Bydgoszcz: schede, liste e precedenti azzurri



Sulla base dei dati desunti dalla prima entry-list della Iaaf, sono circa 1600 gli iscritti alla 12^ edizione dei Campionati Mondiali juniores: e anche se poi su piste e pedane dello Stadio Zawisza di Bydgoszcz i numeri tenderanno in qualche modo a ridimensionarsi, la grande kermesse iridata giovanile conserva come sempre il fascino dell'universalità tipico dell'atletica leggera.

Bydgoszcz è un nome che tradizionalmente si richiama all'atletica e soprattutto a quella giovanile: qui si sono già disputati i Campionati Europei juniores nel 1979 - legati per noi all'exploit di Gaetano Erba, oro dei 2000 siepi a suon di primato mondiale di categoria - e poi i Campionati Mondiali allievi nel 1999, allorchè Chiara Rosa si rivelò al grande pubblico con la medaglia di bronzo nel peso. La storia dell'impianto contempla anche un'edizione degli Europei "under 23" (nel 2003) e una della Coppa Europa Bruno Zauli-Super League (nel 2004).

Oggi, con la partenza del primo contingente dall'Italia, si apre ufficialmente la trasferta in Polonia: in questa sede cerchiamo di famigliarizzare con i componenti della spedizione azzurra e per questo, in uno dei link in calce, presentiamo con brevi ritratti tutti i selezionati. In attesa di analizzare in altra sede le loro possibilità e le prospettive di questa avventura.

Prendiamo anche confidenza con le cifre del settore, per avere una base documentale con la la quale valutare le prestazioni dei nostri ragazzi: sempre in allegato presentiamo una compilazione comprendente i primi 30 juniores italiani di sempre e le migliori 20/30 performances per ogni gara (aggiornamento al 2 luglio 2008: ovviamente ogni segnalazione o annotazione può essere inviata al compilatore raul.leoni@tiscali.it ).

Infine, ripercorriamo velocemente - più per flash che con intento sistematico - la storia della partecipazione italiana ai Campionati Mondiali juniores.

I PRECEDENTI

Il movimento giovanile azzurro ha sempre faticato a trovare spazio in occasione dei Mondiali "under 20": il medagliere complessivo non è corposo (in tutto: 3 ori, 2 argenti e 8 bronzi), ma sicuramente comprende nomi di grande spicco, di ragazzi che hanno poi trovato un loro spazio anche sulla scena internazionale. E soprattutto, anche tra coloro che non si sono affermati nel corso della manifestazione, l'atletica italiana ha poi trovato personaggi in grado di godere grandissime soddisfazioni nella carriera sportiva a livelli assoluti, una volta arrivati alla giusta maturazione.

Nelle prime edizioni furono i marciatori a cogliere i migliori risultati: Salvatore Cacia argento ad Atene 1986 e Grazia Orsani bronzo a Sudbury 1988: ma, come detto, nel corso di questi eventi si affacciarono sulla scena internazionale atleti del calibro di Giovanni De Benedictis, Giuseppe D'Urso, Annarita Sidoti, Paolo Dal Soglio, Andrea Benvenuti, Gianni Iapichino e Fabrizio Mori.

A Plovdiv 1990 arrivò il bronzo di Francesco Bennici e debuttarono con buoni piazzamenti Stefano Baldini, Christian Leuprecht, Vincenzo Modica, Giacomo Leone, Fabia Trabaldo, Antonella Bevilacqua e Rossella Giordano.

Nel 1992 si viaggiò verso est e si arrivò a Seul, per rinverdire i fasti dei Giochi Olimpici di quattro anni prima. In Corea gli azzurri conquistarono il primo oro giovanile, per merito di Ashraf Saber nei 400hs, e "rischiarono" di aggiungere per la prima volta una seconda medaglia: il sardo Davide Cadoni, per un fallo veniale nella prima curva degli 800 metri, venne tolto dall'ordine d'arrivo della finale in cui aveva conquistato il bronzo. In questa edizione ottennero piazzamenti brillanti, tra gli altri, anche Nicola Vizzoni e Giada Gallina.

Il bottino di Lisbona 1994 venne ricordato a lungo come il più ricco nella storia della manifestazione per i nostri colori: un argento, per Virna De Angeli nei 400hs e due bronzi, con Giuliano Battocletti nei 5000m e con Antonello Landi nella 20km su strada, prova che allora faceva parte del programma.
Con alterna fortuna gareggiarono all'Estadio Universitario anche Andrea Longo, Simone Zanon, Luciano Di Pardo (che sfiorò il podio nelle siepi), Eleonora Berlanda e Deborah Feltrin.

La spedizione del 1996 a Sydney, in una città già ribollente di febbre olimpica per i lavori indirizzati ai Giochi del 2000, fu salvata dal bronzo di Francesco Scuderi nei 100m: il piccolo siciliano sbucò dal nulla per togliere il podio al britannico Dwain Chambers. In una formazione non molto numerosa, trovarono posto anche Assunta Legnante e Manuela Levorato, oltre ad Alessandro Attene e Francesco Pignata.

Nel 1998, da Annecy, gli azzurri tornarono con i bronzi di Giuseppe Gibilisco nell'asta e di Mariachiara Baccini, allora giovanissima, poi talento parzialmente inespresso del lungo. Si misurarono nella bella cittadina dell'Alta Savoia anche Rosalba Console, Massimiliano Donati, Andrea Barberi, Maurizio Bobbato, Benedetta Ceccarelli, Elisa Rigaudo e Zahra Bani. Stefania Cadamuro disputò il suo secondo mondiale giovanile, dopo quello di Sydney, impresa da non sottovalutare per la nostra atletica.

Il nuovo millennio ci portò a Santiago del Cile, nell'ottobre 2000: e per noi non arrivò nessuna medaglia dalle gare disputate nell'altrimenti famigerato Estadio Nacional. Andarono vicine al podio - quarte - le ragazze della staffetta, un quartetto nel quale avevano trovato posto Vincenza Calì ed Erica Marchetti. Mariachiara Baccini conquistò la sua seconda finale mondiale, ma non riuscì a ripetere il podio di due anni prima: e i migliori piazzamenti maschili giunsero dal martellista Alessandro Beschi e dal marciatore Patrick Ennemoser. Tra i componenti della squadra azzurra c'erano anche Yuri Floriani, Daniela Reina, Micol Cattaneo, Laura Bordignon e una giovanissima Chiara Rosa.

Italiani ancora all'asciutto, per la seconda volta consecutiva, in occasione dei Mondiali di Kingston 2002: ma in Giamaica ci fu modo di parlare con soddisfazione dei tre quarti posti ottenuti da Vincenza Calì (200m), Chiara Rosa (peso) ed Elena Meuti (alto). Andrew Howe fece la sua prima apparizione a livello mondiale, portando la staffetta al 5° posto e nel triplo conquistò la sua prima finale importante Simona La Mantia.

L'edizione casalinga di Grosseto 2004 è ricordata finora come la più fortunata in casa azzurra: merito ovviamente del fenomeno Andrew Howe, che conquistò due ori (nei 200m, con il record europeo juniores di 20.28, e nel lungo, dopo un drammatico duello con il sudafricano Mokoena). Un'altra medaglia, un bronzo, arrivò dal martello per merito di Laura Gibilisco: ma tutta la formazione si presentò molto motivata all'appuntamento e seppe lottare con encomiabile spirito agonistico, meritandosi gli applausi della tribuna del rinnovato e funzionale Stadio Olimpico. Molti di quei ragazzi hanno poi trovato spazio nella nazionale maggiore già nelle stagioni successive, pur essendo ancora molto giovani: parliamo di Daniele Meucci e Silvia Salis, di Tania Vicenzino e Giorgio Rubino, di Valentina Trapletti e Claudio Licciardello, ed ancora di Maria Aurora Salvagno, Giulia Arcioni, Marta Milani, Elena Scarpellini, Stefano La Rosa, Cecilia Ricali. Raramente una generazione giovanile ha poi assicurato all'atletica italiana una fioritura così rigogliosa, accompagnata ad una consistenza tecnica così accentuata.

Pechino 2006 è storia di ieri, ma purtroppo senza ricordi particolarmente felici: è anche vero che in questa occasione il movimento giovanile azzurro si presentò in pratica dimezzato per la rinuncia a tutti gli appartenenti alla categoria allievi. I quali, in quel momento storico, rappresentavano invece una parte cospicua della nostra forza d'urto, soprattutto nel settore femminile: basti ricordare, in ordine sparso, Serena Capponcelli, Francesca Dallo, Chiara Natali, Erica Marziani, Maddalena Purgato, Tamara Apostolico e diversi altri nomi. Ed allora nell'atmosfera dichiaratamente preolimpica della capitale cinese, ambiente comunque difficile in particolare sotto il profilo climatico, si distinsero soprattutto i marciatori - Matteo Giupponi, ma anche le ragazze, Ferraro e Menzato - e Matteo Galvan, pur in condizioni fisiche non perfette, conquistò anche la finale dei 200 metri (sesto e poi squalificato per invasione di corsia).
Poco altro, purtroppo.

Raul Leoni

nella foto (Giancarlo Colombo per Omega/Fidal): Giordano Benedetti e Mario Scapini - in compagnia del presidente federale Franco Arese sul podio dei Tricolori juniores di Torino - sono tra gli azzurri più attesi nella rassegna mondiale giovanile di Bydgoszcz.

File allegati:
- LE SCHEDE DEGLI AZZURRI
- LE LISTE ITALIANE JUNIORES DI SEMPRE
- IL SITO DELLA MANIFESTAZIONE



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