“Argento che vale quasi come Tokyo”

27 Agosto 2023

Gli staffettisti azzurri parlano a Casa Italia all’indomani dell’argento nella 4x100. Il prof Di Mulo: “Cambiano gli atleti, ma lo spirito di squadra che cerchiamo di trasmettere è sempre lo stesso”

10x100, altro che 4x100. Poche ore di sonno, occhi ancora stropicciati, ma tanta voglia di stare ancora insieme, in gruppo, mentre pian piano si comincia a realizzare il valore dell’impresa mondiale di Budapest. Pomeriggio di domenica, a un paio d’ore dalla premiazione: gli azzurri medaglia d’argento della 4x100 si ritrovano a Casa Italia per il consueto spazio delle interviste del ‘giorno dopo’. Non soltanto i quattro meravigliosi frazionisti di ieri (Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta, Filippo Tortu) ma l’intera squadra (presenti anche Fausto Desalu, Samuele Ceccarelli, Marco Ricci e Lorenzo Simonelli) e gli uomini che hanno pensato e costruito questa staffetta, portandola in pista nelle migliori condizioni possibili: il responsabile della velocità Filippo Di Mulo e il suo collaboratore Giorgio Frinolli.


Quante ore avete dormito?

Rigali: “Ho dormito solo mezz’ora, ma che bello... se è sempre così, vorrei non dormire mai più”.

Jacobs: “Ho riposato per recuperare livello mentale fisico, perché ho fatto più gare in questi 5 giorni che in tutto l’anno. Quante emozioni, dopo essere riusciti a conquistare questa medaglia importantissima”.

Patta: “Ho dormito quanto Bobby (Roberto Rigali, ndr), è un bellissimo argento, volevamo l’oro, ma siamo felici di questa medaglia”.

Tortu: “Difficile prendere sonno con l’adrenalina in corpo, dopo tutte le emozioni vissute nella serata, soprattutto dopo aver tagliato il traguardo. C’è voluta una giornata per smaltirle, ma ora dobbiamo già pensare alle prossime gare”.

Ceccarelli: “Mi porto da Budapest due scompartimenti all’interno della stessa valigia, la gara individuale e l’emozione di poter condividere con i ragazzi una medaglia così importante, un’esperienza a tutto tondo che parte dall’inizio e arriva alla fine”.

Ricci: “È la ciliegina sulla torta alla fine di una stagione un po’ complicata, iniziata con qualche difficoltà. L’ho vissuta dagli spalti, siamo felicissimi, ho dormito con Bobby poche ore”.

Simonelli: “Prima della finale dei miei compagni di squadra, ho avuto un’ansia che nemmeno nelle mie gare individuali. Quando ho visto il secondo posto con tempo strepitoso, stavo impazzendo anch’io. Gareggiare al Mondiale è importante quando si è giovani, c’è ancora tanta strada da percorrere”.

Desalu: “Non è stato bello vedere la staffetta da fuori, ma questo è lo sport. È stata una bella gara, sono contento per i miei compagni. Fa parte del gioco, devo continuare a correre forte. È importante non demoralizzarsi mai e continuare a credere nelle proprie potenzialità”.

 

Come è stata la staffetta?

Rigali: “Penso di non aver commesso errori, al contrario della batteria dove ho perso mezzo appoggio. Al cambio con Marcell ho urlato talmente forte che si è spaventato, mi ha fatto male la gola... Spettacolare, assurdo, sono al settimo cielo!”.

Jacobs: “Questo argento vale come un oro, dopo due anni complicati, in cui ho portato a casa medaglie però non ho raggiunto l’obiettivo che volevo. Prima della gara non avremmo messo la firma sull’argento, sapevamo che gli Usa sarebbero stati la squadra da battere, speravamo in qualche errore, c’è stato ma non abbastanza. Ho fatto una gara più contratta che in batteria, il cambio con Lorenzo è stato molto veloce, mi sono riuscito a godere la gara dalla seconda curva e neanche nella gara individuale a Tokyo ho avuto brividi come ieri sera. Sono arrivato a questo Mondiale con tantissime incognite, non sapevo il mio stato di forma, scendendo in pista ho ritrovato la voglia di correre in un certo modo. Vado via con una grandissima esperienza e una bellissima medaglia condivisa con i ragazzi. Visto come era iniziata, non era sicuro che finisse in questo modo. Faccio parte del gruppo dal 2018 e mi sono sempre trovato benissimo, c’è un super feeling. Il prof Di Mulo a volte ci bacchetta, ma vogliamo stare sempre in sintonia e credo che sia questa la forza del gruppo. La mia prossima gara sarà in Diamond League il 2 settembre a Xiamen, in Cina, alla ricerca dei punti per la finale di Eugene. Con Kerley scherziamo dall’inizio dell’anno e questo crea ‘hype’, invita le persone a seguirci. Ma c’è tantissimo rispetto e stima. Fa piacere sentirmi dire ‘spero che tu la prossima volta sia in forma’ da atleti che hanno vinto come Lyles”.

Patta: “Questa medaglia vale quasi quanto quella di Tokyo, è una grandissima emozione per il periodo che ho passato dopo un infortunio, non ero sicurissimo di gareggiare e di esserci a questo Mondiale, è veramente molto bello correrla. In terza frazione ho preso spunto da Fausto, una grandissima responsabilità, fare due cambi di cui uno con Marcell e uno con Filippo. Mi sono trovato benissimo a correre la terza frazione, dopo aver provato la partenza da fermo che credo sia il mio punto debole”.

Tortu: “Nella staffetta si accende dentro un fuoco che normalmente non hai. Quando ho visto ‘Lollo’ che prendeva testimone, ho capito che avremmo vinto una medaglia. Sai già che se prendi testimone bene e corri, c’è una medaglia che ti aspetta. Durante tutto l’anno siamo avversari, ma in questi due giorni gareggiamo insieme e vinciamo insieme, creando una squadra in uno sport individuale e rispetto ad altre nazioni abbiamo meno cavalli nel motore, ma siamo più bravi nei cambi. Qual è il vero Tortu, quello che rimonta la Giamaica o quello che non supera le batterie dei 200 metri? Purtroppo tutti e due!”.

Filippo Di Mulo: “Cambiano gli atleti, ma lo spirito di squadra che cerchiamo di trasmettere è sempre lo stesso. Puntiamo a fare un cambio lungo 25-26 metri, con la velocità del singolo atleta che negli ultimi cinque metri crolla, ma lo spazio tra i due che cambiano fa sì che ci sia un salto e quindi se viene fatto tutto bene addirittura la velocità aumenta, se si pensa che ad esempio il cambio tra Jacobs e Patta è stato di 2.67 secondi. Quando succede vinciamo le Olimpiadi e se succede a Parigi vinciamo anche lì. Le scelte non sono facili però mi aiuta Giorgio Frinolli, prezioso collaboratore che mi tranquillizza”.

Giorgio Frinolli: “Il ‘prof’ Di Mulo è un perfezionista che lavora sui dettagli, concentrato a studiare ogni minimo particolare. Da parte mia lavoro più sullo spettro emozionale dei ragazzi, in modo che possano esprimere il meglio di loro stessi. È un sistema integrato che coinvolge atleti, allenatori, staff ed è questo che ci ha fatto diventare campioni olimpici. La 4x100 femminile a livello individuale ha invece un peso specifico inferiore a tante avversarie, ma possiede una costanza di rendimento incredibile”.

TV E STREAMING - È prevista un’ampia copertura tv per i Mondiali di atletica. La rassegna iridata di Budapest, da sabato 19 a domenica 27 agosto, è in onda in diretta integrale su Rai, Sky e Eurosport. QUI il palinsesto completo.

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La squadra al completo con Di Mulo e Frinolli (foto Grana/FIDAL)


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