Bettinelli è perfetto, 2,30 senza errori e finale



Straordinaria prova di Andrea Bettinelli nelle qualificazioni dell'alto ai Campionati Europei indoor di Madrid. L'azzurro ha superato i 2,30 della quota di ammissione alla finale, eguagliando il proprio personale e realizzando una striscia di cinque salti tutti vincenti alle misure di 2,13, 2,18, 2,23, 2,27 e 2,30. Una sequenza superlativa, che lancia Bettinelli nella finale di domani al pari dei migliori (il solo Rybakov ha messo via un ruolino senza errori come l'azzurro). "Mi sono piaciuto soprattutto per la sicurezza con la quale ho superato tutte le misure - commenta felice il saltatore -. Non ho mai avuto bisogno di forzare, e sono doppiamente contento perché questo 2,30 mi vale già il minimo per i Mondiali estivi di Helskinki. Avevo bisogno di riscattare il 2004, un anno davvero difficile per me, nel quale ho perso anche l'Olimpiade. Già ad Ancona potevo salire a 2,30, ma, in quella circostanza, la troppa sicurezza mi ha probabilmente giocato un brutto scherzo: pensavo già alle misure successive, e ho finito per sbagliare. Non so come si svilupperà la finale, certo sarà dura: con otto atleti qualificati con 2,30, può succedere di tutto". Eliminazione più che onorevole per Alessandro Talotti e Nicola Ciotti: entrambi hanno infati superato i 2,27, chiudendo in decima e undicesima posizione. Per Talotti, il salto decisivo a 2,27 ha significato anche una ricaduta del problema al piede di stacco, tale da costringerlo a rinunciare ad attaccare i 2,30. Ciotti ha invece sfiorato l'asticella in almeno due occasioni su tre, mancando la qualificazione per un soffio. "Il piede mi ha detto di fermarmi - le parole di Talotti - e ho preferito evitare ulteriori problemi. Non fa mai piacere uscire, certo, ma farlo con 2,27, misura realzzata peraltro con una caviglia ridotta male, è motivo di piccola soddisfazione". Nicola Ciotti è più o meno dello stesso parere: "La febbre di questi ultimi due giorni mi ha fiaccato le gambe, non avevo grandi energie in corpo. In una finale a 12, ce l'avrei fatta, peccato davvero". Qualificazione centrata, invece, per il bravissimo Massimiliano Donati nei 200 metri. L'azzurro ha interpretato nel modo giusto la corsa nella sfavorevole quarta corsia, aggredendo la gara fin dal primo metro, e mettendo pressione ai due avversari nelle corsie superiori. Il 21.05 conclusivo lo premia, spedendolo in semifinale, dove - visto il campo dei partenti - potrebbe anche agguantare una prestigiosa promozione. Il tutto, a rendere ancor più pingue il bottino del team Bonomi, già brillante con Collio (finalista nei 60) e lo sfortunato Verdecchia (eccellente in batteria nei 60, e clamorosamente fuori in semifinale). Citando la malasorte, non si può fare a meno di nominare anche Daniela Graglia. La piemontese, come Donati, non ha pescato una grande corsia, nei 200 metri (la quarta): il tempo conclusivo è notevole (23.90, soli 10 centesimi peggio del limite stagionale), ma brucia soprattutto l'eliminazione dalla semifinale, con il primo crono delle escluse. Peccato, anche se, guardando in prospettiva, resta la consolazione per il recupero dell'atleta, in un settore, lo sprint al femminile, che sta attraversando un periodo davvero delicato. m.s.
Nella foto in alto, Andrea Bettinelli a Madrid; in basso, Nicola Ciotti (Omega/FIDAL)




Condividi con
Seguici su: