Arnaudo argento di cuore, Cosi marcia al bronzo

09 Luglio 2021

Nel day 2 agli Europei U23 di Tallinn, la piemontese seconda nei 10.000 e il fiorentino terzo nei 20 km di marcia. Quarto posto per Colli e Orsoni, quinti Fontana (100) e il martellista Olivieri

di Luca Cassai

Due medaglie per l’Italia nel day 2 dei Campionati Europei under 23 a Tallinn, in Estonia. Nei 10.000 metri conquista l’argento Anna Arnaudo con il tempo di 32:40.43 (crono modificato nella giornata successiva, inizialmente le era stato assegnato 32:36.98). La piemontese è seconda al termine del duello con l’olandese Jasmijn Lau (32:30.49) che va in fuga negli ultimi due chilometri, mentre è quarta Gaia Colli in 33:44.90, a lungo in lotta per il terzo posto. Si prende il bronzo Andrea Cosi nei 20 chilometri di marcia in 1h26:05, dopo una gara condotta sempre nelle prime posizioni, alle spalle dello spagnolo José Manuel Perez (1h25:06) e dell’irlandese David Kenny (1h25:50). Il ventenne fiorentino riesce a salire finalmente sul podio, a due anni dal quarto posto nella rassegna continentale under 20. Arriva quarto invece a Tallinn l’altro azzurro Riccardo Orsoni con 1h27:23. Nella finale dei 100 metri è quinta Vittoria Fontana in 11.58 controvento (-1.3) e stesso piazzamento nel martello per Giorgio Olivieri con un lancio a 71,95, mentre nel triplo chiude decima Lucrezia Sartori (12,83/+0.4). Nei 20 km di marcia femminili, ottava Sara Buglisi (1h43:09) e tredicesima Vittoria Giordani (1h45:55). Cresce il numero degli atleti italiani che guadagnano un posto nelle finali delle prossime giornate: sui 400 ostacoli Alessandro Sibilio domina la sua gara in 49.79 rallentando nel tratto conclusivo e passa con il secondo tempo, nei 400 metri Edoardo Scotti è secondo in 45.84 (terzo crono totale) senza sprecare troppe energie, mentre al femminile la nota lieta è Samantha Zago che va avanti con 53.48. Entrano in finale anche Giovanni Gatto nei 3000 siepi in 8:45.56 e il saltatore in alto Manuel Lando con 2,15, ambedue sfiorando il record personale. Sfuma per un soffio invece la qualificazione al turno decisivo nei 110 ostacoli per Franck Brice Koua (13.91/-0.4) e Mattia Montini (13.92/+0.1 a pareggiare il suo primato) che sono i primi due esclusi dalla finale.

(notizia aggiornata sabato 10 luglio)

START LIST E RISULTATITV E STREAMING - ORARIO E AZZURRI IN GARA - FOTO (di Anssi Mäkinen/FIDAL)LA SQUADRA ITALIANA - TUTTE LE NOTIZIE - Le pagine EA sugli Europei U23 - Il sito del Comitato Organizzatore

ARNAUDO, CHE ARGENTO - Con la personalità di una veterana, ma con la freschezza dei suoi vent’anni. Corre per una medaglia Anna Arnaudo nei 10.000 metri e alla fine si prende l’argento, impreziosito dall’ennesimo progresso di una stagione eccellente. La ventenne cuneese di Borgo San Dalmazzo toglie quasi mezzo minuto al record personale di un mese fa, il 33:02.70 della Coppa Europa a Birmingham: alla fine il tempo ufficiale è 32:40.43, modificato nella giornata successiva per un errore di cronometraggio rispetto al 32:36.98 che le era stato inizialmente assegnato, e quindi resiste il primato di categoria di Allison Rabour (32:38.96 nell’ormai lontano 1989). Dal quarto chilometro la gara si trasforma in una sfida a due tra l’azzurra, che si mette davanti a tirare con la sua corsa leggera ed efficace, e l’olandese Jasmijn Lau, che invece quando mancano otto giri decide di prendere l’iniziativa: guadagna qualche metro, poi aumenta il suo vantaggio e diventa imprendibile. “Ho provato a vincere - racconta la piemontese del Battaglio Cus Torino, allenata da Gianni Crepaldi - e sono contenta di averci creduto, ma forse non potevo far di meglio e allora non posso che essere felice. Dopo lo strappo decisivo, mi è mancata la capacità di reagire. È una medaglia che arriva dopo un’annata piena di soddisfazioni”, sorride la studentessa di ingegneria informatica al Politecnico di Torino, che quest’anno è riuscita anche a vincere un tricolore assoluto, quello dei 5000 metri, oltre a rendersi protagonista di un bel debutto sui 3000 siepi, alle soglie dei dieci minuti. Alle spalle delle prime due, è entusiasmante la prova di Gaia Colli: a tre chilometri e mezzo dal traguardo, la campionessa italiana di corsa in montagna sale al terzo posto. Solamente nella tornata conclusiva la bellunese di origine, e ormai bergamasca di adozione, viene sorpassata dalla tedesca Lisa Oed (33:35.99) ma demolisce il personale di un minuto e venti secondi. Ritirata dopo sei chilometri e mezzo l’altra piemontese Giovanna Selva, purtroppo ancora condizionata dall’infortunio che le aveva impedito di gareggiare in Coppa Europa.


