Cesenatico, volano i giavellotti degli allievi



Come da tradizione, la rassegna tricolori allievi ha dovuto fare i conti con il maltempo: nel bel mezzo della sessione pomeridiana, un robusto temporale si è scaricato sullo Stadio “Moretti” di Cesenatico e il programma della prima giornata ne è stato parzialmente sconvolto, con interruzione di diversi concorsi (asta femminile rinviata a domani). Senza avversarie due delle atlete più attese: la pluriprimatista delle siepi Valeria Roffino, dominatrice dei 2000st in un normale – per lei – 7’06”21 (alle spalle della biellese congrui progressi per tutte), e la tarantina Antonella Palmisano, che ai Mondiali U18 di Ostrava era stata quinta migliorando uno storico limite allieve della marcia 5000m (22’58’52), mentre in questa occasione le è bastato 24’34”92 per vincere il titolo. Sul piano tecnico, da segnalare soprattutto il risultato complessivo del giavellotto maschile, con tre inserimenti nella top-10 di sempre con l’attrezzo da 700 grammi (Nardini 68.50, Tamberi 65.60, Barois 63.19), e il 13”92 di Nicola Lucchi Casadei – ragazzo cesenate – inseritosi al sesto posto della lista all-time della categoria, nonostante una finale dei 110 ostacoli corsa sotto la pioggia. I CAMPIONI DELLA PRIMA GIORNATA FINALI MASCHILI 100m: (+1.4) Valerio Rosichini (FFGG Simoni) 10”79; 400m: Francesco Ravasio (Atl. BG 59) 50”21 (batt. 49”37); 1500m: Mohamed Mouaouia (Atl. GO Friulcassa) 4’11”40; 2000st: Luca Baldessari (GS Trilacum) 6’03”54; 110hs: (+0.8) Nicola Lucchi Casadei (Endas Cesena) 13”92; alto: Giuseppe Carollo (Atl.Schio) 2.09; Triplo: Antonio Napoletano (Amat. Atl. Acquaviva) 14.67 (0.0); Disco: Eduardo Albertazzi (Asa Ascoli) 50.55; Giavellotto: Stefano Nardini (US Vedano) 68.50; 4x100m: Atl. Bergamo 59 Creberg 43"53 FINALI FEMMINILI 100m: (+3.4) Marta Maffioletti (Atl. Estrada) 12”08; 400m: Valentina Zappa (US S.Maurizio) 56”87; 1500m: Jessica Pulina (atl. Ploaghe) 4’41”92; 2000st: Valeria Roffino (UG Biella) 7’06”21; 100hs: (+1.2) Daniela Spadoni (Cus Urbino) 14”50; triplo: Maria Moro (Atl.Estrada) 12.35; Peso: Odile Ngo Ad (Virtsu CB) 12.56; Martello: Luisa Scasserra (Atl. Estrada) 50.17; 5km marcia: Antonella Palmisano (Pol. Don Milani) 24’34”92; 4x100m: Atl. Estrada 48"51 I TEMI DELLA GIORNATA Inevitabile – viste le condizioni ambientali - che alcuni tra i migliori risultati tecnici si siano registrati nella prima parte della giornata, in particolare in una splendida finale del giavellotto maschile con grandi miglioramenti per i primi tre della classifica: cinque metri per Stefano Nardini (già protagonista in azzurro a Ostrava e a Belgrado), addirittura dieci o giù di lì per Gianluca Tamberi (figlio d’arte: il papà Marco è stato per diversi anni azzurro di salto in alto) e poco meno di sei per Matteo Barois, ragazzo di Ostia convertitosi da saltatore con l’asta a giavellottista a causa di un serio infortunio al ginocchio. Dopo la prematura scomparsa di Giorgio Guarnelli, ad allenare il romano si dedica l’ex azzurra della specialità Claudia Gigliozzi. I protagonisti hanno in pratica riscritto la lista all-time di categoria con l’attrezzo da 700 grammi: 74.80 (5) Leonardo Gottardo (88) Marrakech 13-7-05 68.50 (1) Stefano Nardini (90) Cesenatico 6-10-07 65.60 (2) Gian Luca Tamberi (90) Cesenatico 6-10-07 64.82 (4) Alberto Serrani (65) Lille 6-6-82 63.28 (5) Fabio Michielon (63) Torino 7-6-80 63.19 (3) Matteo Barois (90) Cesenatico 6-10-07 63.10 (6) Antonio Lazzaretto (69) Nizza 5-6-86 61.05 (1) Riccardo Danuso (90) Abano Terme 22-6-07 60.93 (4) Sandro Gobbo (87) Rijeka/Fiume 22-6-04 Di buon livello complessivo anche il triplo maschile, specialità che – dopo l’egemonia di Daniele Greco – si è confermato un feudo pugliese: ai primi due posti si sono piazzati Antonio Napoletano, di Acquaviva, e Mirko Farano, di Barletta. Alle spalle del palermitano Giovanni Pace si è poi inserito il trentino Jeudi Brito, di origini dominicane (non brasiliane, come erroneamente avevamo annunciato nella presentazione, essendo nato a Santo Domingo il 23 agosto 1990) ed in possesso di doppia cittadinanza. Situazione transfrontaliera riproposta dal martello femminile: vittoria a Luisa Scasserra, bergamasca di Treviglio (nona allieva di sempre a superare la fettuccia dei 50 metri con il suo 50.79 stagionale: qui confermatasi a 50.17), con al secondo posto l’italo-norvegese Martina Baldacchino. Martina, 16enne nata a Drammen da papà piombinese e mamma norvegese, ha il doppio passaporto e ha deciso di scegliere l’Italia come patria atletica d’elezione al compimento della maggiore età. E più articolata, come al solito, la situazione degli immigrati extracomunitari: come quella del vincitore dei 1500m, Mohamed Mouaouia, un ragazzo che ha messo in mostra grandissime doti in una gara esasperatamente tattica. E’ nato in Marocco, non sa neanche la data precisa – sicuramente nel 1991, secondo l’interessato – e nonostante la verde età la sua vita è già un romanzo: a Napoli da ragazzino, sulle orme del padre Miloud, poi a San Pier d’Isonzo – nel Goriziano – quando, rimasto solo, ha chiesto ospitalità al fratello Noureddine. A sentir lui ha già maturato otto o nove anni di residenza in Italia, potrebbe essere prossimo alla naturalizzazione, ma purtroppo non ha la documentazione necessaria e non sa a chi rivolgersi. E’ una realtà con la quale sempre più spesso si viene a contatto e bisognerà tenerne conto, nella dinamica gestionale dello sport italiano. Tornando all’aspetto puramente tecnico: il meglio delle corse, come detto, è arrivato dagli ostacoli maschili, con il beniamino di casa Nicola Lucchi Casadei – portacolori dell’Endas Cesena - capace di scendere a 13”92 e di approfittare così dell’assenza per problemi muscolari del capolista stagionale Giovanni Mantovani. La finale agonisticamente più elettrizzante è stata forse quella dei 400 metri femminili, vissuta sul duello spalla a spalla tra le favorite dichiarate Chiara Natali e Valentina Zappa. E peccato per un riscontro cronometrico che poco aggiunge al valore tecnico delle due protagoniste. Ad alta tensione anche l’atto conclusivo dei 100 maschili, con il romano Valerio Rosichini a confermare il titolo di Fano 2006 per precedere l’ex calciatore toscano Edoardo Baini, capolista stagionale: i due contendenti sono stati divisi da appena un centesimo (10”79 contro 10”80). Ma l’arrivo più incerto è stato quello della finale degli ostacoli femminili, decisa per un solo millesimo di secondo a favore dell’urbinate Daniela Spadoni nei confronti di Francesca Ripamonti (14”494 contro 14”495). Sulla pedana umida e scivolosa del disco si è consumato un duello sul filo dei centimetri tra Eduardo Albertazzi – ultima scoperta di Armando De Vincentis, arrivato precisamente un anno fa dal basket (ha 16 anni ed è alto due metri) – e l'emiliano Pietro Caselli, scuola Fratellanza: due tradizioni infinite nel settore dei lanci, quella ascolana e quella modenese, divise da appena 5 centimetri in classifica. Giallo di giornata sulle siepi maschili: il pavese El Mehdi Maamari lancia la volata lunga, perchè crede erroneamente di essere all’ultimo giro e poi conclude al passo, lasciando il tiolo a Luca Baldessari. Il trentino si dimostra in grande progresso, 17 secondi tolti al personale nelle ultime tre gare (qui 6’03”54), ma fallisce l’obiettivo – per lui accessibile nell’occasione - di correre i 2000st in meno di sei minuti. Nessun allievo italiano c’è più riuscito dopo Devis Licciardi nel 2003. La palma di atleti più sfortunati va probabilmente attribuita ai ragazzi dell’alto: dimostratisi in grande forma per tutta la stagione, con un livello complessivo d’altri tempi per la specialità, sono stati fermati soprattutto dalla pedana bagnata. nelle foto in pagina: (in alto) il giavellottista Stefano Nardini e (in basso) l'ostacolista Nicola Lucchi Casadei File allegati:
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