EYOF: finale per quattro

27 Luglio 2015

A Tbilisi Ghinassi decimo sulle siepi (6:31.31), in finale Motta (alto), Zagotto (lungo), Grieco (1500m) e Balloni (disco).

di Raul Leoni

Le due finali delle siepi sono il clou della prima giornata di gare a Tbilisi, per il Festival Olimpico della Gioventù Europea (riservato agli atleti di 15 e 16 anni): nei 2000st allievi l’aretino Niccolò Ghinassi è decimo con 6:31.31 nella prova vinta dall’austriaco Stefan Schmid (6:10.33), mentre le migliori interpreti tra le ragazze – in una finale senza azzurre - avrebbero meritato la vetrina dei recenti Mondiali U18 di Cali (oro all’olandese Jasmijn Bakker, 6:48.80, davanti alla russa Anastasiya Makhrova, 6:50.39, e all’ungherese Tira Pavuk, 6:52.59). In casa Italia guadagnano l’accesso in finale il pugliese Vincenzo Grieco (primo ripescato delle batterie dei 1500m con 4:07.15), Andrea Motta nell’alto (1.95 alla seconda, mentre sull’altra pedana saltava l’ucraino Dmytro Nikitin, argento mondiale in Colombia dietro l’azzurro Stefano Sottile), Marco Balloni nel disco (promosso direttamente come secondo con 52.18) e Mattia Zagotto nel lungo (nona misura, 6.61).

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IL RACCONTO DELLA PRIMA GIORNATA

Disco M (qualificazione) – Nel primo gruppo del pomeriggio solo uno va sopra i 50 metri, l’ungherese Ferenc Aranyi (50.27): la misura di qualificazione (51.00) potrebbe essere possibile – se non agevole - per più di un protagonista, ma in pedana – evidentemente – la pressione del debutto si fa sentire e tutti devono ricorrere al ripescaggio. Ad esempio il 15enne polacco Kornel Warszawski (61.22 nelle “entry”, ma col disco da 1kg, attenzione!). Non così l’azzurro Marco Balloni, che al primo lancio avvicina la fettuccia gialla e al secondo la supera nettamente: l’ascolano scoperto da Armando De Vincentis fa 52.18 (secondo della fase eliinatoria) e poi via al villaggio per concentrarsi in vista di una finale che potrebbe dare soddisfazioni. Per ora il migliore è il cipriota Koniarakis (54.42).

Lungo M (qualificazione) – Nessuno supera i sette metri: quello che ci va più vicino è il francese Enzo Hodebar (6.99). Alla fine basta per passare un 6.44 relativamente modesto, per una competizione come l’EYOF: e dentro, abbastanza comodamente, senza strafare, c’è il veneto Mattia Zagotto (nono della lista con 6.61/-0.9).

Alto M (qualificazione) – Il lombardo Andrea Motta – seconda misura d’iscrizione (2.08) - è arrivato a Tbilisi dopo aver coltivato la speranza di accompagnare a Cali il neo-campione mondiale Stefano Sottile: e in gara, ma sulla pedana dell’altro gruppo, si ritrova proprio l’ucraino Dmytro Nikitin, il fiero avversario dell’azzurro iridato in Colombia. Che Andrea debba registrare qualcosa sul piano dell’approccio lo si vede nel primo errore a 1.95: va su tantissimo, ma si dimentica di richiamare le caviglie. Poi mette e a posto le cose e la finale è cosa fatta: per lui non c’è neanche bisogno di salire a 1.98, la quota prevista per l’ultima scrematura, perché basta proprio il primo e unico salto riuscito di Nikitin per sancire la classifica del turno.

100m M (batterie) – Non è previsto il turno delle semifinali e così da qui c’è l’accesso diretto alla finale: compito abbastanza complicato, se non proibitivo, per un debuttante come Enrico Cavagna, visto che il trentino vanta un PB da 11.06, non da primissime piazze. Dopo il terzo posto raccolto dal figlio d’arte nella prima batteria (11.19/+0.3), l’attesa è tutta per il riscontro della terza, dove sono confluiti alcuni dei migliori accrediti: e infatti il finnico Lauri Tuomilehto tira fuori dal cilindro un 10.60 (0.0) che meriterebbe gli highlights dell’intera prima giornata. Dietro di lui quelli che escludono l’azzurro dalle corsie di finale.

1500m M (batterie) – L’azzurro Vincenzo Grieco sembra molto carico in partenza: e anche l’atteggiamento tattico sembra azzeccato, perché il pugliese di Terlizzi tiene sempre a tiro il quarto posto della qualificazione senza ripescaggio. Il suono della campana però lo sorprende in caccia dello spagnolo Enrique Herreros, mentre davanti se ne vanno in tre guidati dall’irlandese Kevin McGrath e poi ad imporsi è il serbo Elzan Bibic (4:03.40): nonostante un generoso spunto finale, Vincenzo è quinto (4:07.15) e così deve aggrapparsi al recupero dei tempi in attesa della seconda batteria. Fortunatamente i successivi interpreti della distanza non approfittano della situazione e il ritmo è decisamente più basso che nella prima partenza: l’azzurro passa senza difficoltà, come primo ripescato.

2000st M (finale) – In due vantano PB sotto i sei minuti, l’austriaco Stefan Schmid e lo spagnolo Eduardo Menacho: sono loro che dettano il ritmo per tre quarti di gara con Niccolò Ghinassi che prova a mantenersi a contatto con il gruppo dei battistrada. Poi ci pensa lo sloveno Matevz Cimermancic a scaldare la gara e così l’aretino fatica a tenere il passo: anche qualche robusto contatto fa perdere l’assetto all’azzurro e nell’ultimo giro perde qualche posizione preziosa (decimo in 6:31.31). Con una volata in progressione l’austriaco Schmid (6:10.30) ha la meglio su Cimermancic (6:13.66).

100m F (batterie) – In cinque vanno sotto I 12” fin dal primo turno: la migliore è Olga Vinogradskaya, 11.74 nella prima batteria (ma negli ultimi metri della semifinale la giovane russa resterà vittima di un infortunio muscolare che potrebbe impedirle di correre per l’oro). Nella seconda c’è l’azzurra Arianna De Masi, che perde troppo in partenza e – dopo un buon lanciato – è quarta con 12.39/+0.7, a 3/100 dalla promozione diretta in semifinale: sarebbe proprio la porta principale l’unica speranza della sprinter milanese, perché passano i primi quattro tempi delle escluse e Arianna è solo la sesta del gruppo.



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