Assoluti, Bettinelli 2,29, Howe corre la 4x200



Una bella gara di alto, vinta da Andrea Bettinelli con 2,29 davanti a Nicola Ciotti (2,27), il ritorno a buoni liveli di Fabrizio Donato nel triplo (16,93), la sfida al cronometro di Silvia Weissteiner (8:58.93 nei 3000 metri), ed una inattesa partecipazione alla staffetta 4x200 dell’Aeronautica da parte di Andrew Howe (con una frazione, la prima, cronometrata in 21.2 manuale), sono le immagini salienti della seconda giornata dei campionati Italiani Assoluti indoor di Ancona. Gara avvincente, quella dell’alto, giocata anche sul piano psicologico, con numerosi passaggi "d'azzardo" alla misura superiore, in qualche caso riusciti, soprattutto nel finale. Dopo essere incespicato a 2,25, Ciotti ha scelto di riservarsi l’ultima prova a 2,27, riuscendo nel gioco al rialzo (con minimo europeo messo all’attivo). Ma la fiamma gialla Bettinelli non si è fatto prendere dal panico, pareggiando prima i 2,27, e salendo – sempre alla prima prova – a 2,29, la quota della vittoria. Infine, una sequenza di tentativi falliti, da una parte e dall’altra, tra 2,31 (Ciotti, un solo salto prima di fermarsi) e i 2,33 (Bettinelli, tre tentativi tutti a vuoto). “Sono in un buon momento – le parole del neo campione italiano, Andrea Bettinelli – e questo risultato arriva a confermarlo. Saltare 2,30 e 2,29 nel giro di sette giorni mi da fiducia in proiezione Europei. No, anche dopo la vittoria non ho pensato a risparmiarmi, volevo tentare il 2,33 del record italiano. Non capita tutti i giorni di tentare queste misure”. La battaglia della giornata è però stata anche quella di Fabrizio Donato con la sua rincorsa nel triplo. Il laziale delle Fiamme Gialle ha penato per buona parte di tutta la sua prova, inanellando tre nulli formali ed uno di fatto (un 15,60), prima di riuscire, nelle due ultime chances, ad arpionare prima un risultato discreto (16,42) e poi il salto-liberazione, a 16,93 (miglior prestazione italiana dell’anno, e minimo per gli Europei indoor). Dietro di lui, molto bene anche Fabrizio Schembri (Carabinieri), a lungo in testa con un notevole 16,52, prima di subire il sorpasso di Donato, e anche Paolo Camossi (Fiamme Azzurre), terzo con 16,46. Una che non delude mai è Silvia Weissteiner: la mezzofondista altoatesina della SV Sterzing ha raggiunto l’obiettivo fissato alla vigilia, quello cioè di conquistare il visto per gli Europei, raggiunto peraltro con ampio margine (8:58.93 il tempo dell’azzurra, 9:03 il limite richiesto). Corsa in solitaria dall’inizio alla fine, con passaggi intermedi di 2:57.39 e 5:58.22: è lecito pensare che l’azzurra valga largamente di meno, forse fino agli 8:51.00 del record italiano di Elisa Rea. A sorpresa l’esito dei 60 metri maschili. A vincere è stato Massimiliano Donati (Fiamme Gialle), uno dei meno accreditati nella lotta per il titolo, viste le credenziali degli avversari e soprattutto l’andamento della stagione. Il reatino delle Fiamme Gialle è stato però bravissimo a migliorarsi fino a 6.62, crono di tutto rispetto (quinto europeo del 2007, in coabitazione proprio con Collio, ma anche settima italiana di sempre). “Sono felicissimo – le parole di un raggiante Donati – sto lavorando duramente in funzione della stagione estiva, dove mi cimenterò soprattutto sui 200 metri, ma devo dire che i miglioramenti stanno arrivando anche nelle distanze brevissime dello sprint, a conferma della bontà di quanto fatto con il mio tecnico Bonomi”. Squalificato per falsa partenza Fabio Cerutti. Due azzurre nei 60 metri agli Europei: non è certo ufficiale (ci penserà il DT Silvaggi a dirlo), ma il responso della prova sprint di Ancona è piuttosto chiaro in tal senso. Dopo la bella batteria di Anita Pistone al mattino (7.31), è arrivata la vittoria in finale di Daniela Graglia, con identico crono (due centesimi al di sotto del limite richiesto). Per le due atlete dell’Esercito un bel ritorno su livelli d’eccellenza, che fa ben sperare per il futuro, soprattutto per i destini della staffetta veloce, in attesa degli auspicati recuperi di Vincenza Calì e Manuela Levorato. Nessuna sorpresa negli 800 metri, con i favoriti Maurizio Bobbato (doppietta, dopo il titolo dei 1500) ed Elisa Cusma ad aggiudicarsi la maglia tricolore. Nessuna sorpresa nemmeno sul fronte cronometrico, con il carabiniere ad imporsi con 1:51.90, e con la portacolori dell’Esercito a fare altrettanto in 2:04.39. Sorpresa invece nel peso maschile, con il titolo finito a Marco Di Maggio (Aeronautica) con un 19,20 ottenuto al quinto lancio, davanti ai più quotati Marco Dodoni (Forestale, 18,88) e Paolo Capponi (Fiamme Oro, 18,10). Nell’asta il titolo tricolore va alla 20enne Elena Scarpellini (Fondiaria Sai), che va citata più per quanto ha fatto vedere in pedana che per quanto i giudici hanno messo a referto: il 4,15 della vittoria vale almeno 20 centimetri in più, vista la “luce” tra l’atleta e l’asticella, e lascia davvero ben sperare per il futuro, soprattutto quando alcuni particolari nella fase di valicamento verranno definitivamente corretti. La bergamasca – compagna di allenamento di Andrea Bettinelli sotto la direzione di Orlando Motta –, in virtù dei notevoli mezzi fisici, può certamente essere considerata certamente il futuro di questa specialità. Dietro di lei (ma sarebbe meglio dire al fianco, visto che vanta la stessa misura di 4,15) la triestina Anna Giordano Bruno. Andrew Howe si è presentato a sorpresa al via della staffetta 4x200. Dall’alto della sesta corsia, il campione d’Europa del lungo ha corso la prima frazione con buona fluidità, senza però (fortunatamente) spremersi troppo, cambiando in prima posizione. Vittoria finale alla sua Aeronautica (Howe, Minetto, Moraglio, Ceglie) in 1:27.50, mentre tra le donne il successo è andato alla Forestale (Grillo, Boffelli, Arcioni e Spacca). Titoli di categoria per club ai Carabinieri (davanti ad Aeronautica e Fiamme Gialle) e alle ragazze della Forestale (piazze d'onore per Esercito e Camelot). Marco Sicari Nella foto, Andrea Bettinelli in azione (Petrucci/FIDAL) File allegati:
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