Barcellona, Meucci e La Rosa in finale nei 5000



Nella sessione pomeridiano-serale di gare allo Stadio Olimpico di Barcellona, spicca l'ottavo posto nel salto triplo di Fabrizio Schembri, con una miglior misura di 16,73 (nona piazza per Fabrizio Donato, con 16,60). L'altista 21enne Marco Fassinotti è nono con 2,23, mentre Zahra Bani chiude all'undicesimo posto la finale del giavellotto (53,67). Fuori dalla finale degli 800m Lukas Rifesser, Giordano Benedetti e Mario Scapini, così come l'ostacolista dei 400 metri Giacomo Panizza, mentre brilla il doppio passaggio alla finale dei 5000 metri di Stefano La Rosa e Daniele Meucci, abili a gestire le rispettiva semifinali. Di seguito, la cronaca della sessione.

Le altre gare - L'oro dei 100 donne va alla tedesca Verena Sailer (11.10), che beffa le francesi Mang (11.11) e Soumare (11.18), e lasciando fuori dal podio la norvegese Okparaebo (al record nazionale con 11.23). Nel Decathlon, avvincente testa a testa, nei 1500 metri finali, tra il francese Barras (oro con 8453 punti) e l'olandese Sintnicolaas (8436), divisi alla fine dei due giorni di fatiche da soli sette punti di differenza.

Giavellotto donne - La stagione di Zahra Bani non era stata fin qui particolarmente esaltante. L'accesso in finale aveva dato un segnale positivo, parzialmente in controtendenza. Difficile però, a questo punto, aspettarsi di più nel turno conclusivo. La piemontese non va oltre i 53,67, e si ferma all'undicesimo posto. L'oro va a sorpresa alla tedesca Linda Stahl (66,81), che fa doppietta con Christina Obergfoll (65,58) e beffa la primatista del mondo, la ceca Barbora Spotackova (bronzo con 65,36), con un completo ribaltamento della classifica al quinto turno di lanci.

Triplo uomini - Due azzurri iniziano la finale del triplo, ma solo uno di loro accede ai tre salti di finale. E' Fabrizio Schembri, che piazza un salto a 16,60 (-0.9) al secondo tentativo, installandosi all'ultimo posto utile per i tre salti di finale. Fabrizio Donato litiga con la pedana, chiudendo, nono, con 16,54 (+1.1), misura ottenuta nel terzo e ultimo tentativo a disposizione. In testa Idowu e Tamgho sono di un altro livello: conduce il britannico con 17,47, mentre il francese è fermo solo cinque centimetri più in basso, a 17,42. Il francese infila due nulli in sequenza, e allora, al quarto salto, Idowu spara un terrificante 17,81, che può chiudere i giochi. Da dietro, inatteso, spunta il romeno Marian Oprea, che si migliora fino a 17,51, superando Tamgho, e piazzandosi al secondo posto. L'ultimo turno non cambia la classifica di una delle gare più belle di questa prima parte di Europeo. L'ultimo turno non cambia la classifica di una delle gare più belle di questa prima parte di Europeo. Fabrizio Schembri è ottavo, migliorandosi nell'ultimo salto fino a 16,73 (vento nullo).

800 uomini - I primi due italiani vanno fuori subito. Lukas Rifesser prova a fare gara di testa, e reagisce anche ai 150 metri, quando ormai il gruppo lo ha riassorbito. Scapini prova invece la rimonta partendo da dietro, ma entrambi si ritrovano praticamente affiancati nel rettilineo conclusivo, finendo al settimo (Scapini, 1:49.13) e all'ottavo posto (Rifesser, 1:49.75). Sorte pressoché identica per Giordano Benedetti, che tanto aveva impressionato in batteria. Il trentino rimane presto imbottigliato all'interno, e deve faticare per cercare un varco utile tra i 400 (54.76) e i 600 metri. A quel punto, quando la fila si allunga, le distanze sono ormai eccessive, e l'azzurro non può più recuperare. Finisce al settimo posto in 1:49.33.

Alto uomini - La gara comincia sotto un acquazzone, e non viene mai interrotta. Si salta sotto la pioggia, e Marco Fassinotti è bravo a non perdersi. Salta alla prima prova 2,19, e alla seconda i 2,23. A 2,26 però l'avventura del bravissimo 21enne piemontese finisce, con la classifica che dice nono posto. Quando smette la pioggia, la competizione diventa bellissima: vince il russo Shustov con il mondiale stagionale eguagliato a 2,33, battendo il connazionale - e grande favorito della vigilia - Ivan Ukhov, 2.31. Il bronzo va al britannico Bernard con 2,29, stessa misura dello svedese Thornblad, beffato per l'errore in più commesso a questa quota.

400 hs uomini - L'obiettivo di Giacomo Panizza non poteva che essere quello di correre una semifinale onesta, e da questo punto di vista il lecchese non ha fallito. E' settimo, con un tempo non esaltante, 51.46, ma da riconsiderare anche alla luce della scomodità della corsia (la prima, non proprio il massimo per i 400hs). David Green (Gran Bretagna) è il migliore dei promossi alla finale; solo in quattro però scendoa l di sotto dei 50 secondi, Iakovakis è l'ultimo ad accedervi con 50.33.

5000 uomini - Daniele Meucci passa agevolmente lo scoglio delle batterie,  mettendosi sulle tracce del britannico Thompson, l'uomo che martedì sera gli ha soffiato l'argento nella interminabile volata dei 10000 metri. Il pisano è bravissimo, perché non spreca energie e si fa portare fino in fondo, quando, sull'ultima retta, virtualmente già qualificato, cambia leggermente ritmo per superare (almeno stavolta) proprio Thompson, e chiudere al terzo posto in 13:35.02. A vincere è l'azero di origine etiope Ibrahimov, in 13:32.98, davanti ad uno dei favoritissimi, lo spagnolo (anche lui di nascita etiope) Alemayehu Bezabeh (13:34.44). Per quello che si è visto oggi, Meucci sembra aver pienamente recuperato dopo la finale dei 10000 metri. Aspetto di non poco conto. Nella seconda batteria Stefano La Rosa fatica solo nel finale, quando finisce imbottigliato e non riesce a piazzare lo sprint negli ultimi metri di corsa. E' sesto al traguardo, ma il suo 13:38.71 significa comunque recupero con i tempi (il migliore dei cinque ripescati) e passaggio alla finale di sabato.

m.s.




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