Fiona May: "E' bello chiudere qui"



Giornata chiave, quella di domani, per gli azzurri ai Mondiali di Helsinki. Alcuni degli uomini e delle donne più importanti della squadra faranno il proprio esordio nella rassegna iridata. Nell'ordine, affronteranno qualificazioni e turni eliminatori Franceso Pignata (giavellotto), Giuseppe Gibilisco (asta), Andrew Howe e Koura Kaba Fantoni (200), Andrea Barberi (400), Fiona May (Lungo), Paolo Camossi (triplo). "E' bello chiudere qui", ha detto Fiona May nel corso della conferenza stampa di presentazione, "sulla stessa pedana sulla quale, undici anni fa, affrontai gli Europei. Ero giovane, allora, e molto naif. Mi ricordo le grandi avversarie di quel tempo, come Heike Drechsler, e Inessa Kravets. Io sono ancora qui, ma far bene sarà difficilissimo. Ho lavorato duramente dopo Almeria, ma non so se questo basterà. Le condizioni atmosferiche? La pioggia non è un problema, vale per tutti". Paolo Camossi è sulla stessa lunghezza d'onda di Fiona. Almeno per ciò che riguarda il tempo: "Ma no, freddo e pioggia sono uguali per tutti. Io ho risolto i problemi fisici del post Assoluti, e vedremo che cosa questo significherà. Mi dispiace non aver preso parte all'ultima gara di Jonathan Edwards, a Parigi. Mi mancherà in pedana. Il fatto che non ci sia Olsson, invece, non è un problema: da lui non c'è molto da imparare. Oprea è molto bravo, lui sì è uno da guardare". Chi si troverà coinvolto in una delle sfide simbolo dei Mondiali è Francesco Pignata. Nel paese in cui il giavellotto è più popolare del calcio e tanto quanto il rock and roll, ci sarà anche una fetta d'azzurro in pedana. "Un pizzico d'emozione ci sarà, ma spero di trasformarla in adrenalina per trovare la misura giusta. Il sogno è la finale, sarà un giorno indimenticabile per molti, mi piacerebbe esserci". Andrea Barberi, seppur atteso dalla prova individuale, non sa separarsi dai pensieri della staffetta del miglio: "Io sto bene, e spero di togliermi una bella soddisfazione con i miei compagni della 4x400. Sono stati quattro-cinque anni difficili, per noi come gruppo, ma ora abbiamo l'opportunità di riscattarci. Prima avevamo difficoltà per completare il quartetto, ora siamo in tanti a poter correre: è un bel segnale". A chiudere il gruppo, i due sprinter dei 200 metri, Koura Kaba Fantoni e Andrew Howe (Marco Torrieri non sarà al via della gara, tenuto fermo in funzione della 4x100). "E' bello vedere tanti giovani affacciarsi al vertice - le parole di Fantoni - c'è un bel ricambio anche tra i migliori, una nuova ondata di atleti. Tra loro, anche noi, perlomeno in campo nazionale. Sì, l'età della maturità si è abbassata". Andrew Howe gela chi gli chiede se si sente l'erede di Mennea: "Io non ho ancora fatto 19.72 sui 200 metri. Quando lo farò, potrò cominciare a paragonarmi a lui. Sono guarito, e qui a Helsinki spero di riuscire a fare un passo avanti rispetto ai Giochi di Atene. Ovvero superare i quarti, e approdare alla semifinale. Qualunque cosa verrà in più, sarà guadagnata". Pensieri di staffetta: "Se mi vogliono per la 4x400, io ci sono". Firmato, Andrew Howe. Marco Sicari

Doppia foto di gruppo nella giornata azzurra: in alto, il presidente Arese posa con gli azzurri in gara l'8 agosto; in basso, lezione di storia dell'atletica: da sinistra, Kip Keino, Arese, Alberto Cova, e Sebastian Coe, ripresi alla conferenza stampa organizzata dal Comitato Organizzatore dei Giochi di Torino 2006 (Omega/FIDAL)

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