Daegu, Arese: "Fiducia nella squadra"



Tutto pronto, accendere i motori. La delegazione italiana ai Mondiali di Daegu, a due giorni dall'inizio delle gare, incontra la stampa a Casa Italia Atletica. Speranze, ambizioni, prospettive, nelle parole del Presidente federale Franco Arese, al terzo appuntamento iridato in questa veste: "Sarà un Mondiale più difficile del solito, e per tanti motivi, da quelli legati alla distanza da casa, al clima caldo-umido, dalla grande competitività internazionale, ai problemi che abbiamo patito nel corso dell'estate; ma credo che i conti, comunque, vadano fatti alla fine". Il numero uno dell'atletica italiana mostra ottimismo: "La squadra è preparata, e certo i nostri ragazzi non sono venuti qui per fare da comparse. Nel corso della stagione abbiamo dovuto far fronte a diversi problemi: l'ultimo, e più grave, l'infortunio di Andrew Howe, ma anche quelli subiti, in tempi diversi, da Elisa Cusma, Silvia Weissteiner, o Giuseppe Gibilisco. Nell'ultimo periodo, Howe a parte, le cose però sono andate meglio, la condizione di alcuni dei nostri atleti più importanti, vedi ad esempio la Di Martino, o Schwazer, è cresciuta notevolmente. Ed è per questo che guardo con fiducia al Mondiale. Dico che abbiamo le nostre carte da giocare, in una manifestazione che sarà difficile per tutti, perché in atletica non si inventa nulla, ed il livello di competitività è, come sempre, straordinariamente alto". Il presidente elenca le possibilità azzurre: "Ci sono diversi atleti che possono esprimersi ad altissimo livello: Antonietta Di Martino, Nicola Vizzoni, i marciatori, che per noi rappresentano sempre un punto di forza, Alex Schwazer, Giorgio Rubino, Elisa Rigaudo, la triplista Simona la Mantia, Fabrizio Donato. Ma anche la 4x100 maschile, Chiara Rosa, o la stessa Silvia Salis. Bisogna affrontare questo impegno con la giusta determinazione, coscienti che sarà tutt'altro che semplice, ma anche con fiducia nelle proprie possibilità. Questo il messaggio che mi sento di trasmettere alla squadra. Abbiate fiducia nei vostri mezzi, e date il massimo in gara". I progressi dei giovani confortano Arese: "Nel mese di luglio, nelle rassegne internazionali di categoria, i ragazzi hanno raccolto tanto. Vuol dire che esistono degli atleti interessanti, che crescono nell'ambiente giusto. Sta a noi adesso, fare in modo che riescano a raggiungere l'atletica dei grandi".

Il DT Uguagliati riprende i concetti espressi dal presidente: "Abbiamo lavorato per mettere gli atleti in condizione di esprimersi al meglio, e mi pare che tutti quelli che sono arrivati qui siano in buone condizioni di forma. Allo stesso tempo, mi rendo conto del fatto che il Mondiale sia diverso dall'Europeo, e che quindi non possiamo attenderci lo stesso tipo di risultati". I nomi citati da Arese sono gli stessi indicati da Uguagliati. "Sono tutti atleti che possono essere protagonisti nelle gare del Mondiale. Ma non parlo di medaglie: quelle si vincono sul campo, e anche essere il numero uno al mondo non garantisce mai di salire sul podio, a meno che uno non sia Bolt...".

m.s

Le dichiarazioni degli azzurri in conferenza stampa (a cura di Giovanni Esposito)

Nicola Vizzoni (Martello) - "Il mio obiettivo è entrare in finale (lunedì 29 agosto ore 19.15, qualificazione sabato 27 agosto ore 20.30) per poi potermi giocare le mie carte. Ho lavorato bene e sono sereno, in fondo è il mio ottavo campionato del mondo. Nel martello non ci sono favoriti, diversi atleti hanno lanciato attorno agli 80 metri, in questi giorni ho visto lanciare molto bene l'ungherese Krisztián Pars ma bisogna vedere come saranno le condizioni della pedana. Ho fatto il mio primo mondiale nel 1997, da 15 anni sono al vertice ma non mi sento appagato. Negli ultimi cinque anni, con la guida tecnica di Riccardo Ceccarini, ho scoperto la vera atletica, quella di una volta, con gare vicino casa, anche di livello regionale, che servono tantissimo perché costituiscono un allenamento controllato. Lavoro, in un bel gruppo dove ci sono giovanissimi Allievi ed anche Master: ci divertiamo faticando, c'è serietà e rispetto dei ruoli. Non rimpiango niente, certo sono passati dieci anni tra una medaglia e l'altra (argento ai Giochi olimpici di Sydney 2000 e agli europei di Barcellona 2010, ndr) ma nel frattempo ho vinto Universiadi, Giochi del Mediterraneo e Coppa Europa".

Daniele Meucci (10000 Metri) - "Affronterò la finale diretta (domenica 28 agosto ore 19.30) con molta tranquillità. In gara ci sono atleti con oltre un minuto in meno rispetto al mio personale e quindi spero che il ritmo non sia proibitivo fin dall'inizio. Quest'anno il mio primato è stato ottenuto durante il periodo preparatorio (27:44.50 a Birmingham il 29 luglio scorso), ho integrato ancora il mio lavoro e quindi ci sono le condizioni per fare bene. Non ho guardato la start list per non aggiungere tensione a quella che già c'è prima di un mondiale. Il clima è strano, molto umido, respiri bene quando cammini ma quando corri tutto si complica, sudi tantissimo e perdi liquidi. Bekele? Se è in gara è perché è in condizione, a Montecarlo ha corso bene e poi lui può contare su una volata eccezionale".

Chiara Rosa (Peso) - "Sto molto bene ed ho lavorato tantissimo, come del resto tutti quanti. Ci tengo è sottolineare che questo sarà il mio quarto mondiale: è un po' di tempo che sto sulla breccia. Ho già fatto una finale ad Osaka '97 e non nascondo che l'ambizione è di essere ancora lì, per giocarmela il più possibile. La mia gara è la più difficile degli ultimi dieci anni (qualificazione domenica 28 agosto ore 10.20, ev. finale lunedì 29 agosto  ore 20.40). Vedo favorite la neozelandese Adams e la bielorussa Ostapchuk, per stare al vertice occorre migliorare il mio record italiano".

Alex Schwazer (20 km di marcia) - "Questo mondiale è un po' più tranquillo, senza particolari pressioni. Sto abbastanza bene ma non devo fare niente di super (domenica 28 agosto ore 9.00). Dopo tanti anni nei quali ho sempre tirato, finalmente quest'inverno sono riuscito a prendermi una bella pausa. Poi ho avuto un intoppo con gli sci a febbraio, ma per fortuna ora il ginocchio non dà più noia e sono riuscito a lavorare con tranquillità. Abbiamo valutato che per la 50 km senza inverno alle spalle si rischiava di non far bene e si è deciso di puntare sulla 20 km. Ho trovato un bravissimo tecnico in Michele Didoni, uno staff che mi sta supportando nel migliore dei modi ed un buon gruppo con i miei compagni di club Giupponi e Cafagna. Alterniamo raduni a momenti di preparazione a casa. Penso che questa sia la strada migliore da percorrere per i prossimi anni. Non ho una aspettativa precisa, quest'anno non ho fatto una 20 km importante, ma solo un buon diecimila in pista. Vada come vada sono comunque contento perché questo lavoro sulla velocità mi servirà per Londra 2012. Quattro anni fa sono arrivato nono ad Osaka, domenica mi piacerebbe non prendere troppi minuti dal primo perché il mio orgoglio è sempre alto. Spero di tornare a casa contento di aver fatto questa esperienza".

Giorgio Rubino - "Innanzitutto voglio ringraziare la Federazione per l'assistenza che mi ha fornito in questi ultimi due anni ed anche il mio tecnico Sandro Damilano. A febbraio ho incontrato Alex  a Pavia, lui con le stampelle ed io che pesavo 76 kg. Non ero sicuro di riuscire a venir fuori da un periodo buio dovuto a diversi infortuni. Pian piano però ho recuperato la condizione ed insieme ai miei compagni di allenamento cinesi ho fatto il massimo che si possa fare in sei mesi. Tecnicamente credo che sia una delle gare più difficili dei campionati. Vedo favoriti il russo Borchin ed il cinese Wang Zhen, del quale conosco gli allenamenti e so cosa ha fatto per arrivare qui. E' una gara nella quale si può arrivare terzi come undicesimi. Domenica vediamo cosa uscirà fuori dopo il 12esimo km. Ho imparato un po' di cinese, loro sono dieci e mi aiutano. Tra noi c'è correttezza, sintonia e rispetto".

Nella foto, un momento della conferenza stampa di oggi a Daegu (Foto di Casa Italia Atletica)



Condividi con
Seguici su: