Howe e la Di Martino affrontano l'Europa



Sono pronti per sfidare l'Europa. Da Casa Italia Atletica lanciano questo messaggio alcuni dei protagonisti azzurri che debutteranno domani nella rassegna continentale di Barcellona. Occhi puntati sul campione europeo del lungo Andrew Howe, che affronterà le qualificazioni insieme ad Emanuele Formichetti e Stefano Tremigliozzi domani alle 18:35: "Il 1° settembre di un anno fa mi ero appena operato al tendine e stavo con le stampelle. E non pensavo nemmeno di essere qui. Avevo l'idea giusto di correre e poco più. Invece piano piano ho visto che la forma sta arrivando. A Grosseto mi sono fatto passare lapaura del dolore e andata come sapete. La vera difficoltà era quella mentale di sbloccarmi. Vengo a Barcellona per vendere cara la pelle di campione uscente. Vado in pedana a mente libera senza paura di niente e nessuno. Ho studiato il campo di gara: in alcuni momenti c'è un forte vento a favore e una pedana veloce. Possono essere due variabili importanti. Si va in finale con 8 metri e per saltare sul podio serve superare gli 8,30. Mentalmente sto a mille, devo solo vedere se il corpo mi segue. Ancora non mi sono completamente liberato del dolore e quando arriva "la botta" sento ancora il tendine vibrare. I miei avversari agli Europei? Il russo Shalin, il tedesco Reif, ma non sottovaluterei nemmeno il francese Sdiri e il greco Tsàtoumas che potrebbe tirar fuori il coniglio dal cappello". E poi mostra le due maniche di tatuaggi che gli avvolgono le braccia: "Sulla destra ho un dragone, il simbolo dei guerrieri, sulla sinistra in alto il volto di Gesù e sotto una bara affiancata da una rosa. E' un portafortuna dove rinchiudere i brutti pensieri e qualche "gufo"".


Si è lasciata alle spalle i malanni dell'inverno e ora pensa solo agli Europei, la primatista nazionale dell'alto Antonietta Di Martino che affronterà domani la qualificazione a partire dalle 10:05, insieme a Raffealla Lamera: "Sono in buona condizione, gli allenamenti vanno per il meglio, ho avuto solo un piccolo problemino al piede di stacco già risolto e qualche strascico della monucleosi che mi ha rovinato l'inverno. A parte la primatista americana Howard e la Chicherova che è in cinta, qui ci sono tutte le migliori al mondo. Segno di una gara ad altissimo livello. E' il mio primo grande evento da sposata. Con il matrimonio molte cose sono cambiate nella mia vita. Bisognava solo adattarsi, ma quando sono stata male è stato importante avere mio marito e mia madre accanto. La qualificazione è a 1,92, spero di passarla agevolmente per concentrarmi sulla finale. La Friedrich ha avuto problemi alla schiena e al ginocchio, ma ora è a posto. La spagnola Betia gioca in casa e sono certa che darà fino all'ultima goccia di sangue. La Vlasic poi è sempre la Vlasic. Occhio pure alla Hellebaut che è tornata ad 1,95 dopo la maternità. E' un'atleta che nelle gare importanti si esalta e lei sarà il jolly di questa competizione. Per quello che mi riguarda dico solo che se sto bene con me stessa posso dare tanto, oltre ogni aspettativa. Per combattere, ma anche per divertirmi. E' un forza che viene da dentro".

Sarà, invece, il marciatore Marco De Luca il primo azzurro, con il campione olimpico Alex Schwazer, ad aprire alle 7:35 del mattino la quarta giornata degli Europei. Queste le sue aspettative per la 50 km: "Sto bene, vengo da un percorso di avvicinamento positivo a questo Europeo e sono fiducioso. Nella marcia un Europeo è quasi come un mondiale. Ma io penso che ce la posso fare e di poter valere un posto tra i primi otto d'Europa". Niente batterie, ma finale diretta per Elena Romagnolo che, il 1° agosto (ore 20:40) si presenta così al via dei 5000 metri: "Arrivo qui in buone condizioni, sono pronta. So che è una gara difficile e per me lo è forse un po' di più, perchè è il mio primo 5000 in un evento internazionale. Per quest'anno, dopo Bergen, niente siepi, avevo bisogno di staccare un po' da questa specialità, ma non le ho definitivamente abbandonate".

a.g.

Nella foto, da sinistra Elena Romagnolo, Andrew Howe, Antonietta Di Martino e Marco De Luca (Tania Fiorina/FIDAL)

 




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