Fassinotti prove di volo

13 Gennaio 2014

L'azzurro dell'Aeronautica, da un anno a Birmingham sotto la guida di Fuzz Ahmed, ha esordito indoor con la misura di 2,28

L’esordio, quello che lui definisce “verifica tecnica”, è stato incoraggiante. Marco Fassinotti ieri a Birmingham (Gran Bretagna), nella pedana dell’High Performance Center Alexander Stadium dove si allena quotidianamente ormai da un anno, ha valicato l’asticella a 2,28. “Serviva una test, l’impianto sarebbe stato comunque indisponibile per le gare e così la scelta di scendere in pedana è stata semplice”. Il ventiquattrenne portacolori dell’Aeronautica nel 1st Midland Open ha provato quasi tutti i salti a disposizione: 2,10, 2,16, 2,19, 2,22, 2,25 e 2,28, superati al primo tentativo tranne quota 2,22. “Sono serviti a me per registrare la tecnica, in particolare la ritmica su cui abbiamo lavorato molto in inverno, e al mio tecnico Fuzz Ahmed per avere riscontri sul proseguo degli allenamenti”.

E’ stato messo dunque il primo mattone verso la nuova stagione, la prima preparata interamente con la nuova guida dopo la decisione, un anno fa, di trasferirsi in Gran Bretagna. “Incontravo spesso Robert Grabarz e il suo gruppo a Formia e per una serie di coincidenze – come l’infortunio di uno dei training partner del bronzo olimpico Grabarz -  è nata la possibilità di allenarmi con loro a Birmingham: inizialmente non sapevo nemmeno quanto mi sarei fermato”. Il coach, Fuzz Ahmed, è un ex saltatore in alto, specialità con cui si è pagato il college negli Stati Uniti prima di diplomarsi in arte drammatica alla Royal Academy di Londra. Una carriera da attore di film e fiction, per poi stancarsi del mondo dello spettacolo e tornare all’atletica come tecnico “Ha collaborato molto con Stefan Holm e suo padre, da cui ha assimilato il modo di saltare”.

Il gruppo è composto da sei-sette saltatori, da Grabarz in giù: “In allenamento ho sempre qualcuno davanti, ognuno di noi ha i suoi punti di forza e per me, che sono competitivo, è un enorme stimolo. Siamo un gruppo molto bello, dentro e fuori la pedana. Ricordo che appena arrivato mi accompagnavo sempre al cinema, io non conoscevo nessuno”.

Una scelta di vita quella di Fassinotti, nella consapevolezza di poter dire la sua, un giorno. “Ricordo che a Formia osservavo Grabarz, lo vedevo saltare 2,10 in riscaldamento e poi scornarsi contro i 2,15 cinque minuti dopo. Quando poi fece 2,37 mi fece riflettere”. Amante della scrittura il piemontese nel 2011, a 21 anni, valeva già 2,29, misura mai più ripetuta negli anni successivi. “E’ il momento di riscriverlo. Ma l’obbiettivo è soprattutto quello di consolidarmi su misure alte, e per fare questo è fondamentale irrobustire la mia tecnica”. Rotto il ghiaccio con il 2,28 di Birmingham, l’azzurro salterà il 29 gennaio a Colonia per poi gareggiare ai Campionati Britannici Open di Londra e ai Tricolori Assoluti di Ancona. Poi gli Europei di Zurigo, al centro del mirino del 2014. “Il livello è altissimo, Bondarenko, Ukhov, un altro paio di russi che non mancano mai… vedremo, di certo mi piacerebbe ripetere una finale europea dopo quella indoor di Parigi 2011 – siglò il personale con 2,29 - e quella all’aperto di Barcellona 2010. Ahmed dice che ho bisogno di ancora un po’ di tempo per maturare”. Dalla Gran Bretagna si tiene in contatto con le pedane nostrane: “Ho visto il video del salto di Alessia Trost a Padova e mi ha impressionato, che saltone! Peccato non abbia proseguito… Credo che l’alto italiano sia una bella realtà, abbiamo qualcosa da dire”. Intanto, da buon aviere, Fassinotti si prepara al decollo.

Anna Chiara Spigarolo

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