COSI MARCIA SUL BRONZO
- La marcia è sempre una risorsa inesauribile per l’atletica italiana, anche a livello giovanile, e stavolta festeggia la sua prima medaglia internazionale Andrea Cosi. Fiorentino doc, classe 2001 e quindi al debutto nella categoria under 23, nella prima parte dei 20 chilometri viaggia nel gruppo di testa che si assottiglia a sei atleti: il polacco Niedzialek, l’irlandese Kenny, lo spagnolo Perez, il turco Imuk, gli azzurri Cosi e Orsoni. A metà gara va in fuga un terzetto con i primi tre già citati, mentre il toscano rimane a una decina di secondi. La svolta intorno al 16° km con il ritiro di Niedzialek per problemi di stomaco e quindi Cosi balza al terzo posto (1h26:05) per mantenerlo davanti all’altro azzurro, il cremonese Riccardo Orsoni (1h27:23). “Che gioia! Ci speravo - sorride Andrea Cosi, portacolori dell’Atletica Firenze Marathon - anche se non mi aspettavo di stare sempre davanti, ma non è stata una gara facile, in un pomeriggio molto umido che alla fine ha rallentato il ritmo per tutti. Mi ero un po’ staccato dai primi tre, anche per aver ricevuto due richiami dai giudici al quindicesimo chilometro, ma poi ho guadagnato una posizione. Due anni fa mi era sfuggita, adesso c’è la medaglia che vuol dire tanto per me e per il mio allenatore Marco Ugolini, perché anche lui ci era andato vicino in passato”. Non completa la gara invece il livornese Davide Finocchietti. Più dietro le azzurre nella prova femminile, con l’altoatesina Sara Buglisi ottava (1h43:09) e la trentina Vittoria Giordani tredicesima (1h45:55).

FONTANA E OLIVIERI QUINTI - Esce a mani vuote dalla finale dei 100 metri Vittoria Fontana, che già dall’avvio si trova a rincorrere le avversarie e non si esprime con la stessa brillantezza del primo turno di ieri. La varesina dei Carabinieri, al via con fondate ambizioni di medaglia, deve accomodarsi al quinto posto in 11.58 (-1.3) che non può essere appagante per un’atleta che quest’anno ha già corso in 11.33. Ma a breve avrà un palcoscenico ancora più importante, dove proverà a migliorarsi: le Olimpiadi di Tokyo. Sul podio la tedesca Kaden (11.36) precede la belga Rosius (11.43) e la britannica Awuah (11.44). Si conferma nell’élite europea del martello Giorgio Olivieri: bronzo da under 20 due anni fa, quinto oggi nella categoria superiore. Il carabiniere marchigiano riesce a mantenere la lucidità dopo due nulli iniziali e scaglia l’attrezzo a 71,11 con il terzo tentativo, poi incrementa a 71,95. Per il bronzo dello svedese Carlsson ci volevano un paio di metri in più (73,85), una misura comunque già raggiunta dall’azzurro ai recenti Assoluti di Rovereto anche se in condizioni meteo più favorevoli, mentre era irraggiungibile l’ucraino Kokhan (77,88), oro davanti al greco Frantzeskakis (75,23). Nel triplo Lucrezia Sartori dopo il bel progresso di ieri non trova un altro salto di qualità, che poteva corrispondere a un posto nelle prime otto, e chiude decima con 12,83 (+0.4).

SIBILIO: “8 OSTACOLI A TUTTA” - Domina la sua semifinale Alessandro Sibilio nei 400 ostacoli. È in grande condizione il partenopeo, dall’inizio di una stagione che l’ha portato alla convocazione per le Olimpiadi di Tokyo (oltre che a progredire fino al 48.96 degli Assoluti di Rovereto). Anche nel turno intermedio lascia un’ottima impressione e crea un largo vantaggio sugli avversari prima di tirare il freno a mano, pensando alla finale di domani (ore 15.10 in Italia), per chiudere in 49.79: “Avevo in mente di spingere per otto ostacoli - racconta - e così ho fatto, poi ho cercato di risparmiare energie, perché il turno che conta è domani”. Ci sarà da sfidare l’olandese Ramsey Angela, che nell’altra semifinale si migliora con 49.17. Al femminile la vicentina Alice Muraro si piazza quinta con 58.80 dopo il 58.04 nella batteria di ieri, ma per la finale era necessario un crono inferiore ai 57 secondi.


SCOTTI OK IN SEMIFINALE - In una rassegna su tre turni, a fare la differenza sono anche le energie spese in ogni gara. È per questo che il capitano azzurro Edoardo Scotti cerca di non esagerare in semifinale: se nel rettilineo opposto spinge sull’acceleratore, senza avere il belga Sacoor nella visuale, poi abbassa i giri del motore visto che basta la seconda piazza per staccare il pass diretto. Tutt’altro che disprezzabile il crono di 45.84, a undici centesimi dal primato stagionale, con il diretto avversario a 45.77. Anche stavolta è lo svizzero Ricky Petrucciani a far segnare il miglior tempo con 45.72, mentre l’azzurro ha il terzo crono. Nella prima semifinale, ottavo il siciliano Riccardo Meli in 47.83.


400: AVANTI ZAGO
- Bella sorpresa nel giro di pista femminile. Un’azzurra in finale, probabilmente la meno attesa: Samantha Zago si merita l’ingresso tra le migliori d’Europa, grazie al quarto posto in semifinale con 53.48. A soli quattro centesimi dal personale, partendo da una scomoda prima corsia, dopo aver superato le batterie con i tempi di recupero. E pensare che fino all’anno scorso la 22enne trevigiana non era ancora scesa sotto i 55 secondi. Si ferma invece la corsa, nella gara individuale, di Anna Polinari che è settima in 54.07 e di Alessandra Bonora, quinta nell’altra semifinale con 54.14.

IN FINALE: SIEPI E ALTO - Nei 3000 siepi Giovanni Gatto è nell’ultima batteria, la terza, e quindi ha un punto di riferimento per i tempi di recupero. Il trevigiano cerca di entrare nei primi quattro, ma il quinto posto è pienamente sufficiente per andare in finale correndo ai suoi massimi livelli in 8:45.56, appena l’inezia di un centesimo in più del record personale. Stessa impresa compiuta dall’altro veneto Manuel Lando, autore di un pregevole percorso netto nell’alto con quattro salti validi senza alcun errore: 2,02 e 2,07, poi 2,11 e 2,15, a un solo centimetro dal suo primato.

OSTACOLI - A un passo dalla finale. Nei 110 ostacoli Franck Brice Koua arriva quarto con 13.91 (-0.4), poi spera fino all’ultimo di passare il turno, ma è il primo degli eliminati. Un centesimo meglio di Mattia Montini che è terzo in un’altra semifinale ed eguaglia il personal best di 13.92 (+0.1), invece Giuseppe Filpi è ancora vicino ai suoi standard con 14.14 (-1.3). Anche al femminile si ferma in semifinale la corsa di Elena Carraro (13.61/-2.1) e Giulia Guarriello (13.78/-2.2) quando ricomincia a piovere allo stadio Kadriorg, a metà pomeriggio.

SEGUICI SU: Instagram @atleticaitaliana | Twitter @atleticaitalia | Facebook www.facebook.com/fidal.it


Andrea Cosi


Condividi con
Seguici su: