Carabelli: "Per 350 metri ci ho creduto davvero"



Gianni Carabelli fa fatica a salire anche i pochi gradini che portano alla zona mista. Rimane a lungo su quella pista dove ha accarezzato per una quarantina di secondi il sogno del podio per poi doversi assoggettare alla dura realtà: “Ero venuto a Goteborg per ritrovarmi e questo è avvenuto – ha affermato a fine gara – Io ci ho creduto pur sapendo i miei limiti attuali, è chiaro però che l’amarezza è tanta”. Non riesce a dire altro, il suo sguardo vale più di mille parole. Ci vuole tempo per mandar giù la delusione di un’occasione che difficilmente si ripresenterà. Un altro che sperava era Alessandro Cavallaro. Non per le medaglie, per carità, ma il livello tecnico del torneo dei 200 era chiaramente alla portata del siciliano, se fosse stato appena appena vicino a quello che dominava in campo continentale da junior e che ai Mondiali 2003 centrò la semifinale: “Ieri sera ho sentito un fastidio alle gambe che si è ripresentato nella mattinata e nel riscaldamento. In gara ci ho messo tutta l’anima, ma le gambe non c’erano. Peccato, perché con la forma di Parigi 2003 avrei potuto lottare per le medaglie, ma visto com’è andato l’anno con tutti i suoi problemi va bene così. Ora mi piacerebbe avere un posto in staffetta e comunque, anche se non l’avrò, credo col mio comportamento di essermi meritato la trasferta”. Che dire poi di Fabrizio Donato. Aveva vinto il triplo in Coppa Europa, per tutta la stagione aveva dimostrato di essere stabile sui 17 metri covando anche qualche speranza di podio, invece la qualificazione è stata totalmente da dimenticare: “Sono sinceramente imbarazzato per questa brutta gara che non so giustificare. Ci credevo davvero in questi Europei, ma i primi due salti li ho sbagliati in pieno. Nel terzo ho preso una buona battuta ma nel jump mi è mancata la gamba, credo che sia stato il più corto della mia carriera… Mi spiace per la delusione che ho dato a tutti, non doveva andare così”. Ultimo capitolo di una giornata azzurra da dimenticare in fretta. g.g. Nella foto: Alessandro Cavallaro (foto Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)

Condividi con
Seguici su: