa a Mosca), è stato incenerito in 8:23.72! La Melkamu, alla sua unica apparizione indoor della stagione (ora si dedicherà nuovamente al cross con Mombasa nel mirino), è stata cronometrata in 8:23.74, scendendo anche lei di ben oltre quattro secondi sotto il mondiale precedente. C'è stata gloria per tutte: Jo Pavey e Lidia Chojecka hanno migliorato i records di Gran Bretagna e Polonia, rispettivamente con 8:31.50 e 8:38.21. Per la Pavey anche la soddisfazione di aver fatto meglio, cronometricamente, di una immensa specialista del recente passato, Gabriela Szabo. Arriba Robles Il ragazzo cubano ha fatto capire al primatista del mondo Liu Xiang che la sua stagione non sarà esattamente una passeggiata. Robles ha vinto il primo scontro diretto in un grande 7.38, miglior tempo al mondo degli ultimi tre anni, ad un solo centesimo dal record nazionale di Anier Garcia. Vola alto, con l'ausilio dell'asta, il tedesco Otto, che nel pieno della maturità (ha quasi trent'anni), si è portato a 5.88 vincendo la migliore gara della stagione. Un altro tedesco, il giovane Schulze, ha portato il personale indoor a 5.83, ed altri tre tedeschi (Borgeling, Lobinger e Ecker) hanno superato i 5.70, assieme all'australiano Burgess. Le altre gare di Stoccarda Ottime performances: sui 60 il nigeriano Fasuba ha ripreso smalto vincendo in 6.49 (6.53 in batteria) davanti a Marcus Brunson (6.51), ed al britannico bianco Pickering (6.57), che ha di nuovo preceduto Gardener dopo aver eguagliato, in batteria, il personale in 6.55. Sui 200 lo svedese Wissman ha realizzato il secondo crono dell'anno con 20.73, sugli 800 Wilfred Bungei ha subito raggiunto la vetta del mondo con 1:45.72, come l'algerino Zerguelaine sui 1500 (3:39.49) e Shadrack Korir (7:37.35 sui 3000). Molto bene Caliandro, come già riportato. Bene, benone, il portoghese di gomma Evora, che ha vinto una bella gara di triplo (17.17) contro il britannico Douglas (17.14). Da rivedere le dinamiche del romeno Oprea, "corto" al debutto con 16.39. Go Susanna Go La sprinter delle Isole Vergini LaVerne Jones ha realizzato primato nazionale e mondiale stagionale dei 60 metri con 7.16. A completamento dell'indimenticabile serata, la Jones ha anche migliorato il primato nazionale dei 400 in 51.60, a due soli centesimi dal miglior risultato del 2007, opera della bielorussa Yuliana Yuschanka (una rivelazione), che una settimana fa a Mogilyov aveva corso in 51.58. Grande anche l'ucraina Petlyuk, autrice di un ottimo 1:58.67 sugli 800 metri, mondiale stagionale. Ricordato il record nazionale cubano della Savigne nel lungo (6.79), e della seconda esibizione un po' così della Kluft (solo 6.40), va detto che Susanna Kallur ha fatto ancor meglio che a Glasgow, volando sugli ostacoli in 7.85 in batteria e 7.88 in finale, riprendendosi il mondiale stagionale, suo fino a poche ore prima con 7.90, che nella notte del Madison Square Garden era già diventato roba da Devers. Highlander Tutti per lei i titoloni: Gail Devers rientrava alle gare dopo un'infinità ed ha reclamato ed ottenuto subito lo scettro della leadership mondiale degli ostacoli, vincendo in 7.86 la gara dei sessanta metri ostacoli nella centesima edizione dei "Millrose Games" di New York, e soprattutto contro alcune delle migliori specialiste del mondo: l'olimpionica Hayes, l'ex-iridata Felicien, la Adams, la Lopes. A quindici anni dal primo successo nei Millrose Games, la Devers ha suggestionato ancora le voci che girano sul suo conto: di lei si dice che abbia ha il dono dell'immortalità. Highjumper Molto buono anche il debutto di Yelena Isinbayeva, che con 4.82 ha scavato un abisso tra sé e l'americana Stuczynski, ed ha tentato senza fortuna il mondiale indoor a 4.93. A proposito di astiste, ha iniziato la stagione anche Anna Rogowska, che a Spala ha superato i 4.51. Il prossimo dieci febbraio, la polacca tenterà di opporsi alla superstar Isinbayeva a Donetsk, nel meeting di asta organizzato da Sergey Bubka. "Chi e come" al Madison Square Garden Doveva essere un gran ritorno, si è concluso in un rocambolesco e un po' fantozziano capitombolo. Maurice Greene, tirato fisicamente come ai bei tempi, troverà un'altra occasione per mostrarsi ancora all'altezza di sfidare i guasconi della velocità. La gara dei 60 metri non ha lasciato una straordinaria impressione. Ha vinto Crawford (primo anche a Boston la scorsa settimana) in 6.56, lentini tutti gli altri. Debutto anche per Bershawn Jackson, l'ostacolista, che nella non più classica distanza delle 600 yards si è espresso in 1:11:48, lontanissimo dal "mondiale" di Mark Everett (1:07:53). Bella la gara del miglio, un "must" dei Millrose Games, con rovesciamento delle gerarchie dettate dalla distanza nel mese di gennaio. Persosi per strada Alan Webb (4:04.86), la vecchia volpe Bernard Lagat ha superato in 3:54.26 l'australiano Mottram (3:54.81), che era reduce dal magnifico tremila di Boston. Nel primo testa a testa della stagione Brad Walker ha sconfitto l'altro australiano di spicco della serata newyorchese, Steve Hooker. Entrambi hanno chiuso la sfida sulla quota di 5.80. Tutto sopra i ventuno metri il nuovo regolamento di conti tra i giganti del peso: Cantwell 21.88, Hoffa 21.75, Taylor 21.12. Per Godina il solito lieve progresso di centimetri: 19.29 e la forma del tempo che fu ancora da divenire. High-issimi Hanno saltato per tutta la settimana, ma il meglio, come da recente tradizione, è arrivato ad Arnstadt: Yaroslav Rybakov, grandissimo nella sconfitta a Mosca la settimana precedente (2.35 contro il 2.39 del giovane Ukhov), ha vinto una strepitosa competizione in cui sei atleti sono andati oltre i 2.31. Per l'ex-campione d'Europa c'è il primato personale eguagliato con 2.38. Andrey Silnov, successore di Rybakov sul tetto continentale, ha sfiorato il personale assoluto con 2.36. Holm, alla terza gara in sei giorni, ha superato i 2.34. Ukhov, il cubano Moya ed il ceko Janku, la sorpresa estiva di Goteborg, si sono arresi dopo aver superato i 2.31. Buona ma non eccezionale la gara femminile, dove Anna Chicherova si è risvegliata dal torpore delle ultime apparizioni tornando alla vittoria con 1.98, superando le due marziane della passata stagione indoor, la svedese Bergqvist e la croata Vlasic, entrambe a 1.95. La Vlasic era reduce dal due metri di Goteborg, mondiale stagionale eguagliato. Tra i maschi il dominio era stato di marca svedese, con Holm e Thornblad a superare entrambi i 2.32. Veneva a Gand Dopo il due metri di Bruxelles, la campionessa d'Europa Hellebaut è stata battuta dalla bulgara Veneva. 1.98 per entrambe, ma per la bulgara, sulla misura valida per la vittoria, è stata buona la prima. Paolo Camossi si è classificato terzo nel triplo con 16.32, battuto da Kenwood Bell e dal belga Velter. Dalla velocità il nuovo mondiale master di Merlene Ottey, 7.36, ed a conferma del buon momento dopo una stagione storta, Igor Pavlov ha vinto la gara di asta con 5.76. Olsen numero uno Dall'alto della sua stazza il danese Olsen guarda i colleghi di specialità europei forte del 21.21 ottenuto sabato scorso ed Elsinore. Si tratta del limite continentale 2007 ed anche del suo miglior esordio stagionale in carriera. Il secondo atleta europeo della stagione è il sorprendente lettone Urtans, che in sole due gare negli ultimi sette giorni si è migliorato da 19.40 a 20.18. Spagna, Francia e Grecia Nel Gran Premio di Saragozza 14 metri della triplista Sarrapio, che ha infranto l'imbattibilità nazionale della più nota Castrejana. A Valencia buon 7:48.71 sui tremila di José Antonio Redolat. Venerdì ad Eaubonne il miglior meeting transalpino del week-end: Jerome Clavier ha superato 5.70 nell'asta, Tatyana Polnova i 4.50 nella gara femminile. Così così la Boslak (4.30) che avrà maggior fortuna ventiquattr'ore dopo a Carrières-sous-Poissy, dove troverà la misura del ritorno al sorriso: 4.60. Sempre sabato, a Maromme, 1.76 di Elena Brambilla (tre errori a 1.80) nella gara vinta dalla Skotnik con 1.93, e 2.10 di Sandro Finesi nell'alto maschile (vittoria a Tereshin, tornato su misure "terrestri" con 2.24). Al rientro dopo il lunghissimo stop, Katerina Thanou ha corso ad Atene in 7.28. Piuttosto bene Louis Tsatoumas, il lunghista, che con 8.17 ha migliorato il primato nazionale, già suo, di due centimetri. Primato anche per l'eptatleta Strataki, che ha totalizzato 4.550 punti. USA: Merritt veloce In Arizona Trevell Quinley ha saltato 8.07, seconda misura della stagione dopo l'8.17 del greco Tsatoumas. Francena McCorory, neoprimatista mondiale junior sui 300 metri, ha concesso il bis sui 500, altra sua distanza prediletta, correndo in 1:09.16 a State College, ed avvicinando il primato statunitense di Jearl Miles-Clark (1:08.71). Si muovono i quattrocentisti, dopo un avvio al rallentatore: il mondiale stagionale è ora del giamaicano Chambers, che a New York ha corso in 46.23, precedendo di un centesimo lo statunitense Dardar. Sempre a New York 2.30 di Andra Manson nel salto in alto. LaShawn Merritt ha detto la sua sui 300 metri a South Bend: con 32.23 parrebbe aver disintegrato il mondiale stagionale, ma le statistiche lo puniscono per aver coperto la distanza in un impianto dotato di pista con ben 352 metri di sviluppo. Senza problemi di catalogazione invece il 6.55 di Demi Omole sui 60. Validissimo anche il 52.01 di Kineke Alexander (Saint Vincent & the Grenadines) che ha gareggiato a Lincoln, dove la pista ha uno sviluppo di 200 metri e permette l'omologazione in tutte le distanze dal giro di pista in su. La Kapachinskaya allunga Era rientrata alle gare dopo una sospensione di due anni nell'incontro allo stadio Ridolfi di Firenze della scorsa stagione tra la nazionale italiana, quella cinese e quella russa, ed ora sta migrando altrove. Stiamo parlando di Anastasiya Kapachinskaya, atleta di livello mondiale, che sembra aver abbandonato la distanza dei duecento metri per esplorare specialità più lunghe. In due giorni ha gareggiato prima a Bloomington sugli 800 (2:10.36), poi a Pocatello, dove ha corso i 600 in 1:30.93, battuta però dalla giamaicana Robinson. Salti a Samara Nel meeting "Governor's Cup" (tredicesima edizione) diversi buoni risultati ed uno di prim'ordine, il 17.39 del cubano Giralt nel triplo (mondiale stagionale). Tatyana Lebedeva ha vinto il lungo con 6.74, la Pyatykh è tornata al triplo vincendo senza strafare con 13.77. David Giralt ha già debuttato all'aperto. Prima di attraversare l'oceano, ha esordito a L'Avana con 16.97. Nello stesso evento, Mabel Gay aveva vinto la gara di triplo femminile con 14.19, davanti alla Savigne (14.13). Mondialino A Penza, sede dei campionati russi junior, Leonid Kivalov ha migliorato il mondiale junior indoor del salto con l'asta superando la misura di 5.67. Il miglior risultato precedente apparteneva ad un altro russo, Artyom Kuptsov (5.66 nel 2003), anche se alcune pubblicazioni specializzate nel settore indoor segnalano come migliori prestazioni da parte di atleti junior il 5.65 di Maksim Tarasov e dell'americano Jacob Davis. Ecco Mogusu Ottimi risultati dalle gare su strada: a Marugame, la locale mezza maratona ha visto le affermazioni importanti di Kayoko Fulushi in un'ora ed otto minuti (lo scorso anno vinse sempre a Marugame in 1:07:26), e di Mekubo Mogusu in 59:48, undicesima prestazione maschile di tutti i tempi. Il giovane kenyota ha compiuto vent'anni bel giorno di Natale, e vanta in pista 27:44.94 sui diecimila metri. La maratona di Beppu-Oita è stata vinta da Atsushi Fujita in 2:10:23. Il giapponese ha preceduto il connazionale Sato (2:11:15) ed il kenyano David Kemboi (2:11:26). Primo europeo l'estone Loskutov, ottavo in 2:14:49. Hicham anfitrione Hicham El Guerrouj sta organizzando una corsa su strada a Tangeri, nel nord del Marocco. La data prevista è per il 6 maggio, e prevede un programma maschile e femminile sulla distanza di dieci chilometri. Ancora lutti Sui giornali è apparsa la notizia della morte di Yelena Romanova, olimpionica a Barcellona nel 1992 sui tremila metri, ma non è stato l'unico lutto a colpire il mondo dell'atletica internazionale. Ben più prematura è la scomparsa di Abel Cheruiyot, 22 anni, che dopo aver optato per la cittadinanza del Bahrain aveva cambiato nome in Abel Yagoot Jawhar. La sua morte è avvenuta in circostanze ancora misteriose negli ultimi giorni di dicembre, cadendo dal balcone dell'hotel dove soggiornava, in Portogallo. I suoi primati personali erano 7:46.49 (sui 3000 metri nel 2003), 13:25.34 (sui cinquemila, sempre nel 2003), 2:15:27 (maratona, 2005) e 8:09.37 sulle siepi (2003, sesto tempo di tutti i tempi da parte di un’atleta di categoria junior). Il borsino Chi sale e chi scende: sale Yelena Isinbayeva, che assaggia il debutto con un ottimo 4.82 e "vede" il mondiale in sala, dopo un anno senza primati. Prossima fermata Donetsk. Dove appunto celebrò l'ultimo della serie, pur se inferiore al primato assoluto outdoor. Sale la strabordante onda del duo Defar-Dibaba, due atlete che l'Etiopia non ha mai potuto vantare in campo femminile. Gli straordinari limiti toccati negli ultimi dieci giorni, però, non saranno facilmente migliorabili. Sale LaShawn Merritt: il suo 32.23 sui 300 metri, pur sulla pista esagerata dell'Indiana, prelude ad un exploit sui 400 metri. Chi scende: Maurice Greene conosce la polvere e precipita sulla pista. La resurrezione è rinviata. Scende Ivan Heshko: nel miglio dei Millrose Games ha chiuso in uno sconcertante 4:08.45 dopo il discreto 3:59.14 di Boston. Coming Soon A Nairobi, Kenya, si farà la squadra per i mondiali di cross attraverso la selezione dei campionati nazionali. A Dusseldorf, già oggi, torna l'atletica in sala, con Liu Xiang (sarà anche a Karlsruhe, sabato), Isaac Songok (prima volta in una competizione indoor, ma replicherà a Karlsruhe e Stoccolma) ed Augustin Choge. Venerdì ancora indoor tedesche col meeting di Lipsia (ci sarà la Ceplak sugli 800). Sempre oggi, salto in alto a Brno, dove sono annunciati i gemelli Ciotti che affronteranno il campione del mondo Krymarenko, Janku, Ton, il trio polacco Sposob-Bieniek-Walerianczyk. Per prepararsi alla nuova cascata di numeri, sono fruibili nella sezione statistiche indoor le liste mondiali aggiornate a ieri sera. Marco Buccellato


Condividi con
Seguici su: