Mondiali, Tortu: ''Bolt mito, peccato che si ritiri''

05 Agosto 2017

Alla vigilia dell'esordio a Londra ecco le parole dei maratoneti Meucci e La Rosa e dei tre giovani campioni europei di categoria Chiappinelli, Folorunso e Tortu

di Anna Chiara Spigarolo

L’Italia dei Campionati del mondo di Londra comincia a serrare le fila. Sono 14, su 36, gli azzurri già in terra britannica: 9 di loro scenderanno in gara domani domenica 6 agosto, compresi l’oro europeo Daniele Meucci e l’altro maratoneta Stefano La Rosa. Oggi, giorno di vigilia, i due toscani sono stati protagonisti di un incontro con la stampa organizzato a Casa Atletica Italiana al 155 di Bishopsgate, a due passi dal Tower Bridge che domani vedrà partenza (alle 11.55 ora italiana) e l’arrivo dei 42,195 chilometri iridati. Con loro tre giovani realtà come il vincitore dei 100 agli Europei U20 di Grosseto Filippo Tortu, che all’Olympic Stadium scenderà in pista sui 200, e i campioni continentali U23 Ayomide Folorunso (400hs) e Yohanes Chiappinelli (3000 siepi). Il 19enne Filippo Tortu non sta nella pelle: “Sono felicissimo di essere a questi Mondiali. Oggi sarò in tribuna per vedere la finale di Usain Bolt, non me la perderò per niente al mondo, ma prima andrò ad allenarmi al campo di riscaldamento e spero d’incontrarlo! Lui è un mito vero, ed è un peccato che si ritiri. Ogni volta che scende in pista è uno show”. 

Continua il primatista italiano U20 dei 100: “Sono felicissimo di essere qui, considerando che dopo la storta alla caviglia rimediata dopo il Golden Gala erano in dubbio sia gli Europei U20 di Grosseto che questi Mondiali. A Grosseto mi è dispiaciuto non aver vinto l’oro anche nella staffetta, nonostante il nostro record italiano. Ma l’oro individuale nei 100 era l’obiettivo che mi ero posto a inizio stagione e l’ho centrato”. Il 19enne brianzolo: “Vengo da un campionato giovanile che è stato fantastico: siamo una grande squadra, coordinata alla grande da Stefano Baldini. A Grosseto abbiamo fatto grandi cose proprio nella velocità e io arrivo qui tranquillo e spensierato, non vedo l’ora di correre. Meglio 100 o 200? Onestamente ancora non lo so! Probabilmente sul mezzo giro di pista, per le mie caratteristiche, potrò rendere di più, ma a me interessa andare dietro ai blocchi e correre, non importa su quale distanza”. Quanto vale oggi Tortu sui 200? “Solo il cronometro potrà dire se sono in forma come a Roma, ma nelle ultime settimane sono tornato a esprimere quelle velocità”.

Più cauto Daniele Meucci, reduce dalla delusione olimpica: “Rio non è finita come avrei voluto. Dopo i primi 5 chilometri ho sentito una fitta al calcagno, che ho appurato dopo essere una microfrattura. Mi ha insegnato che l’atletica è uno sport imprevedibile: ti puoi preparare, essere al 100% nel giorno che hai sognato per una vita intera, eppure qualcosa può andare storto comunque. Si corre col cuore ma non solo: il corpo deve essere integro per permettertelo”. Un infortunio seguito da una delicata ripresa. “Ero molto deluso, ma sono andato avanti dopo essere rimasto fermo ai box per tre mesi.

Finalmente a dicembre ho ripreso con gli allenamenti, febbraio l’ho passato in altura in Eritrea e poi sono rientrato nei cross. Ho corso la Maratona di Rimini per ottenere il crono necessario ad essere qui oggi”. La maratona mondiale? “Le previsioni sulle maratone sono come le previsioni del tempo: puoi dire che ci sarà il sole, ma poi magari piove. La gara va corsa”.

Stefano La Rosa: “Quest’anno finalmente mi sono potuto allenare come volevo e senza interrompere la preparazione, a differenze dei Giochi di Rio dove sono arrivato con un carico di problemi fisici. Per questo sono felice di essere qui, e di potermi mettere alla prova. La gara è imprevedibile, ma mi auguro che almeno nella prima parte non si passi fortissimo. Sono consapevole dei miei ritmi, immagino un crono a metà gara di 1h05 per chiudere vicino al mio primato personale”.

Ayomide Folorunso: “Mi sto davvero godendo questi Campionati del Mondo. L’atmosfera è magica. Ero in squadra anche due anni fa a Pechino, ma questa volta è diverso: ero convocata solo per la 4x400, ora sono qui per i miei 400 ostacoli e sono un’atleta diversa. Ancora non ho visto lo stadio, ma guardandolo nella diretta Rai sembra spettacolare. Crono? Posso fare meglio del 55.82 agli Europei U23 di Bydogszcz”. Continua l’oro europeo di Polonia: “I 400 ostacoli quest’anno sono una delle specialità da seguire, grazie a diversi risultati eclatanti sono particolarmente interessanti. I Trials statunitensi sono stati di un livello tecnico mai visto: ma non sempre le statunitensi riescono a ripetersi sugli stessi livelli. Di certo con 54 secondi si andrà in finale!”.

Yohanes Yoghi Chiappinelli: “I Mondiali sono il sogno di ogni atleta e sono stati il mio fin da piccolo. Ho fatto il minimo al Golden Gala, poi la vittoria agli Europei U23 e infine un periodo in altura. Domani in qualificazione sarà veramente tosta ma spero di uscirne a testa alta. È impossibile fare calcoli o strategie, bisogna solo correre forte”.

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