Chiusa la prima giornata, out Cusma e Oberstolz



Tre eliminazioni al primo turno, più una in semifinale, nel pomeriggio azzurro dei Mondiali indoor di Mosca. Elisa Cusma e Alexia Oberstolz si sono arrese alle proprie avversarie negli 800 metri. Ma mentre per l’altoatesina si è capito presto che ci sarebbe stato poco da fare (sempre nelle retrovie, ha chiuso al quinto posto in 2:07.62), l’eliminazione della Cusma lascia un pizzico di rammarico. In definitiva, l’azzurra (quarta nella terza batteria in 2:04.95) è uscita per una manciata di centesimi, complice una tattica di gara non proprio esemplare: la statunitense Santin, terza davanti all’italiana, ha ottenuto il lasciapassare in 2:04.22. “Alla fine – racconta la Cusma – avevo ancora parecchie energie, ma purtroppo non sono riuscita a piazzare la volata, non ho trovato lo spazio necessario”. Un contatto con la marocchina Hammou nel finale ha anche contribuito ad appesantire il crono dell’azzurra. A completare la giornata dei mezzofondisti italiani, l’eliminazione nei 1500 metri di uno spento Christian Neunhauser. In verità l’altoatesino ha interpretato bene la gara, andando a cercare spazi davanti, lui che non è un fulmine nei finali, ma nulla ha poi potuto quando gli altri hanno acceso le polveri di un finale ad alta velocità. Il tempo conclusivo di 3:47.90 è frutto di un giro conclusivo percorso poco più che al passo, quando è stato chiaro che non ci sarebbe stato più niente da fare. Anche Francesco Scuderi ha dovuto issare bandiera bianca: la sua semifinale dei 60 metri era davvero proibitiva, con lo statunitense Scott che ha corso nel nuovo mondiale stagionale, 6.50. Il catanese ha chiuso al sesto posto, eguagliando il suo stagionale di 6.69. “Non me la sento di dire che sono contento – le parole dello sprinter – ci tenevo a chiudere con lo stagionale pieno, togliere magari un centesimo ancora. Ma in fondo va bene così, questo Mondiale per me è stata un’ondata di sensazioni. La cosa più bella? Correre la semifinale in quinta corsia, al centro della pista. E’ stato bellissimo. Ora staccherò la spina per una settimana, poi, con il mio allenatore Filippo Di Mulo, e con il responsabile azzurro Tonino La Guardia cominceremo a lavorare per la stagione all’aperto. La staffetta deve tornare ad essere il nostro obiettivo, io personalmente ci tengo parecchio”. Assegnati i primi quattro titoli del mondiale. Quello del peso maschile è andato allo statunitense Reefe Hoffa, strabiliante con il suo lancio vincente di 22,11, miglior prestazione mondiale dell’anno, e sicuramente misura inconsueta per una finale mondiale. Oro dei 60 metri al femminile per Me’Lisa Barber in un significativo 7.01, lo stesso tempo della connazionale (campionessa del Mondo all’aperto a Helsinki lo scorso anno) Lauryn Williams; bronzo alla belga Gevaert, con record nazionale portato a 7.11. In campo maschile, oro al tatuatissimo ex giocatore di football leonard Scott, con 6.50. Dietro di lui, il sorprendente russo Yepishin (6.52, record nazionale) e l'altro americano Terence Trammel, 6.54. Nel pentathlon, successo dell'ucraina Lyudmila Blonska, con 4685 punti. Nel resto del pomeriggio, poche altre emozioni. Yelena Isinbayeva ha aggiunto (chissà quanto volontariamente) un pizzico di pepe all'incedere delle gare: le sono stati necessari, infatti, due salti per valicare i 4,50 della qualificazione. Più di questo, in fatto di emozioni, al momento non si può chiedere. Fa comunque effetto vedere una classifica (seppure di qualificazione) dove il nome della Isinbayeva non compare accanto al numero 1: davanti a lei, la connazionale (ed ex primatista del mondo) Svetlana Feofanova, con il suo ruolino immacolato. Sabato italiano Domani sarà la volta dell’ingresso in gara dei sei azzurri che ancora mancano all’appello: aprirà Giuseppe Gibilisco, alle 10 di Mosca (per l’orario italiano, togliere a quello indicato e a quelli successivi due ore), con le qualificazioni dell’asta. Alle 10.50 toccherà a Chiara Rosa nelle qualificazioni del peso, seguita da Andrea Giaconi in quelle dei 60hs (10.55) e Antonietta Di Martino (alto, 11.25). A fine mattinata (12.25), altro momento importante per la squadra italiana: andranno in pedana infatti i triplisti Paolo Camossi e Fabrizio Donato. Nel pomeriggio, doppio appuntamento con le finali in chiave italiana: dalle 16.25 con l’alto uomini (dove sarà impegnato Giulio Ciotti). Due ore più tardi, alle 18.25 (le 16.25 italiane), andranno in pedana i finalisti del lungo maschile. Tra loro, Andrew Howe. Marco Sicari Nella foto in alto, Nicola Ciotti (Omega/FIDAL) File allegati:
- Il sito della IAAF



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