Grosseto, si programma la stagione olimpica

02 Novembre 2019

Proseguono gli incontri tra direzione tecnica e big azzurri, il dt La Torre: “Confronto costruttivo per lavorare insieme in vista di Tokyo e degli Europei di Parigi”. Crippa in partenza per il Kenya

A poco più di tre settimane dalla fine dei Mondiali di Doha, l’atletica italiana è già proiettata verso il 2020. In questi giorni si sono svolti gli incontri di programmazione per la prossima stagione con molti degli azzurri dell’Atletica Élite Club, il gruppo di merito che coinvolge i migliori uomini e donne del movimento e che conta attualmente 40 atleti. Giovedì a Roma, poi ieri e oggi a Grosseto in contemporanea al raduno giovanile, è stata un’occasione di confronto con lo staff federale per definire il cammino di preparazione che condurrà al nuovo anno, insieme ad atleti, tecnici personali e società di appartenenza. Le Olimpiadi di Tokyo, con le gare di atletica previste dal 31 luglio al 9 agosto, e i successivi Europei di Parigi, dal 25 al 30 agosto, saranno gli obiettivi principali. “Gli incontri - commenta il direttore tecnico Antonio La Torre - sono serviti per entrare sempre più in sintonia, con la Federazione al servizio degli allenatori e degli atleti, in modo che possano rendere al meglio negli appuntamenti che contano. Sono stati discussi i percorsi agonistici e tecnici, considerando che siamo passati da una stagione lunga a un’altra decisamente più corta. Nell’insieme Doha ci ha detto chi potrà avere legittime ambizioni di fare un’Olimpiade da protagonista e chi invece avrà gli Europei come focus prioritario”.

Come andrà affrontato quindi il 2020?
“In questi giorni possiamo davvero renderci conto che il biennio 2019-20 sia da considerare in realtà come un’unica stagione, visto che i Mondiali di Doha si sono conclusi da poco. L’emblema sono le staffettiste della 4x100 azzurra: appena tornate dalla Cina, dove hanno gareggiato ai Giochi Mondiali Militari, e presenti agli incontri, senza in pratica neppure rientrare a casa, per pensare a cosa inizieranno a fare per il nuovo anno. La stagione è già ricominciata, tant’è che dalla prossima settimana andranno in Kenya per un raduno i mezzofondisti Yeman Crippa e Yohanes Chiappinelli, fino ai primi di dicembre. Subito una ripartenza, ma non potrebbe essere diversamente”.

Due grandi eventi nella stagione che sta per iniziare, ma a distanza ravvicinata: cosa cambia nella programmazione?
“Anche i due appuntamenti che ci attendono, Olimpiadi ed Europei, sono di fatto un blocco unico, con soltanto un paio di settimane di intervallo. Stiamo studiando quando far partire la trasferta per Tokyo, naturalmente in relazione alle diverse discipline. E vogliamo fare in modo che Parigi sia diversa dalla precedente edizione di Berlino. Per la prima volta la rassegna continentale arriverà dopo quella a cinque cerchi, anziché precederla, ed è evidente a tutti quanto sia importante. Gli Europei potrebbero essere il palcoscenico della consacrazione, per molti atleti, e spalancare una finestra che riporterà di nuovo a Parigi, quattro anni più tardi, per i Giochi”.

Un’altra novità è l’introduzione del ranking IAAF, che insieme agli standard sarà uno dei criteri per partecipare alle Olimpiadi.
“Per qualcuno potrebbe cambiare il modo di gestire le competizioni e il calendario agonistico. Chi è abituato a centellinare l’attività, dovrà cercare una prestazione di punta per realizzare l’impegnativo standard indicato a livello internazionale, se vorrà mantenere le proprie abitudini. La tempistica è decisamente compressa, quindi dovremo stare ancora più attenti al recupero per limitare il rischio di infortuni, visto che il termine ultimo per ottenere lo standard olimpico sarà il 29 giugno, in coincidenza con gli Assoluti. Ma è così per tutti, il mondo corre fortissimo e dobbiamo farci trovare pronti”.

Il primo evento internazionale dell’anno condurrà a Nanchino, dal 13 al 15 marzo in Cina, per i Mondiali indoor.
“Ci sarà un’attività invernale mirata, perché non tutti gli atleti hanno questo obiettivo nella propria programmazione e sarà comunque una tappa importante di passaggio in vista della stagione all’aperto”.

Per quello che si è visto nell’ultima stagione, le staffette rappresentano al meglio il lavoro del collettivo?
“Proprio il quartetto delle velociste evidenzia lo spirito di squadra. Nessuna di loro, a Doha, si presentava con risultati di vertice a livello individuale. Eppure sono riuscite a conquistare una bella finale in staffetta e a raggiungere la qualificazione olimpica, correndo due volte sotto il precedente record italiano. Nel gruppo è cresciuta la consapevolezza della coralità del progetto, perciò faranno anche un percorso individuale ma la loro forza è credere in questa staffetta, che ha la possibilità di migliorarsi ancora. E in generale, se si riuscirà a lavorare sui “marginal gains”, si potrà crescere molto”.

In questi giorni a Grosseto è in corso anche il raduno nazionale giovanile.
“C’è una fusione di energie. Non esiste una vera separazione tra giovani e settore assoluto, se pensiamo che un atleta come Edoardo Scotti quest’anno ha vinto il titolo europeo under 20 ma ha partecipato anche a tutte le manifestazioni con i ‘grandi’, fino ai Mondiali”.

Quali sono le indicazioni che emergono dagli incontri?
“È stato discusso il blocco competitivo e tra le date clou va sottolineato ovviamente il Golden Gala del 28 maggio, invece ad esempio i maratoneti saranno in azione nei primi mesi dell’anno e per le staffette verranno costruite opportune iniziative agonistiche. In tutti gli incontri svolti c’è stato un confronto costruttivo, senza atteggiamenti rigidi, ed è decisamente apprezzabile. Dobbiamo capitalizzare al massimo quanto di buono abbiamo fatto quest’anno, ma anche lavorare sugli aspetti, e sono diversi, su cui è ancora possibile migliorare”.

l.c.

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