Gabriele De Nard, un cross bollente



Il volto di Gabriele De Nard è una maschera di fango e sudore. L'ippodromo di Saint Galmier ribolle di una insolita estate anticipata. Troppo per il veneto, uomo da climi freddi, che comunque si è difeso, centrando un 43esimo posto che vale, per chi sa di atletica. “Con il caldo io non vado, non è una novità – le parole di De nard nel dopo corsa – ma il buon lavoro sostenuto nel corso della stagione ha prodotto in ogni caso un risultato interessante. Lo dicevamo ieri, con i cambiamenti che ci sono stati in giro, arrivare nei prima quaranta sarebbe stato un successo. Alla fine sono il sesto degli europei, questo significa qualcosa”. L'approccio alla gara è stato molto tranquillo: "Non volevo cuocermi subito, ho preferito partire calmo, cercando la rimonta. A giochi fatti, credo di aver fatto bene". Maurizio Leone ha scelto la strada inversa, rispetto a De Nard. Ovvero, la partenza audace, fiondandosi nelle parti della testa fin dall'avvio. "Ci ho provato - la spiegazione del calabrese - in circostanze come queste bisogna farlo, e quindi non sono pentito. Certo, mi aspettavo qualcosa di meglio, ma in fondo non credo di essere andato troppo lontano dai miei limiti. La mia stagione resta bellissima". Il capitano Umberto Pusterla cerca conforto con il ghiaccio: "Troppo caldo per me, non avrei potuto fare di meglio". Per i giovanissimi, un "battesimo del fuoco" difficilissimo. Andrea Lalli non fa nulla per nascondere il suo parziale disappunto. "Sì, va bene, sono il quarto degli europei - dice con la sua cadenza molisana - ma, comunque, sono finito lontano dai primi. Ho provato a partire più accorto, ed è stato meglio. Alla fine, non ne avevo più, avrei voluto fermarmi, sono arrivato in fondo solo stringendo i denti". Mal di fegato per l'altro "talentino", Simone Gariboldi: "Per buona parte della gara ho sofferto, non riuscivo a respirare come volevo. Ma sono soddisfatto, ero alla prima esperienza, bisognava rompere il ghiacio". Sulla squadra azzurra, la tristezza per il lutto che ha colpito indirettamente l'azzurrina Giulia Basoli, il cui allenatore, Nello Bertola (personaggio notissimo nell'atletica lombarda) è venuto a mancare nella notte, dopo essere stato presente a Saint Galmier. IL COMMENTO DEL DT NICOLA SILVAGGI “Niente di estusiamsante, certo – il commento del DT azzurro Nicola Silvaggi – ma qualcosa di interessante e positivo, in questi due giorni, si è visto, soprattutto tra i più giovani. E’ su di loro che dobbiamo concentrare la nostra azione. Se vogliamo cambiare qualcosa per il futuro, credo si debba modificare l’approccio metodologico dell’allenamento, perché c’è qualcosa che non va, e non mi riferisco al cross in particolare: non è possibile, per fare un esempio, che spesso gli Junior ottengano risultati migliori delle promesse. Dovremo fare una approfondita analisi, e poi procedere con le correzioni”.
Nelle due foto, Gabriele De Nard e l'arrivo di Kenenisa Bekele (Omega/FIDAL)




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