Assemblea 2004, il candidato Massimo Di Giorgio



Mancano otto giorni all'Assemblea nazionale ordinaria elettiva, in programma a Chianciano Terme sabato 27 novembre. In quella sede, la FIDAL sceglierà il nuovo consiglio ed il nuovo presidente federale per il prossimo quadriennio. Fidal.it, nei giorni che ci separano dalla data delle elezioni, intervisterà i due candidati alla presidenza, chiedendo loro di fare quanta più possibile chiarezza sul percorso che li ha portati a proporsi per la guida dell'atletica italiana. Oggi, è il turno di Massimo Di Giorgio. Dopo di lui, toccherà a Franco Arese. ********************************** Massimo Di Giorgio, 47 anni, da Udine. Un passato brillantissimo da atleta (più volta recordman italiano dell’alto, fino ai 2,30 del 1981), un presente nel mondo manageriale, con il marchio Benetton cucito – è il caso di dirlo – sulla giacca. Oggi, anche candidato alla presidenza FIDAL. Quando, e perché ha deciso di lanciare la sua sfida? E’ nato tutto nei primi mesi del 2004, per tante ragioni. In definitiva, dopo aver parlato a lungo con tecnici, atleti e dirigenti di società sportive del mio territorio d’origine, ho deciso di dare un contributo concreto alla “causa”, proponendomi per la presidenza federale. Ho reso pubbliche le mie intenzioni prima dei Giochi olimpici, per evitare speculazioni di ogni tipo, soprattutto quelle, squallide, legate ai risultati degli atleti. Se dovessi sintetizzare me stesso in poche parole, direi che sono una persona seria, che ha maturato esperienze importanti sia in campo sportivo che professionale, esperienze che possono oggi essere messe al servizio dell’atletica. Come nasce il suo programma? E’ il frutto del contributo di tanti, sintetizzato in un documento che ho voluto spedire sin dall’inizio di settembre a quanti più interlocutori fosse possibile, per ottenere, di ritorno, valutazioni, giudizi, ipotesi di miglioramento. Devo dire che ho ricevuto una adesione entusiasta da parte delle società di base, mentre la risposta da parte dei Comitati regionali è stata di chiusura. Una chiusura che ancora oggi non riesco a spiegarmi. E quali sarebbero le priorità che ha identificato? Non credo sia opportuno citarne una sola o poche: le priorità sono diverse, e indiscutibilmente concatenate tra loro. Soprattutto, dare all’atletica regole certe, inequivocabili. E poi, fare della Federazione un ente di servizio per le società e più in generale per il nostro mondo. Infine, ricondurre gli atleti verso la maglia azzurra e le attività della Federazione, in primis i campionati. Senza dimenticare che è fondamentale trovare nuove risorse attraverso un’azione di marketing più strutturata e mirata. Le sottopongo alcune delle questioni centrali nell’atletica italiana. Le commenti in breve. Cominciamo dal confronto tra club civili e militari. Il conflitto si risolve solo mettendo insieme le parti ed elaborando una progettualità comune, partendo da un presupposto: lo sport italiano non può rinunciare al lavoro dei militari; ma i militari, allo stesso tempo, devono fare uno sforzo per alimentare quel centro culturale e di ricerca che sono i club civili. Solo insieme, con il supporto di tutti, si può ipotizzare un futuro di vita e lavoro in armonia. Atletica di vertice o atletica di base? Assolutamente di base, partendo dalle categorie giovanili. E’ lì che, in questa specifica fase, si deve intervenire urgentemente. Il mondo dell’atletica sta vivendo condizioni preoccupanti soprattutto dal punto di vista partecipativo. Va migliorato il nostro sistema di reclutamento, che non può non passare attraverso un diverso rapporto con la scuola, anche varando progetti piccoli, mirati, di rapida attuazione, da testare su 4-5 territori. Sì, lo so che il problema è sempre lo stesso: i soldi. Ma bisogna battere nuove strade. Perché non prova a fare un esempio concreto? Eccolo. Parliamo di giovani? Bene, credo sia chiaro a tutti che andare a cercare il supporto del ministero dell’istruzione, oggigiorno, per tanti motivi, sia pressocché inutile. Ma perché, allora, non proporre ad un altro ministero, quello della salute, un protocollo di iniziative legate ai giovani, ed in particolare alla motricità, considerato l’allarme obesità più volte lanciato dai responsabili del dicastero? Perché non pensare all’atletica anche in questo senso? Si può fare allo stesso tempo salute, reclutamento e cultura, attraverso la diffusione di un simile progetto, tarato per la scuola, ma che può trovare supporto (ovvero finanziamento) anche da ambiti diversi da quello scolastico. Altro tema centrale: i Master. Sono persone che amano l’atletica, che vogliono praticarla a qualunque età. Bisogna premiare la loro voglia di far parte di questo mondo, perché rappresentano una fascia importante della popolazione, che merita attenzione e rispetto. La Federazione deve recuperare un ruolo centrale sul tema dell’atletica Master, ascoltando pareri, raccogliendo opinioni diverse e arrivando infine a dettare regole chiare e certe. Di Giorgio, i suoi detrattori la accusano di non avere l'esperienza sufficiente per fare il presidente della FIDAL. Non capisco di quale esperienza parlino. Lavoro nella comunicazione e in ambito commerciale da una vita, e ho già speso queste esperienze in ambiti sportivi diversi da quello dell’atletica. Se poi mi si accusa di non avere l’esperienza del burocrate, guardi, sono contento di non averla. Dicono anche che lei non avrebbe i voti sufficienti ad essere eletto. Può anche darsi, ma io dico: aspettiamo il 27 novembre, e vediamo come i grandi elettori interpreteranno il mandato ricevuto. Io credo che abbiano una grande responsabilità, e spero sappiano esercitare il loro ruolo con coscienza. Ci spieghi perché, in sintesi, un delegato coscienzioso dovrebbe votare per lei. Perché la mia è una proposta adeguata ai tempi, che non rivanga semplicemente il passato. Riconosco certamente i pregi del tempo al quale altri si rifanno, ma dico che ormai è storia. Non si può afermare, senza commettere un errore grossolano, che quel modello sia applicabile all’oggi. Marco Sicari File allegati:
- Il programma di Massimo Di Giorgio
- Il comunicato esplicativo inviato alle società



Condividi con
Seguici su: