Casarotto ancora record 57,68 a Rieti

21 Giugno 2014

Ai Tricolore Allievi, la vicentina cancella la delusione di Baku e riscrive la sua MPI del giavellotto. Di Blasio si conferma il sesto martellista under 18 di sempre con 70,40.

di Raul Leoni

Seconda giornata tricolore al “Guidobaldi” di Rieti e ancora una MPN di categoria: stavolta è merito di Ilaria Casarotto (Atl. Vicentina), 57.68 per l’allieva di Sergio Cestonaro che lo scorso anno aveva lanciato 56.97 sulla pedana romana della Farnesina (allora leader mondiale dell’anno). L’oro di Baku Filippo Tortu (Riccardi) corre facilmente in 21.89 la sua batteria dei 200 metri. Ancora oltre i 70 metri il martello di Tiziano Di Blasio (Fiamme Gialle Simoni), che consolida con 70.40 la sua sesta posizione nelle liste di sempre.

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IL RACCONTO DELLA SECONDA GIORNATA (mattina)

400m F (batterie) – Otto batterie in programma e non è assolutamente sufficiente vincere: per la finale bisogna segnare uno dei migliori otto tempi del turno. Il dato complessivo è di per sé impressionante: in 33 vanno sotto il minuto, un “crono” che in alcune edizioni aveva consentito di avere una corsia in finale. Naturalmente saltano in alcuni casi i piani tattici ed i passaggi razionali, qualche ragazza si fa travolgere dalla foga di andare più forte possibile: alla fine, però, le gerarchie vengono rispettate nella sostanza, con la sesta di Baku – Alice Mangione (Cus Palermo) – che fa il miglior tempo (56.47) e conquista la “pole” con altre due protagoniste che scendono fin da stamattina sotto i 57”. Una coppia di ostacoliste, con Rebecca Borga (Atl. Riviera del Brenta, 56.88) che deve riscattare una trasferta europea non certo memorabile e la novità Linda Olivieri, novarese dell’Atl. Piemonte scoperta da Gianluca Camaschella, che si fa vedere con un 56.82 relativamente tranquillo. La concorrenza sulle barriere ha probabilmente indirizzato le ragazze verso il piano e domani sapremo se la scelta è stata quella giusta. Entra in finale anche Yodalis Herrera (Fondazione Bentegodi), la sorella minore dell’azzurra dello sprint juniores Johanelis: sangue dominicano e talento in entrambi i casi.     

Giavellotto F (finale) – Ed ecco qui la seconda MPN della rassegna tricolore: ci vuole un super-lancio di Ilaria Casarotto (Atl. Vicentina), 57.68 all’interno di una serie importante (51.77 57.68 47.00 50.60 52.37 53.28), per cancellare il 56.97 ottenuto dalla ragazza veneta alla Farnesina lo scorso anno.

Aquesto punto la delusione di Baku è definitivamente cancellata: “Cosa è cambiato? In realtà è vero che si impara più dalle sconfitte che da una vittoria: ora ho fatto la decisione di abbandonare i miei altri impegni sportivi, soprattutto il basket, e di dedicarmi esclusivamente all’atletica. E poi è vero che ogni giorno, ogni gara, aggiunge qualcosa all’esperienza che si può accumulare in pedana: perché il giavellotto è una specialità difficile e non si può improvvisare nulla”. Naturalmente il tecnico Sergio Cestonaro è raggiante: “Sembra un paradosso, ma è vero che questo risultato è frutto della brutta prestazione degli Eyot: da lì abbiamo posto le basi per ripartire”. Veneto sugli scudi anche per la piazza d’onore di Luisa Sinigaglia (Assind Padova), in un podio di corregionali: la ragazza di Este allenata da Gianfranco Temporin non è riuscita ad avvicinare il traguardo dei 50 metri come si augurava, ma il 45.99 uno dei migliori risultati di una carriera ancora agli inizi. Finale decisamente buona, con altre due protagoniste sopra i 45 metri: Annamaria Fisicaro (Vis Abano, 45.63) ed Elisa Lobascio (Roma Sud, 45.29). 

Lungo M (finale) – Un problema al menisco toglie di scena prima di cominciare il veneto Gianluca Santuz, settimo nella finale europea di Baku. Per l’altro azzurro presente ai Trials europei, Andrea Pianti (Atl. Porto Torres), il percorso verso il secondo titolo tricolore dell’anno – dopo quello indoor di Ancona – non è poi così agevole: cresce con 7.14 (-0.1) il calabrese della Cariri Gabriele Chilà (trasferito in foresteria a Rieti), e allora la zampata decisiva arriva grazie al 7.30 (-0.2) del saltatore sardo ottenuto nel quarto turno. Con un passato soprattutto nelle prove multiple, il figlio d’arte Riccardo Del Torre (figlio dell’ex giavellottista Lorenzo) occupa un po’ a sorpresa il podio con 7.08 (+0.5): è un ragazzo in piena evoluzione, con buone doti anche negli ostacoli.   

400m M (batterie) – L’armata degli iscritti riempie le corsie per sette batterie: gran fisico e impressione notevole per l’ivoriano classe ’98 Christian Bapou (Atl. Cento Torri Pavia), capace di limare il PB di oltre mezzo secondo (49.25). Sotto i 50” scende anche il leader stagionale, Brayan Lopez (Atl. Pinerolo, 49.81), azzurro dominicano di nascita: e in quota provenienti dall’estero va annoverato anche Vladimir Aceti (Atl. Vis Nova, PB 50.17), milanese di Giussano adottato in Russia che lo scorso anno era stato protagonista dei 300m cadetti a Jesolo. Gran progresso per Alessandro Dell’Acqua(Atl. Rivellasca), che toglie quasi un secondo al suo tempo d’iscrizione e fa 50.03. La finale di domattina sembra ancora tutta da scrivere.

Peso F (qualificazione) – Con l’attrezzo da 3kg la migliore dell’anno è una cadetta, Sydney Giampietro, che ha portato ai limiti dei 17 metri il limite della sua categoria: qui si tratta di flirtare con la fettuccia dei 14 metri per trovare gloria. In qualificazione ci sì riescono sia l’italo-camerunense Danielle Madam (Ilpra Atl. Vigevano) sia l’azzurra dei Mondiali di Donetsk Marta Baruffini (Cus Parma): rispettivamente 14.20 e 14.17, per la finale si cercherà finalmente di incrementare verso quei 15 metri che sembrano nelle possibilità delle nostre ragazze. In progresso anche su questa pedana Maite Vanucci (Cus Bologna, 13.60), che ieri aveva migliorato il PB nel giavellotto e tra poco affronterà la finale di questa specialità.

  

Asta M (finale) – Del gruppo uscito dalla qualificazione non fanno parte né il capolista stagionale Max Mandusic – assente per impegni scolastici – né il pluricampione italiano delle categorie giovanili Leonardo Azara, eliminato ieri alla quota d’entrata. E così l’azzurro olimpico Matteo Capello (Atl. Piemonte) ha un match-point da sfruttare al meglio per portare a casa il suo primo titolo tricolore: occasione prontamente sfruttata, anche se ad una quota relativamente modesta (4.40 al terzo salto) e mancando l’obiettivo del nuovo personale a 4.70. In ogni caso il palmarés è incrementato, mentre sul podio si va con 4.30 al primo tentativo: Giorgio D’Alberto (Cus Palermo) e Davide Lussignoli (Atl. Chiari 1964).

Martello M (finale) – Tra Tiziano Di Blasio (Fiamme Gialle Simoni, 70.40) ed il resto dei finalisti si apre un abisso in termini metrici: quasi 11 di differenza per il secondo della classifica, Giacomo Proserpio (Atl. Mariano Comense, 59.60). Con il suo quinto lancio, il romano consolida la sua sesta posizione nelle liste italiane all-time: 70.40, dieci giorni dopo il 70.32 di Tarquinia, è il secondo lancio oltre la fatidica fettuccia mai ottenuto in carriera. Buon viatico per la trasferta olimpica di Nanjing.

Alto F (finale) – Reduce dagli Eyot in Azerbaijan e più provvista in fatto di esperienza, la toscana Erica Marchetti (Cus Pisa Atl. Cascina) riesce ad avere ragione sulla rivale Nicole Arduini (Lib. Rossetto Lugagnano) a quota 1.76, dove entrambe falliscono ma non demeritano: in realtà poi la veronese si trovava in svantaggio fin dagli 1.74, superati alla seconda prova mentre l’allieva di Roberto Bonechi era riuscita alla prima. E così Erica riceve i complimenti dal compagno di nazionale Tiziano Di Blasio, vincitore sulla vicina pedana del martello, mentre Nicole sfila un po’ da delusa da quello che è pur sempre il miglior piazzamento di carriera nelle finali tricolori. Gran struttura per la neo-campionessa Marchetti (1m81 per 1.59kg), ma anche Nicole Arduini – precedenti nelle’equitazione, vista la sua passione per i cavalli – ha dimostrato di avere doti interessanti e resta la capolista stagionale con l’1.77 di Rovigo in maggio. Anche la terza è un’allieva al primo anno, classe ’98: Giorgia Niero (Vis Abano), salita a 1.72. 

200m F (batterie) – Purtroppo tiene banco il brutto infortunio muscolare occorso ieri ad Alessia Pavese nelle batterie dei 100 metri: le protagoniste di oggi, perciò, saranno altre a cominciare dalla campionessa dei 300m cadette in carica Sofia Bonicalza (Pro Sesto Atl.), che si distende in 24.68 (+0.6) senza avversarie. Stesso tempo e PB – con vento contrario (-1.2) - per la bergamasca Daniela Tassani (Bracco Atl.), che ieri aveva perso il titolo dei 100 per questione di millesimi da Julia Calliari. Ovviamente ci sarà da fare i conti con la detentrice del titolo, Alessia Niotta (Atl. Sestese Femm.), che in termini facciali può vantare il minimo per i Mondlali juniores (24.39): stamattina 25.04 senza forzare.

200m M (batterie) – Secondo le attese sarà battaglia tra il neocampione dei 100m Diego Pettorossi (Sef Virtus Emilsider) e l’oro europeo di Baku Filippo Tortu (Riccardi): grande facilità di corsa per entrambi, il bolognese fa 22.10 (+0.7) spingendo fino a metà rettilineo, il brianzolo 21.89 con vento nullo in piena scioltezza. OK, ma un’occhiata agli altri è dovuta: l’ex campione degli ostacoli cadetti Marco Bigoni (Pro Sesto Atl.) si migliora di oltre mezzo secondo e il suo 22.03 (+1.0) diventa un tempo da tenere in considerazione almeno per il podio. E poi Luca Martinis (Atl. Cistella), che trova una corsia per la finale con maggiori ambizioni di quanto non possa dire il suo 22.25 di stamattina: da quanto si è visto, un ruolo da outsider non sarebbe usurpato.  



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