Baldini a Londra per lo scontro dell'anno



La più grande gara dell’anno. Lo si dice ormai ad ogni imminenza della Maratona di Londra, che ha soppiantato tutte le altre classiche del calendario. Nessuna può competere con il budget a disposizione degli organizzatori londinesi, nessuna quindi può vantare lo stesso cast di partecipanti, un vero e proprio campionato del mondo ufficioso senza nulla togliere a coloro che hanno fatto altre scelte e che hanno impreziosito un 2006 finora scoppiettante per la gara sui 42,195 km. A Londra ci saranno davvero i grandi della specialità salvo, ed è notizia dell’ultim’ora, il primatista mondiale Paul Tergat costretto alla rinuncia per infortunio, e tra loro non poteva mancare il campione olimpico, ossia Stefano Baldini. Il primatista italiano ha raggiunto Londra ieri per essere oggi presente alla presentazione ufficiale della gara insieme agli altri grandi protagonisti: il campione del mondo Jaouad Gharib (Mar), il campione uscente Martin Lel (Ken) e colui che viene dato come grande favorito, ossia Haile Gebrselassie (Eth). Ma che Baldini sarà quello che vedremo in gara domenica dopo un inverno quanto mai tribolato?: “Se si pensa che solo due mesi fa eravamo dell’opinione di rinunciare – sintetizza il suo allenatore Luciano Gigliotti – essere a questo punto è già un grande risultato. Stefano non è atleta che parte per onor di firma, se si è deciso di andare significa che la forma c’è, magari non sarà quella massima, ma c’è da essere contenti. Qualcosa gli manca, è chiaro, anche se negli ultimi giorni è cresciuto di potenza e questo ci conforta. Diciamo che è un Baldini che può fare una figura più che dignitosa, e che vale qualcosa intorno alle 2h08”. - Questo significa che Stefano correrà sul suo ritmo e non contro gli avversari? - Sicuramente. Gli conviene correre in base alle proprie sensazioni, abbastanza guardingo e in difesa. Le ultime informazioni che abbiamo è che Gebre non ha intenzione di attaccare il record mondiale, obiettivo rinviato a quest’autunno a Berlino, ma vuole comunque una lepre che passi in 1h02, troppo per Stefano che dovrebbe accodarsi al secondo gruppo, pilotato dal campione del mondo di mezza maratona, il tanzaniano Joseph Fabiano e che dovrebbe passare in 1h03:30. Nella seconda parte magari raccoglierà coloro che cederanno, può sicuramente ottenere un piazzamento di rilievo e magari, con un po’ di fortuna, anche attaccare il suo personale di 2h07:29. Ma sono tante le variabili da tenere in considerazione, a cominciare dal tempo. - Che notizie avete al riguardo? - Non dovrebbe esserci grande caldo e questo è già un vantaggio. L’unica incognita è il vento, se spirerà a favore del senso di gara o meno, sono dettagli che possono fare una grande differenza. L’importante è comunque partire convinti. - Chi date per favorito? - Tutti indicano Gebre, tutti correranno contro di lui. Attenzione però a Martin Lel, che ha già fatto il colpo lo scorso anno, e a Evans Rutto, che prima di Londra 2005 sembrava imbattibile. Ma una gara come quella di Londra è impossibile da pronosticare. Gigliotti ha ragione, perché insieme ai nomi citati ce ne sono altrettanti che farebbero di ogni maratona l’evento principe del calendario. Basti pensare che al via avremo Khalid Khannouchi, il marocchino naturalizzato americano due volte primatista mondiale e vincitore a Londra nel 2002; Felix Limo, vincitore lo scorso anno a Chicago e nel 2004 a Rotterdam e Berlino; il marocchino Abdelkader El Mouaziz, che a Londra ha sempre fatto bene (4. lo scorso anno); Hendrick Ramaala, il sudafricano vincitore a New York nel 2004 e battuto solo al fotofinish da Tergat lo scorso anno; Christopher Isegwe, il tanzaniano secondo ai Mondiali di Helsinki; Hassan Mubarak Shami (Qat), vecchia conoscenza delle strade italiane, vicecampione del mondo di mezza maratona già primo lo scorso anno a Venezia. La gara femminile, pur avendo perso Paula Radcliffe, è di livello quasi pari a quella maschile, anzi l’assenza della primatista mondiale accresce l’incertezza intorno all’esito della prova. Il miglior tempo d’iscrizione è della keniana Margaret Okayo, vincitrice sulle strade londinesi nel 2004 e 4. lo scorso anno, ma c’è grande curiosità intorno all’americana Deena Kastor, reduce da un fantastico 1h07:34 sulla mezza maratona lo scorso 2 aprile a Berlino. Ci sarà poi la rumena Dita-Tomescu, bronzo a Helsinki, la keniana Susan Chepkemei, seconda a New York 2005, e attenzione all’etiope Berhane Adere, l’argento di Helsinki sui 10000 che pur avendo un personale di 2h41:50 in maratona può essere a buon diritto considerata al suo esordio sulla distanza, avendola per la prima volta preparata specificamente. La Flora London Marathon verrà teletrasmessa domenica su Eurosport dalle ore 9, sperando che Baldini ci faccia sognare ancora una volta. Gabriele Gentili Nella foto: Stefano Baldini (archivio Fidal) File allegati:
- IL SITO DELLA MANIFESTAZIONE



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