Grenot: ''Sono una guerriera''

15 Agosto 2014

L'azzurra è raggiante dopo la conquista del titolo europeo nei 400 metri. Del Buono: "E' solo l'inizio". Marani: "Salto di qualità"

Libania Grenot non riesce a smettere di guardare e accarezzare la medaglia d'oro che ora ha al collo. A Zurigo è lei la regina d'Europa dei 400 metri: "E' un sogno che si avvera. Io è da un pezzo che ci credo, dal 2 dicembre dello scorso anno quando sono tornata negli Stati Uniti per allenarmi. Perchè tre anni di duro lavoro con il mio coach Loren Seagrave alla fine dovevano per forza dare i loro frutti ed io avevo una fiducia enorme che sarebbe successo agli Europei. Volevo portare questa medaglia all'Italia". Negli occhi le brilla fortissima una luce che non è soltanto emozione: "Io sono una guerriera. Oggi era come se le altre non esistessero, era qui che si doveva vedere chi fosse quella veramente tosta, con e senza pioggia. Le chiacchere non contano. La finale è stata una passeggiata. Dal canto mio, avevo paura solo di me stessa e di quello che potevo fare". La primatista italiana assoluta del giro di pista è un fiume in piena mentre parla e, come in pista, oggi non la ferma nessuno: "In questi giorni dormivo, mangiavo e scherzavo perchè ero serena. E' la lezione che ho trovato anche nel libro di Bolt: lui ha iniziato a vincere nel momento in cui ha iniziato a crederci. Ma questo non basta senza un vero programma di allenamento e i sacrifici che, giorno dopo giorno, si deve essere disposti ad affrontare per raggiungere il proprio obiettivo. E adesso mi sento ripagata di tutto il lavoro fatto fino a questo momento". La "panterita" ha una tigre tatuata sulla mano destra e vuole graffiare ancora a Zurigo: "C'ancora la 4x400 da correre. Domani lascerò alle mie compagne il compito della batteria. In finale poi ci sarò anche io. Siamo un gruppo unito e ci stiamo dando la carica a vicenda. Anche lì possiamo fare molto bene". E guardando oltrei Campionati Europei? "Ho almeno altri due anni davanti. Ci sono Mondiali e Giochi Olimpici ed io ho vorrei regalare ancora altre medaglie all'atletica italiana".

Federica Del Buono ha appena concluso al quinto posto la finale dei 1500 metri, ma ancora energia da vendere: "Avevo ancora tanta benzina nel finale! Alla volata forse sarei dovuta partire prima perchè avrei potuto correre almeno altri 100 metri!". Vent'anni ancora da compiere, il primo Europeo, ma la lucidità in gara non le è mancata: "Nessuna pressione. Ero la più giovane delle finaliste e avevo uno degli ultimi accrediti, quindi da questa esperienza avevo soltanto da guadagnarci. Ed è uscito fuori il quinto posto con il primato personale. Ora, però, ho voglia di fare qualche altra gara perchè onestamente sento di valere un altro tempo. Questo era solo l'inizio. Fino all'anno scorso le atlete che erano in finale con me le vedevo su un altro pianeta e pure le Olimpiadi sembravano un traguardo irraggiungibile. Dopo queste esperienze, invece, sono un sogno meno lontano".

Il quinto posto nei 200 metri e le parole di Diego Marani sanno di soddisfazione e di un nuovo orizzonte davanti ai suoi occhi: "Ho raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissato: fare meglio del settimo posto di Helsinki. Rispetto alla semifinale ho corso la prima parte di curva più lenta e sul rettilineo ho un po' arrancato, ma alla fine è venuto fuori un 20.43 che è sempre il mio secondo miglior tempo di sempre. Onestamente visti gli avversari, vincere una medaglia non era così semplice. Resta il fatto che questi Europei hanno rappresentato il mio definitivo salto di qualità, sento di aver raggiunto una nuova concezione dell'atletica. Ora ricarichiamo le pile perchè già domani mi aspetta la terza frazione della 4x100".

a.g.

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