Ad Ancona test iridati per Di Martino e La Mantia



Due ragazze diverse, nel fisico, nella specialità, nella provenienza geografica. Due ragazze che si avvicinano alla gara tricolore indoor di Ancona da differenti prospettive: Antonietta Di Martino è già felice di suo, il minimo per i Mondiali di Mosca lo ha ottenuto da settimane, stupendo molti addetti ai lavori, ad Ancona sarà un test, l’ultimo, per capire qual è la sua condizione e cosa bisogna fare per salire un altro gradino sulla strada della rinascita. Simona La Mantia invece arriva nelle Marche con la serenità di chi sa di avere fatto tutto quello che serviva, ma anche in mezzo alle mille incognite di un esordio sempre delicato. E’ su di loro che si concentra l’attenzione per le gare femminili della rassegna di Ancona, due esami molto importanti sulla via che porta a Mosca. Antonietta Di Martino ha iniziato la stagione a spron battuto, salendo a 1,92, misura che le garantisce il viaggio per la Russia e che certamente l’ha tranquillizzata. Non bisogna dimenticare che la saltatrice campana è stata ferma ben due intere stagioni per gravi problemi fisici, il 2005 l’ha timidamente riproposta in pedana, ma a queste altezze non era più arrivata: “La mia fortuna, se così si può dire, è che durante l’inverno ho potuto finalmente lavorare bene come da tanto tempo non mi accadeva e i risultati sono venuti. Io puntavo al minimo mondiale ed è arrivato con facilità, mettendomi tranquilla. Ora so che devo lavorare di più sulla tecnica, è normale che sia rimasta indietro dopo una sosta così lunga”. - La pedana di Ancona è favorevole per ottenere buone misure? - Direi proprio di sì, anche se è talmente elastica che porta un po’ a saltellare nella rincorsa, quindi bisogna concentrarsi per correre nella maniera più normale possibile fino allo stacco. Credo comunque che questo sia un problema comune a tutti i saltatori. Il Palazzetto anconitano mi piace comunque molto, è davvero accogliente. - 1,92 è la tua misura limite in questo momento? - Beh, a Stoccolma ho sfiorato l’1,95, ce l’avevo nelle gambe. Mi serve più stabilità a livello tecnico, il fatto di essere stata operata al piede di stacco mi dà ancora qualche remora psicologica più che fisica, perché dolori non ci sono. Devo capire ancora di che cosa sono capace, dopo essere stata ferma. - Dopo Ancona come ti avvicinerai ai Mondiali? - E’ in programma un raduno ad Aosta, non credo che farò altre gare, ho visto il calendario e sarebbero deleterie per la preparazione che non voglio penalizzare. Dopo Ancona dovrò sottopormi a nuovi carichi di allenamento in vista di Mosca: di grandi manifestazioni ne ho perse anche troppe, ora voglio fare tutto per bene. Diverso come detto il cammino di avvicinamento di Simona La Mantia, che ad Ancona farà il suo esordio agonistico. La triplista siciliana ha iniziato la preparazione ai primi di ottobre dopo una vacanza di un mese per ricaricare le batterie: “Con l’oro europeo Under 23 ad Erfurt ho chiuso la mia carriera giovanile, ora incomincia una nuova fase che voglio affrontare al meglio. Le grandi manifestazioni le ho già per così dire assaggiate, l’esperienza l’ho accumulata, ora bisogna fare il salto di qualità” - Come mai un esordio così ritardato? - Non ho trovato gare internazionali che potessero essere adeguate, diciamo che quest’anno il triplo femminile sembra un pochino messo da parte in ambito continentale. Non è comunque un problema, le condizioni fisiche sono buone, la preparazione è andata avanti senza intoppi e questo in inverno è un risultato molto importante per tutta la stagione. - Per andare a Mosca dovrai superare i 14,10: una misura difficile? - In teoria no, ma non si può mai dire quando si è all’esordio. In allenamento non ho mai saltato con la rincorsa piena. Io confido di fare il minimo con tranquillità, d’altronde la pedana di Ancona è molto elastica e favorevole, il record di Donato ottenuto lì non è arrivato a caso. - Hai già qualche idea a proposito dei Mondiali? - No, prima di parlare di Mosca voglio vedere come va la prima gara, che aspetto con molta curiosità, voglio capire a che punto sono sia fisicamente sia soprattutto tecnicamente. Io comunque vado ad Ancona molto serena, questa è già una base importante per ottenere risultati di qualità. Gabriele Gentili Nella foto: Antonietta Di Martino (archivio Fidal) File allegati:
- L'ELENCO DEGLI ISCRITTI
- IL PROGRAMMA ORARIO



Condividi con
Seguici su: