Fassinotti: ''Con Torino nel cuore''

26 Luglio 2015

Il primatista dell'alto "La mia città mi manca e le dedico questo titolo". Fabrizio Donato "E' il 22° titolo ma mi sono divertito anche oggi". 

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FASSINOTTI "VERSO PECHINO CON TORINO NEL CUORE" - “Saltare nella mia città mi ha fatto veramente tanto piacere. Torino mi manca molto, e dedico questo titolo alle tantissime persone che sono venute qui e mi hanno fatto sentire il loro affetto. Non nego che questo mi ha messo un po’ di pressione alla vigilia, ma oggi mi sono divertito lo stesso in pedana". Oggi una progressione chirurgica, al terzo salto già attaccavi i 2,35: “L’avevo concordata con il mio allenatore che mi aveva chiesto di essere rapido e preciso. Non ci sono riuscito, perché altrimenti avrei superato i 2,35. Li ho sbagliati perché ho staccato troppo vicino all’asticella, altrimenti sarebbe rimasta su. Semplicemente”. Stai gareggiando tanto e bene. “Giovedì vado a Stoccolma, sabato a Eberstad. Fisicamente sono certo di reggerle, l’obiettico è imparare a gestire due gare ravvicinate a livello nervoso. Ai Mondiali dovrò fare qualificazione e finale, voglio essere pronto. Intanto vorrei fare il PB, mi tocca. Il resto verrà di conseguenza”.

FABRIZIO DONATO "22 TITOLI E MI DIVERTO ANCORA" - Fabrizio Donato ha vinto il 22° titolo Tricolore in carriera. “Davvero? Ho perso il conto!”. Un centimetro più in là dello standard per i Mondiali. “Pechino mi sembra vicinissima. Oggi era fondamentale avere le giuste sensazioni, recuperare delle sicurezze e l’idea di poter andare lontano. Il mondo nell’ultimo anno si è spostato un metro più avanti, io ancora devo rincorrere un po’. So cosa posso valere, ma va dimostrato in gara e io oggi ho fatto un po’ di fatica. Lascerò passare due giorni, ascolterò il mio fisico - perché alla mia età dopo sei salti avrà qualcosa da dirmi -  e poi deciderò con calma, cercando di prendere la decisione più saggia. Di certo partirò solo se potrò essere competitivo, se potrò battermi”. Torino si conferma magica per Donato: “Se ripenso a Torino 2009 ancora mi vengono i brividi, resta sempre unico, ha un posto speciale nel mio cuore”. Oggi fino a metà gara in testa alla classifica c’era il 18enne Tobia Bocchi (record italiano con 16,54): “E’ un grandissimo atleta e un bravissimo ragazzo, sta crescendo bene. Fortunatamente questi ragazzi spingono e sgomitano, e io se voglio rimanere davanti devo spostarmi un po’ più in là. Ancora una volta i salti italiani dimostrano di poter competere con il mondo, il settore è solido e in fermento. Se non sbaglio ha, aspetta… 21 anni in meno di me? Ma devo dirvi una cosa: mi sono divertito anche oggi”.

MARCO LINGUA "E' UN BRUTTO SOGNO? CANCELLIAMO E GUARDIAMO AVANTI" - “E’ un incubo, spero di svegliarmi!”. Grande favorito del martello (78,29 di primato stagionale) Marco Lingua esce dallo Stadio Nebiolo con un bronzo e la misura di 70,01: “Cancelliamo questa gara, guardiamo avanti! In pedana scivolavo ogni volta che provavo a spingere - e io sono piccolo, devo spingere tantissimo. E mi son fatto battere. A fine gara volevo piangere, davvero, ma c’erano mia moglie e i miei figli in tribuna. Mi dispiace più che altro per la mia società e per Lyana Calvesi, una grande donna che si sarebbe meritata questo titolo”. E ora? “Guardo avanti: mi aspettano grandi eventi, in questa stagione ho stupito anche me stesso. Una bella prestazione ai Mondiali sarebbe la ciliegina sulla torta. Ora sono ottavo al mondo, ci devo credere, fino in fondo! Posso ancora fare cose pazzesche, ho tanta fiducia”. Lingua è tornato a lanciare ai livelli di 7-8 anni fa. “Mi ha spinto la voglia di tornare grande nello sport: è sempre stato il mio sogno, fin da piccolo, ma per anni sono rimasto… in stand-by. Ero stanco, disilluso. Ora dentro ho un’energia incredibile, ho lavorato tanto fin dall’anno scorso e ora sto raccogliendo i frutti. I risultati non arrivano mai a caso”.

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