Golden Gala a 3000 con Ingebrigtsen e Crippa

09 Settembre 2020

Svelato il cast dell’edizione numero 40: il norvegese Jakob nel mezzofondo con il neo primatista italiano dei 5000. Duplantis in volo nell’asta (con Stecchi), l'olimpionica Thompson nei 100, alto Levchenko-Mahuchikh

di Nazareno Orlandi

Le stelle mondiali atterrano a Roma, lo show può cominciare. Il Golden Gala Pietro Mennea compie quarant’anni e li festeggia giovedì 17 settembre allo Stadio Olimpico di Roma con un’altra edizione di altissimo livello, ricchissima di medaglie olimpiche e iridate, nonostante la stagione dimezzata a causa della pandemia da Covid-19. Il cast dei partecipanti alla tappa italiana della Wanda Diamond League, principale circuito globale dell’atletica leggera, è stato svelato stamattina nella conferenza stampa di presentazione, all’Olimpico, dal presidente FIDAL Alfio Giomi. Intervenuti con lui il presidente del CONI Giovanni Malagò, il numero uno di Sport e Salute Vito Cozzoli e il meeting director Luigi D’Onofrio. L’edizione numero 40 sarà illuminata dalla presenza di Armand Duplantis, il ventenne svedese primatista del mondo dell’asta (6,18), saltatore che sta spostando i confini della specialità. Incontrerà, tra gli altri, l’azzurro Claudio Stecchi che martedì sera a Chiari è salito a 5,82, a otto centimetri dal record italiano di Giuseppe Gibilisco. Oltre a Duplantis sarà al Golden Gala un altro giovanissimo fenomeno scandinavo: è il norvegese recordman europeo dei 1500 Jakob Ingebrigtsen, impegnato nei 3000 metri, distanza su cui tornerà in pista Yeman Crippa, fuoriclasse del mezzofondo azzurro, neo primatista italiano dei 5000 metri a Ostrava (13:02.26 a trent’anni dal 13:05.59 di Antibo) dopo aver migliorato anche il record dei 10.000 nella passata stagione. Sprint al femminile nei 100 metri con la campionessa olimpica, la giamaicana Elaine Thompson, e l’ivoriana Marie-Josée Ta Lou. Promette spettacolo pure la gara dell’alto con il derby ucraino tra Yuliya Levchenko e Yaroslava Mahuchikh, entrambe a 2,00 nella stagione estiva. Sempre tra le donne, negli 800 duello scozzese tra Laura Muir e Jemma Reekie, mentre negli ostacoli al maschile spicca il francese Pascal Martinot-Lagarde (110hs). Tra i più forti al mondo, cercano spazio, in casa, anche altri azzurri: Filippo Tortu e Marcell Jacobs nei 100 metri trovano il sudafricano Akani Simbine e lo statunitense Mike Rodgers, nell’alto Gianmarco Tamberi sfida il primatista mondiale stagionale Maksim Nedasekau (Bielorussia), per Leonardo Fabbri c’è l’oro europeo Michal Haratyk e l’altro polacco Konrad Bukowiecki nel peso, Luminosa Bogliolo nei 100hs. E altri nomi di qualità potrebbero aggiungersi nei prossimi giorni a un parterre già stellare.

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DIRETTA TV SU RAI 2
Le emozioni del Golden Gala Pietro Mennea tornano in diretta tv su Rai 2: gli appassionati potranno seguire le gare della tappa italiana della Wanda Diamond League giovedì 17 settembre dalle 18.40 alle 20.25. 

IL PROGRAMMA: ECCO LE 14 GARE
Al Golden Gala sono previste 14 gare: per gli uomini 100, 400, 3000, 110hs, 400hs, alto, asta e peso, per le donne 100, 400, 800, 100hs, 400hs, alto.

LA SQUADRA DEL GOLDEN GALA
Il Golden Gala Pietro Mennea, co-organizzato da FIDAL e Sport e Salute, e promosso dal CONI, è possibile grazie all’impegno e al supporto dei Main Partner Asics, Omega, Wanda, Fastweb, Toyo Tyres e Tua Assicurazioni, nuovo partner dell’evento e della FIDAL (che tra l’altro a breve metterà a disposizione dei prodotti assicurativi appositamente studiati per i runner). Un grazie all’official advisor Infront, agli official supplier Acea, Uliveto, Cisalfa Sport, Italia Ortofrutta, e al Media Partner Corriere dello Sport. Si ringrazia per il supporto istituzionale la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Regione Lazio, Roma Capitale, World Athletics, Gruppi Sportivi Fiamme Gialle.

GOLDEN GALA 2020: LA PROCEDURA ACCREDITI
È attiva la procedura di accredito Media (categorie: stampa scritta, fotografi, radio e tv locali) per la Wanda Diamond League 2020. Per presentare la richiesta di accredito per il Golden Gala Pietro Mennea è necessario compilare il formulario elettronico raggiungibile attraverso questo LINK: https://portal.diamondleague.com/account/signin?ReturnUrl=%2F. Ricordiamo che coloro che hanno già presentato la richiesta nelle edizioni passate, per presentare la propria richiesta, dovranno utilizzare i dati di registrazione personale già utilizzati in passato (nel caso in cui fossero stati smarriti, è possibile utilizzare la procedura “Forgot password?”, sulla stessa pagina di registrazione: username e password verranno nuovamente inviati alla casella di posta elettronica indicata).

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ASTA: DUPLANTIS PER VOLARE ANCORA. E C’È STECCHI
Quando salta 6 metri non fa quasi più notizia, data la costanza con cui ormai raggiunge la quota dei sogni per ogni astista: già quattro volte dal 14 agosto ad oggi, per parlare soltanto dell’estate che stiamo vivendo, con la punta di 6,07 a Losanna che è il miglior salto all’aperto dal 6,14 di Sergey Bubka del 1994. Ma è in inverno che Armand “Mondo” Duplantis ha rivoluzionato il salto con l’asta con un gesto tecnico elegante, dinamico, in grado di spingerlo fino al 6,18 del record del mondo a Glasgow, in febbraio. E anche durante il lockdown ha deliziato i propri tifosi con la sfida casalinga Ultimate Garden Clash. Sulla pedana di Roma, il vicecampione mondiale di Doha e campione europeo è pronto ad accendersi insieme all’ex primatista Renaud Lavillenie (Francia) e al polacco bronzo iridato Piotr Lisek, senza dimenticare i tedeschi Raphael Holzdeppe e Bo Kanda Lita Baehre, e il belga Ben Broeders. La serata di Chiari, il 5,82 superato al terzo tentativo, ha restituito il Claudio Stecchi migliore: il fiorentino delle Fiamme Gialle cerca conferme all’Olimpico.

JAKOB INGEBRIGTSEN, CHE GARA CON CRIPPA
Impossibile fermare l’ascesa di Jakob Ingebrigtsen: compirà vent’anni due giorni dopo il Golden Gala Pietro Mennea ma è già tra i grandissimi, a suon di primati europei. L’ultimo, quello dei 1500 a Montecarlo (3:28.68) alla vigilia di Ferragosto. Il prodigio norvegese, due volte campione europeo a Berlino 2018, si cimenta a Roma sui 3000 alla ricerca di un netto progresso su una distanza che non frequenta da tre stagioni all’aperto. Con lui, il fratellone Filip Ingebrigtsen, l’ugandese Jacob Kiplimo, il terzetto australiano formato da Stewart McSweyn, Ryan Gregson e Matthew Ramsden, ma soprattutto l’azzurro che sta riscrivendo le leggi del mezzofondo italiano: dopo la serata da sogno a Ostrava Yeman Crippa (Fiamme Oro) proverà a Roma ad avvicinarsi il più possibile al primato italiano dei 3000 di Gennaro Di Napoli (7:39.54 del 1996), se non addirittura a batterlo.

DERBY UCRAINO NELL’ALTO: LEVCHENKO VS MAHUCHIKH
Ai vertici mondiali si spartiscono la migliore misura outdoor dell’anno: 2,00. Il duo ucraino Yuliya Levchenko-Yaroslava Mahuchikh rinnova il duello all’Olimpico, nell’impianto del record del mondo dell’alto, ancora in vita, di Stefka Kostadinova ai Mondiali del 1987 (2,09). Ventidue anni Levchenko, addirittura diciotto Mahuchikh (19 candeline da spegnere il 19 settembre), già volata a 2,04 per afferrare l’argento iridato di Doha. Si profila una sfida ad altissima quota, nella quale non parte battuta l’australiana Nicola McDermott fresca di 1,98 e non vogliono restare a guardare altre atlete solide come la svedese Erika Kinsey, l’ucraina Iryna Gerashchenko, la polacca Kamila Licwinko, la britannica Morgan Lake. L’aria del big match può esaltare anche la campionessa italiana Elena Vallortigara (Carabinieri) e spingerla verso misure più consone al suo rango.

TORTU E JACOBS NEI 100 CON SIMBINE E RODGERS, DONNE THOMPSON
Occhi puntati sul rettilineo dei 100 metri. Il Golden Gala intitolato alla leggenda Pietro Mennea rilancia il duello azzurro tra Filippo Tortu (Fiamme Gialle) e Marcell Jacobs (Fiamme Oro), protagonisti italiani di una sfida sulla carta molto aperta, nella quale spiccano i nomi del navigato statunitense Mike Rodgers e del quarto classificato ai Mondiali di Doha Akani Simbine, il sudafricano che ha trionfato martedì sera a Rovereto (10.17, con Jacobs a 10.21). Ma attenzione anche alla novità tedesca Deniz Almas accreditato del miglior tempo europeo dell’anno (10.08), all’ivoriano Arthur Cissé e a Mario Burke delle Barbados. L’ultima volta di Tortu nei 100 di Roma riporta alla memoria il 10.04 del 2018, realizzato poche settimane prima di scendere sotto i dieci secondi (9.99 a Madrid) e superare il primato italiano di Mennea. L’azzurro che ha riportato l’Italia nella finale mondiale dei 100 metri dopo trentadue anni (settimo a Doha) ha corso in 10.12 a Savona e per un lieve affaticamento al bicipite femorale destro ha preferito rinunciare alla finale degli Assoluti di Padova: l’Olimpico è l’appuntamento clou, come pure per Jacobs, capolista italiano stagionale con 10.10. L’evento della Capitale accoglie anche le donne-jet: nei 100 metri riflettori sulla bicampionessa olimpica di Rio Elaine Thompson (Giamaica) e sull’ivoriana Marie-Josée Ta Lou che ha trionfato all’Olimpico nei 200 di due anni fa. In particolare evidenza si è messa la svizzera Ajla Del Ponte, a segno in Wanda Diamond League a Montecarlo e a Stoccolma, mentre la quota Usa è rappresentata da Aleia Hobbs e Kayla White.

ALTO: TAMBERI SFIDA NEDASEKAU
Si sono affrontati martedì a Ostrava: solo 2,20 per Tamberi, 2,24 per il bielorusso capolista mondiale Maksim Nedasekau. Serve un pronto riscatto. Senza i Giochi olimpici di Tokyo rinviati al prossimo anno, Roma è il “Mondiale del 2020”, come lo ha definito Gianmarco Tamberi (Atl. Vomano), e si alimenta della carica agonistica di “Gimbo”. Il campione europeo indoor torna all’Olimpico dopo il 2,28 della scorsa edizione. Ma sotto la Curva Sud quattro anni fa ha saltato anche 2,30, nella stagione dell’oro mondiale al coperto a Portland, del titolo europeo di Amsterdam e della notte sportivamente drammatica del record italiano a 2,39 a Montecarlo e del successivo infortunio che lo privava delle Olimpiadi di Rio. Proprio oltre la quota di 2,30 vuole ricominciare a volare, superando la misura che al momento è il suo apice stagionale all’aperto (ad Ancona), a un centimetro dal 2,31 oltrepassato indoor a Siena. Il bouquet di avversari è di sicuro stimolo: oltre a Nedasekau arrivano l’ucraino da 2,40 in carriera Andriy Protsenko e il tedesco campione europeo Mateusz Przybylko (2,35 PB). Un posto anche per l’azzurro salito lo scorso anno a 2,33, Stefano Sottile (Fiamme Azzurre), e altri validi concorrenti come lo svizzero Loic Gasch (recente 2,30), l’olandese Douwe Amels e l’ucraino Oleh Doroshchuk.

PESO: FABBRI CON HARATYK E BUKOWIECKI
Stavolta gioca in casa Leonardo Fabbri (Aeronautica). È dell’azzurro la migliore misura continentale dell’estate (21,99) e al momento la principale prestazione nel gruppo dei pesisti in gara a Roma. Il 23enne fiorentino che nel 2020 si è inserito a pieno titolo nell’élite - quantomeno - europea del peso, con prospettiva mondiale, fronteggia tre lanciatori da +22 metri nel 2019: il polacco campione europeo Michal Haratyk (22,32), il connazionale Konrad Bukowiecki (22,25) e il lussemburghese Bob Bertemes (22,22). Domenica scorsa a Chorzow, in Polonia, ha battuto Bukowiecki, martedì sera a Ostrava il bis, con 21,27. Completano il quadro lo statunitense Nick Ponzio (21,72 quest’anno) e il neo italiano di origine sudafricana Zane Weir (Enterprise Sport & Service) che agli Assoluti di Padova ha allungato a 20,31. 

400 CON TANTA EUROPA, 800 REEKIE VS MUIR 
Un 400 maschile animato dallo statunitense Kahmari Montgomery e da tanta Europa: il polacco Karol Zalewski, gli azzurri emergenti Edoardo Scotti (Carabinieri) e Vladimir Aceti (Fiamme Gialle), entrambi decollati in stagione rispettivamente a 45.48 e 45.65, lo sloveno Luka Janezic. Nel giro di pista al femminile il faro è la polacca Justyna Swiety-Ersetic, vice campionessa mondiale con la staffetta 4x400 a Doha, oro europeo dei 400, e le insidie potrebbero arrivare dalla nuova classe di quattrocentiste che comprende l’olandese Lieke Klaver e la ceca Barbora Malikova, ma anche dall’esperienza di Jessica Beard (Stati Uniti). Meritata la corsia della siciliana Alice Mangione (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco) dopo il titolo italiano vinto a Padova e il bell’esordio in Wanda Diamond League a Bruxelles. Il mezzofondo al femminile propone 800 metri tutti da vivere, sull’onda del faccia a faccia scozzese tra Laura Muir e Jemma Reekie. Se nei 1500 in stagione si è meglio comportata la Muir, è Reekie che si è messa più in luce nel doppio giro di pista, siglando l’attuale world lead 2020 a Chorzow (1:58.63), pronta per essere aggiornata il 17 settembre. Molte delle migliori specialiste in circolazione in questa particolare stagione, ci sono: dall’irlandese Ciara Mageean alla norvegese Hedda Hynne, da Noelie Yarigo (Benin) alla britannica Alexandra Bell. Occasione ghiotta anche per l’azzurra Elena Bellò (Fiamme Azzurre) scesa a 2:01.34 a Stettino.

OSTACOLI: MARTINOT-LAGARDE E POZZI 110HS, BOGLIOLO CI PROVA
Il campione europeo Pascal Martinot-Lagarde (Francia), l’oro mondiale indoor Andrew Pozzi (Gran Bretagna), lo statunitense Freddie Crittenden, il sudafricano Antonio Alkana: è il filo conduttore della prova dei 110hs che avrà anche due azzurri in gara, Lorenzo Perini (Aeronautica) e Paolo Dal Molin (Fiamme Oro). C’è la nobiltà europea nei 100hs: l’oro continentale Elvira Herman (Bielorussia), la capolista mondiale 2020 Nadine Visser (Olanda), l’ungherese Luca Kozak, la finlandese Annimari Korte, sono in gran parte avversarie alla portata di Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro) che vuole sempre arrivare al record italiano di 12.76. E Roma può anche accompagnare Elisa Di Lazzaro (Carabinieri) sotto il muro dei tredici secondi. Nel giro di pista con barriere, la curiosità è soprattutto per la giovane olandese Femke Bol, esplosa a 53.79. Dovrà guardarsi in particolare dall’abitudine a palcoscenici internazionali della ceca Zuzana Hejnova e dell’ucraina Anna Rhyzhykova, mentre Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) chiede all’Olimpico un cambio di marcia. I 400hs al maschile presentano, tra gli altri, il turco bronzo olimpico a Rio Yasmani Copello, il francese Ludvy Vaillant, l’estone Rasmus Magi e l’azzurro Mario Lambrughi (Atl. Riccardi Milano 1946).

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