I 25 anni del record italiano dei 60 donne



Lo scorso 6 marzo il record italiano dei 60 metri femminili indoor ha celebrato il suo venticinquesimo compleanno. Si potrà dire che 25 anni di esistenza di un record significano che la specialità ristagna, ma bisogna tener conto che quel giorno Marisa Masullo compì un’autentica impresa. Si stavano disputando i Campionati Europei a Budapest e la campionessa milanese andò a conquistare un’insperata medaglia di bronzo portando il suo primato a 7.19. Per far capire la portata dell’evento basti pensare che con quel tempo ai Mondiali Indoor di Valencia venerdì scorso si poteva arrivare quarte… Atleta dalla struttura longilinea ideale per la velocità, con una muscolatura scattante, la Masullo ha caratterizzato per tutti gli anni Ottanta e anche qualcosa di più la velocità italiana: 37 titoli italiani al suo attivo fra 100, 200, indoor nei 60 e 200 e le staffette; partecipazione a tre edizioni delle Olimpiadi e dei Mondiali, tre vittorie ai Giochi del Mediterraneo e un argento nei 200 alle Universiadi, tutti risultati che nella velocità femminile sono difficili da conseguire essendo la concorrenza tanto ampia quanto spietata. E pensare che ai suoi inizi si dedicava al salto in alto e il suo “dirottamento” sui 100 è dovuto al fatto che a 14 anni, un giorno nel quale era chiamata prendere parte a una riunione, arrivò in ritardo per gareggiare nel salto in alto e venne iscritta all’ultima serie dei 100, dove ottenne 12.9, naturalmente il miglior tempo in assoluto, assolutamente senza alcun riferimento tecnico a suo vantaggio, neanche le modalità di partenza… Oggi Marisa Masullo svolge il lavoro di responsabile dell’ufficio stampa dell’Assist, azienda di Comunicazione Advisor del Coni, con lo stesso piglio con il quale scendeva in pista. E guarda con curiosità a tutte le gare, nazionali ed internazionali, di velocità, ripensando a quello che compì quel giorno a Budapest… g.g. Nella foto: Marisa Masullo (archivio Fidal)


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