Al DT Antonio La Torre il Premio Cannavò

20 Novembre 2023

Il riconoscimento intitolato all’indimenticabile direttore della Gazzetta dello Sport va per la prima volta a un tecnico: “Il più bello mai ricevuto”. Angelotti: “Ha conquistato la fiducia di tutti con l’etica del lavoro”

Amava l’atletica, i suoi campioni, le storie e i valori che incarna. Di ‘questa’ atletica azzurra vincente, di queste stelle, di questi giovani, sarebbe stato entusiasta. Il Premio Candido Cannavò, intitolato allo storico direttore della Gazzetta dello Sport e assegnato ogni anno a una personalità dell’atletica leggera, è andato al direttore tecnico delle squadre nazionali Antonio La Torre. La cerimonia, promossa dalla Bracco Atletica del presidente Franco Angelotti, si è tenuta come ogni anno nella redazione della Rosea, a Milano, alla presenza del vice direttore Pier Bergonzi, del figlio di Cannavò, Alessandro, e del campione olimpico della 20 km di marcia di Atene 2004 Ivano Brugnetti, che proprio da La Torre fu accompagnato al trionfo a cinque cerchi. 

La Torre, DT azzurro dall’autunno 2018, guida tecnica della Nazionale negli anni stellari delle Olimpiadi di Tokyo e della crescita di un intero movimento che si è concretizzata nel magnifico successo agli Europei a squadre (ex Coppa Europa) dello scorso giugno, ha ringraziato con queste parole: “Questo è il più bel premio che abbia mai ricevuto dal mondo dell’atletica. I ricordi legati a Candido Cannavò sono tanti, ma uno in particolare mi riporta al giorno in cui il mio allievo Ivano Brugnetti fu grande protagonista ai Mondiali di Siviglia 1999. Il direttore, in quell’occasione, tracciò un mio breve profilo, ricordando anche i miei 13 anni di lavoro alla Breda. Anche in quell’occasione evidenziò l’aspetto umano dell’impresa. In più ci ha sempre legato l’amicizia a due personaggi come Gino Strada e il suo giornalista Daniele Redaelli. Questo comunque non è un riconoscimento al sottoscritto, ma a tutte le componenti dell’atletica italiana”.

“È la prima volta, nelle 15 edizioni del premio, che il riconoscimento va a un tecnico - ha detto Franco Angelotti - Antonio ha conquistato la fiducia di tutti con l’etica del lavoro, sempre a difesa degli atleti e delle società. Quando c’è bisogno, lui c’è sempre. È un uomo vero, super partes, che ha forgiato campioni e persone. Quando si è insediato nel ruolo, la possibilità per l’Italia di vincere un oro olimpico pareva un’utopia. Di ori ne sono arrivati cinque e insieme a quelli, prima e dopo, tanto, tanto altro. Il bello è che la corsa è tutt’altro che esaurita”.

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Pier Bergonzi, Alessandro Cannavò, Antonio La Torre, Franco Angelotti, Ivano Brugnetti (foto Giancarlo Colombo)


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