I giovani tra Barcellona e Helsinki

04 Gennaio 2012

Giorni di raduno per i migliori under 20 azzurri. L'obiettivo è il Mondiale Junior, ma per qualcuno, c'è anche il sogno Europei

Quattro giorni insieme, per confrontarsi, parlare, e vivere l’atmosfera sempre elettrizzante della maglia azzurra. Ha preso il via ieri, e si concluderà sabato, il raduno invernale dei nostri migliori Under 20, concentrato tra le sedi di Roma e San Vincenzo-Riva degli Etruschi (LI). La ragione della divisione del gruppo sta nei lavori che stanno interessando la Scuola Nazionale di Atletica Leggera di Formia, la cui pista, completamente ristrutturata dal CONI, sarà pronta per accogliere la squadra italiana in primavera. A Roma, 38 atleti dei settori velocità-ostacoli, salti e lanci, hanno trovato posto nella splendida struttura delle Fiamme Gialle, all’Infernetto, con estensione anche all’anello della Caserma Italia di Ostia (antica sede degli atleti finanzieri). A San Vincenzo, al contrario, ritrovo per i migliori 10 mezzofondisti. Tutti, comunque, con la testa già alla stagione 2012 che sta per iniziare, e che vivrà il momento cruciale nell’appuntamento mondiale Junior di Barcellona (10-15 luglio). Con loro, un buon numero di tecnici sociali (ben venti a Roma), che hanno potuto confrontarsi con la struttura tecnica al completo, guidata dal DT Francesco Uguagliati (assente di fatto il solo Angelo Zamperin, in partenza con Antonietta Di Martino ed il gruppo dei saltatori in alto per il raduno californiano). A guidare la delegazione azzurra, anche per l’assenza del consigliere Osvaldo Zucchetta (colpito da un gravissimo lutto il primo gennaio), il membro di Giunta Laurent Ottoz. E con i ragazzi, anche i tre Tutor: Gabriella Dorio, Fabrizio Mori e Stefano Baldini.

“E’ un momento importante – racconta Antonio Andreozzi, l’assistente al DT per il settore giovanile – in questa fase dell’anno ci incontriamo per verificare il lavoro svolto alla vigilia della stagione invernale, ed eseguire test e valutazioni che consideriamo determinanti.

Ripeteremo questo appuntamento, come ormai d’abitudine, anche nei giorni immediatamente precedenti la Pasqua, per lanciarci poi nell’estate. Rispetto alle convocazioni abbiamo tre sole assenze, e questo è un dato importante: segno che tutti hanno colto il significato di queste giornate di lavoro collegiale”. Ad essere selezionati, i giovani appartenenti al gruppo di interesse internazionale, quelli che, in sostanza, potrebbero far parte della nazionale junior per Barcellona. Tra loro, il ristrettissimo gruppo del “Progetto Azzurro”, che comprende i 14 top (più tre stranieri in attesa di cittadinanza: Desalu, Ekeh e Derkach); quelli che, è l’augurio, potrebbero far parlare di sé con una certa continuità anche nel futuro più lontano. Tra le assenti, purtroppo, proprio la lunghista-triplista ucraina, reduce da un intervento chirurgico alla caviglia della gamba di stacco che la terrà ferma ai box per qualche tempo.

“Ci sono anche due allieve, Angioi e Cestonaro prosegue Andreozzi – perché crediamo possano aspirare a far parte del gruppo per il Mondiale. Prima però, per tutti, l’obiettivo sarà di prendere parte all’attività indoor, con le prove di campionato nazionale e l’incontro triangolare del 3 marzo contro Francia e Germania, a Val De Reuil”. L’estate vuol dire Barcellona. Ma non solo. “Beh, in effetti saremmo molto felici se qualcuno di questi ragazzi facesse così bene da conquistare la convocazione per gli Europei di Helsinki di fine giugno. Mettendoci in obiettiva difficoltà, visto che la rassegna Junior è in programma appena nove giorni dopo. Ne parleremo con il DT Uguagliati, ma certo io ne sarei contento. Del resto, credo che il settore giovanile serva proprio a far crescere i futuri protagonisti della nazionale maggiore. Sarebbe una bella esperienza, utile per il futuro”. Nomi non se ne fanno, anche per non alimentare speranze o accrescere carichi di psicologici, ma, certo, scorrendo l’elenco dei convocati, i due quattrocentisti Tricca e Lorenzi, e la saltatrice Trost, potrebbero ambire a mettere sul petto il tricolore assoluto. C’è tempo per pensarci. Per ora, basta lo spirito, il clima della squadra giovanile. Davvero unico.

m.s.



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