Baldini e Caimmi domenica alla Roma-Ostia



A perdifiato, verso il mare, lungo quella strada, la via Cristoforo Colombo, che per i romani è sinonimo allo stesso tempo di sentimenti contrastanti, come l'ansia e la felicità. L'ansia del pendolare, che dal Lido di Ostia ogni mattina percorre quella fettuccia nera per andare al lavoro in città, strozzato dal traffico, e la gioia dei tanti, tantissimi, che quei chilometri li fanno scorrere sotto le loro ruote (i loro piedi?) perché scelgono il litorale, non solo d'estate, per condire di brezza marina il proprio tempo libero. Sta forse anche in questo, il motivo del trentennale successo della Roma-Ostia, la più classica tra le classiche italiane della corsa su strada, inventata da Luciano Duchi e dai Bancari Romani: il simbolismo liberatorio, racchiuso nella corsa dal grigio della città ai colori brillanti della spiaggia. Nella capitale, la gara, in programma domenica mattina (via alle ore 9.30), è ormai una vera e propria istituzione, ed il suo successo ha smesso ormai da tanto, tantissimo tempo, di stupire. Quest'anno, per correre i 21,097 km del percoso, si sono iscritti addirittura in più di settemila. Un fiume umano, di varia e multiforme composizione, reso omogeneo dalla passione per la corsa e dalla voglia di misurarsi su un tragitto noto, per molti addirittura quotidiano. E su quella stessa strada che gli regalò il successo - e la miglior prestazione italiana, 1h00:56 - nel 1997, tornerà domenica mattina Stefano Baldini, la speranza olimpica azzurra numero uno in fatto di corsa su strada, l'uomo che sta costruendo giorno dopo giorno, sotto la guida attenta di Luciano Gigliotti, il sogno a cinque cerchi. Il reggiano sarà accompagnato, come sempre più spesso accade da un po' di tempo a questa parte, tra gare e raduni, dal suo novello scudiero, Daniele Caimmi, l'altro selezionato per la maratona di Atene. Uomo che, tra l'altro, per chiara propensione individuale, sulla mezza distanza può valere quanto - se non di più - un Baldini tirato a lucido. C'è attesa per entrambi i nostri portacolori, chiamati a confrontarsi con l'ormai abituale pattuglia keniana, in una gara che può già dire, con una certa relativa approssimazione, che 2004 sarà per la corsa su strada azzurra. Da seguire, tra le donne, anche Rosaria Console, in caccia - ma i conti non si chiuderanno certo a Ostia - di una maglia per i Giochi. m.s.
Nella foto, Stefano Baldini taglia il tragurdo, al terzo posto, della maratona mondiale di Parigi 2003 (Omega/FIDAL)




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