Assoluti: Cerutti 10.21, tricolore per Brugnetti



Il 10.13 del finire del pomeriggio (terzo di sempre in Italia) lo aveva lanciato; il 10.21 della finale (vittoria davanti a Riparelli, 10.29, e Collio, 10.31, vento a +0.6) lo ha consacrato. Fabio Cerutti ha scelto la pista dello stadio Comunale di Cagliari per spiccare il salto nell'élite dello sprint azzurro. In un pomeriggio, sono arrivati: titolo italiano assoluto, terzo crono all-time tricolore, minimo A olimpico, un bottino straordinario. Il non ancora 23enne piemontese delle Fiamme Gialle, lo scorso anni finalista europeo indoor dei 60 metri a Birmingham, ha vinto e convinto oggi in Sardegna, affidandosi alla sua arma principale, ovvero l'avvio bruciante. Un tempo di reazione magico (0.102) nella semifinale, quasi ripetuto nella finale (0.104), oltre ad una fase lanciata finalmente degna dello start: "Un dolorino dopo la semifinale - rivela Cerutti -  mi ha indotto ad evitare di esagerare, ovvero di indurirmi nei metri conclusivi. Non ho voluto correre grandi rischi. Sorpreso del risultato di oggi? No, io sono sempre stato convinto di poter ottenere questi tempi, è già da un po' che in allenamento faccio grandi cose, era solo questione di trovare un'occasione giusta. Ai Giochi spero di correre due turni, è questo il mio obiettivo, anche perché bisogna essere realisti, il mondo è ancora un'altra cosa". La staffetta è uno stimolo in più: "Non aspiro a frazioni particolari, vorrei solo esserci. Il progresso di Di Gregorio (10.34 in finale, ma 10.28 in batteria), ed il buon comportamento di Riparelli fanno ben sperare. Dico che le cose possono farsi davvero interessanti per la nostra 4x100. Io ci credo". In campo femminile, conferma per Anita Pistone (Esercito), il cui 11.45 è tempo da prendere con soddisfazione; dietro di lei, ottimo 11.51 per Manuela Grillo (Forestale), e volo sul podio (dopo l'11.51 della batteria) per la non ancora 21enne Martina Giovannetti (Forestale), 11.63 e cinque centesimi di margine su Audrey Alloh (Firenze Marathon, 11.68, stesso crono di Doris Tomasini, Quercia Rovereto).

L'Olimpiade di Ivano Brugnetti sembra nascere sotto i migliori auspici. Il milanese, campione a cinque cerchi in carica, si è esibito nei 10km in pista offrendo la sensazione di uno stato di forma più che apprezzabile: malgrado la temperatura prossima ai 30 gradi, Brugnetti ha chiuso la sua fatica in 39:12.33, crono di chiaro rilievo mondiale. Alle sue spalle, primato personale per il compagno di club Jean Jacques Nkouloukidi, 40:14.57, e terza piazza per l'altra fiamma gialla Giorgio Rubino, 41:13.11. "Sì, sto bene, anche se sono ancora carico di lavoro - il commento di Brugnetti - non è certo questo il momento di andare al massimo. La gara di oggi era una specie di test, anche se c'è di mezzo un titolo italiano, e sono soddisfatto di come sia andato a finire, tutto sembra procedere per il meglio. Continuerò ad allenarmi a casa, a Milano, fino alla data della partenza per la Cina. Gli avversari? Tranquilli, al momento giusto ci saranno tutti, e al massimo della forma: questa è l'Olimpiade". Il titolo tricolore dell'alto va a Filippo Campioli (Esercito) al temine di un lunghissimo spareggio con Nicola Ciotti (Carabinieri): entrambi valicano i 2,25, ma provano inutilmente le quote successive (Ciotti anche i 2,31 del disperato tentativo di qualificazione olimpica). Si torna indietro, fino a quando il modenese riesce a superare i 2,21 che gli valgono il titolo. Inciso: finisce senza misura Andrea Bettinelli (Fiamme Gialle), con un errore a 2,10 e due a 2,16. Non brilla nemmeno Alessandro Talotti (Carabinieri), fermo ad un modesto 2,16.

Magdelin Martinez vive un momento complesso, anche per i problemi di salute che sta vivendo il suo allenatore Gianni Tucciarone. Per lei, cinque salti, di cui quattro nulli e un 13,57 che non c'entra nulla con il suo curriculum: non può essere giudicata, anche se la misura le basta comunque per vincere il titolo. Maglia tricolore del giavellotto donne (orfano della numero uno Zahra Bani) per Claudia Coslovich (Fondiaria SAI), grazie al 57,47 centrato alla prima prova. Per la triestina è il 19esimo titolo, il 13esimo all'aperto. Il peso uomini rilancia le quotazioni del marchigiano Paolo Capponi (Fiamme Oro), campione d'Italia - per la terza volta consecutiva - con un 19,27 che è la miglior misura italiana 2008, a soli 3 centimetri dal personale datato 2006. Seconda piazza per Paolone Dal Soglio, 38 anni e ancora la capacità di proiettare l'attrezzo a 18,62. Mezzofondo veloce privo di particolari spunti. I 1500 metri vanno a Lukas Rifeser (Esercito), che beffa di soli 7 centesimi il compagno di club Marco Salami: 3:45.65 contro 3:45.72, mentre in campo femminile si impone la novità Maria Vittoria Fontanesi (Self Atl. Montanari), 4:19.18, in volata su Agnes Tschurtschenthaler (Forestale, 4:19.52). Il discorso sulla scarsa consistenza tecnica può essere applicato alla perfezione anche all'asta: indossa la maglia tricolore Giorgio Piantella (Carabinieri), unico a superare i 5,20, anche se solo nello spareggio a due con il finanziere D'Orio, dopo che entrambi si erano fermati a 5,00.

Domani terza e ultima giornata di gare: da seguire soprattutto Antonietta Di Martino (Fiamme Gialle), oltre che Chiara Rosa (Fiamme Azzurre) e Assunta Legnante (Italgest) nel getto del peso, Elisa Cusma (Esercito) negli 800 metri, Libania Grenot (Cus Cagliari) e Vincneza Calì (Fiamme Azzurre) nei 200 metri, Fabrizio Donato (Fiamme Gialle) nel triplo, Andrea Barberi (Fiamme Gialle) e Daniela Reina (Fiamme Azzurre) nei 400, Claudio Licciardello (Fiamme Gialle) nei 200.

m.s.

Nella foto in alto, Fabio Cerutti; in basso, l'arrivo dei 100 metri, con la fiamma gialla ad alzare il braccio (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)

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