La Lombardia alza la Kinder+Sport Cup

09 Ottobre 2016

Larissa Iapichino vince i 300hs, mamma Fiona May festeggia in tribuna. Alessandro Sion MPI nell'esathlon. La cronaca gara per gara dei Campionati Italiani under 16 di Cles. 

È la Lombardia ad alzare al cielo la Kinder+Sport Cup 2016. La rappresentativa biancoverde a Cles (Trento) si impone nella combinata con 587 punti su Lazio (565.5) e Veneto (540), vincendo anche la classifica femminile (299) davanti proprio alle storiche rivali venete (282) e, ancora, al Lazio (268.5). Lazio (297), Lombardia (288) e Friuli Venezia Giulia (267.5) salgono sul podio maschile. Nella mattinata trentina, a farsi notare è la doppia figlia d’arte Larissa Iapichino: 14 anni e solo un paio di stagioni di autentica militanza atletica dopo anni di ginnastica artistica, domina la finale dei 300 ostacoli in 44.25, facendo esultare in tribuna mamma Fiona May (due ori mondiali e due argenti olimpici tra le tante medaglie in carriera) e papà Gianni. I Campionati Italiani Cadetti si chiudono però a suon di record: a realizzarlo è il piemontese classe 2002 Alessandro Sion, che porta il limite di categoria dell’esathlon a 4466 punti (meglio dei 4367 segnati sempre dal giovane torinese ai Regionali di Torino, lo scorso 18 settembre. Tornando ai 300 con barriere, ma al maschile, il romano Lorenzo Benati, viene impegnato fin sul traguardo dal siciliano Bruno Salvagio (39.36 a 39.54). I neo campioni tricolori dei 300 piani arrivano al titolo con eccellenti progressi personali: la romana Chiara Gherardi (39.74) e il vicentino Pietro Marangon (35.65) salgono con merito le liste all time di categoria. Manca l’assalto al primato italiano dell’alto il friulano di origini nigeriane Collins Egbo: 1.98 vincente, poi tre tentativi falliti alla quota record di 2.08. Due finali dai toni drammatici nelle siepi, con cadute sull’ultima barriera: alla fine le maglie tricolori vanno a Jacopo Curti (3:25.42) e ad Assia El Maazi, torinese di nascita ma famiglia marocchina (3:50.16). Dopo la vittoria di Elisa Ducoli nei 2000, i 1000 vedono a braccia alzate la compagna di allenamento Sophia Favalli (2:56.15). Nel pentatlon cadette la seconda di Sulmona 2015, Anna Roncato, stavolta può festeggiare sul trono delle multiple col nuovo PB (4070 punto). Bella profondità nel giavellotto cadette, dove Federica Botter è la migliore con un lancio di 45.93: come pure nella omologa finale maschile dove prevale il padovano Alessandro Ferro (PB a 58.54). L’ultimo titolo individuale della rassegna è quello dell’asta, che va alla monzese Laura Pirovano (3.45, prima dei tre infruttuosi tentativi ai 3.66 del nuovo primato italiano). Gran tempo del quartetto laziale nella staffetta veloce maschile: 43.02 è il quarto crono di sempre. Rispetta la tradizione il successo della formazione veneta in campo femminile (48.32).

ORARIO/Timetable - RISULTATI/Results - LA PRIMA GIORNATA

LISTE ALLTIME CADETTE - CADETTI 

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LA SECONDA GIORNATA GARA PER GARA

di Raul Leoni

4x100m M – Con tre finalisti nello sprint individuale e i piazzamenti di prestigio nei 300, il Lazio era il chiaro favorito:anche perché il Veneto, che poteva essere il rivale più accreditato, non riesce ad arrivare in fondo.

Fatto sta che sarebbe stato molto difficile battere il 43.02 del quartetto formato da Claudio Bisegna, Marco Ricci, Andrea Campisano e Matteo Perugini, un crono che risulta il quarto di sempre nelle liste di categoria.

4x100m F – Come nella precedente edizione disputata a Cles, quella del 2010, è il quartetto veneto a trovare il successo: allora era stata Johanelis Herrera a portare il testimone al traguardo, stavolta il merito (in un buon 48.32) spetta alla medaglista degli 80 metri, Elisa Visentin (le prime tre frazioniste erano Martina Guizzon, il bronzo del lungo Veronica Zanon e Martina Prifti)..

Asta F – Competizione lunga e faticosa, come da tradizione: e non di rado le astiste sono le ultime a chiudere la rassegna di categoria. Stavolta ne fa le spese la spoletina Francesca Zafrani, che si presentava con i favori del pronostico e finisce terza dopo i tre salti falliti a 3.40. E così piazza la zampata giusta Laura Pirovano, centrando il terzo tentativo a 3.45: per la tribuna anche tre coraggiosi tentativi alla quota del primato italiano (3.66). La monzese viene accompagnata sul podio da Nathalie Kofler (3.40), altoatesina di stanza a Lana.

Giavellotto M – La fettuccia dei 60 metri resta ancora un desiderio proibito ma – come per la finale femminile – il livello complessivo è confortante: il nuovo campione, il padovano Alessandro Ferro è un prodotto dei centri giovanili delle Fiamme Oro, per lui iun nuovo progresso a 58.54 dopo quello recentissimo dei Regionali di Borgoricco. Anche l’argento si dimostra promettente, perché Michele Fina ha compiuto 14 anni giusto un mese fa: 55.89 è molto vicino al PB stabilito a Trieste da questo pordenonese di Fontanafredda, che ieri aveva fatto il tifo per il fratello maggiore Dario (finalista nel disco).

1000m (esathlon) – Cade il primato italiano delle multiple cadetti: e la cosa interessante è che la firma sull’impresa la mette un ragazzo del 2002, Alessandro Sion. Il torinese, che ha incontrato l’atletica a 5 anni su consiglio della mamma, coglie il doppio bersaglio grosso: prima maglia tricolore e il nuovo limite nazionale a 4466 (aveva fatto 4367 a Torino, lo scorso 18 settembre). L’ultima fatica lo vede giungere stremato al traguardo in 3:11.44: resiste l’argento di Stefano Cordella (4169), mentre un finale strepitoso da 2:49.22 sui 1000 porta il lombardo Andrea Lardini (ancora un 14enne di belle speranze) fin sul podio (3939 punti).

600m (pentathlon) – Non riesce l’estremo assalto di Carolina Tortora (quinta alla fine) al trono di Anna Roncato: la veneziana di Noale resiste molto bene con 1:46.92 nell’ultima prova e conquista la maglia tricolore dopo l’argento di Sulmona. Riscritto anche il PB, 4070 punti: poi la ligure Sara Chiaratti (3856) e Mirea Nebuloni (3721).

1000m F – Dopo il successo di Elisa Ducoli, ieri sui 2000, il gruppo della Free Zone Rezzato ottiene una probante doppietta: qui la spunta Sophia Favalli (2:56.15), che poi è la figlia del tecnico di riferimento del settore societario. 

Alto M – Un podio molto composito e anche su due piani completamente differenti: Collins Egbo, sanvitese di famiglia nigeriana, vince con 1.98 e poi prova invano il nuovo primato italiano a 2.08 (buono soprattutto il terzo tentativo). Un bel po’ più in basso – entrambi 1.86 - ci sono Samuel Shahaj, bresciano di Rovato con ascendenze albanesi, e Liyu Scarlassara, allievo di Lorenzo Zoccante nel vivaio vicentino, che è stato adottato da bimbo in Etiopia. Purtroppo mancava all’appello l’altro duemetrista della stagione cadetti, il piemontese Lorenzo Pusceddù.

1000m M – Il cronometro non rende troppa giustizia alla “nouvelle vague” del nostro mezzofondo veloce: basti pensare che il vincitore della serie peggiore (il ligure Kirubel Rocca), alla fine è quinto nella classifica combinata. Resta la volata vincente del lombardo Andrea Sambruna (3:42.75) in un podio che vede i corregionali sistemati ai primi quattro posti. 

Lungo F (pentathlon) – Il 5.23 (+1.1) della campana Carolina Tortora la porta all’inseguimento della leader provvisoria Anna Roncato: ora la veneta è a 3415 punti, l’immediata inseguitrice a 3397. Tutto da decidere nei 600 finali.

 

Disco M (esathlon) – Ancora e sempre Alessandro Sion: il primatista di categoria sembra voler “uccidere” definitivamente la gara, per evitare di soffrire all’ultimo scoglio, quei 1000 metri che gli specialisti delle prove multiple detestano cordialmente. Fatto sta che segna ancora il miglior parziale anche nel disco (35.30). E ora il totale è 4041 punti, ormai il record sembra ad un passo: tiene botta Stefano Cordella, 33.89 di disco e 3708 nello score prima dell’ultima prova.

1200st F – Replica, con gli interessi, dell'epilogo maschile: qui la primatista italiana c’era, la sambenedettese Emma Silvestri, e aveva condotto per tutta la gara: come un’ombra, alle sue spalle, seguiva Assia El Maazi. Poi lo sprint bruciante della torinese, nata da famiglia marocchina residente da tempo in Piemonte: la campionessa uscente Silvestri, che a Sulmona 2015 aveva praticamente dominato, qui arriva stremata e cade rovinosamente sull’ultima siepe e finisce quarta, mentre l’argento va alla romana dei Castelli Alexandra Le Erre, unica sotto i quattro minuti dopo la neotricolore El Maazi (3:50.16 e 3:57.39).

1200st M – Finale drammatico, non inconsueto quando ci sono di mezzo gli ostacoli: sull’ultima barriera cade rovinosamente il lombardo Giorgio Braccia, che aveva imboccato in testa il rettilineo finale. I rivali in caccia potevano però sperare nella rimonta anche senza un intervento della sorte: e alla fine alza le braccia per la vittoria Jacopo Curti (3:25.42), reggiano allenato dall’ex siepista Carlo Uberto. Per la cronaca mancava all’appello ilneo primatista italiano Francesco Guerra, che aveva scelto i 2000 metri di ieri concludendoli in solitario.

Giavellotto F – Finita l’era Visca, arriva l’ora dell’ex pallavolista di Portogruaro Federica Botter: forse il braccio non è ancora quello della romana primatista italiana, ma la struttura è senz’altro promettente. Seconda lo scorso anno a Sulmona, Federica prende la testa al primo turno e poi arriva in fondo senza problemi con 45.93: buona profondità complessiva, con sette delle otto finaliste oltre i 40 metri e l’argento alla sarda Alessia Zoccheddu, con un bel miglioramento personale (43.25, pari misura con la friulana Asia Nicoedmo).. 

300hs M (finali) – Finale maschile più combattuta e incerta di quella cadette, un esito che si pensava più netto dopo le batterie: ma Lorenzo Benati (39.36) ha dovuto penare un bel po’ per aver ragione di Bruno Salvagio (39.54PB). Il vincitore , romano di Casal Palocco allenato da papà Mario, manca di poco il personale: il trapanese di Salaparuta, argento, fa contento ancora il suo tecnico Orazio Scarpa, che ieri aveva portato al successo il nuovo re dello sprint Raffaele Di Maggio.

300hs F (finali) – Inutile nasconderlo, è questa una delle gare più attese: l’esibizione di Larissa Iapichino nel primo turno è stata a suo modo spettacolare e piena di promesse in vista della finale. Previsione indovinata: la doppia figlia d’0arte, seguita in tribuna da papà Gianni e dalla mamma Fiona May, si rende protagonista di una prestazione da ricordare e ora il suo PB sulla distanza è 44.25. Considerato che la ragazza allenata da Enrico Mancini sulla pista di Calenzano ha compiuto 14 anni il 18 luglio e ha iniziato a fare le cose un po’ più seriamente nella passata stagione, è un riscontro importante. Merita l’onore delle armi Arianna Capobianco, fino a oggi capolista stagionale della specialità: 45.01 per la torinese di San Raffaele di Cimena. Bronzo per un’altra cadetta al primo anno, la marchigiana di Osimo Angelica Ghergo (45.31).

Lungo M (esathlon) – Allunga ancora il primatista italiano Alessandro Sion: miglior misura parziale, 6.16/-0.2, e 3269 di punteggio totale. Alle sue spalle un terzetto di lombardi, a debita distanza: Fabio Facchineri 2984, Stefano Cordella 2971 e Alessandro Arrius (figlio del decatleta Giuseppe) 2954.

300m M (finali) – E sì, oggi si corre: in questa gara soprattutto, dove partono quasi tutti alla pari e la finale si trasforma in una carica all’arma bianca. Ne esce vincitore Pietro Marangon, vicentino di Villaga (scuola Fiamm) che si allena su una pista in cemento a Barbarano con l’ex azzurro giovanile Domenico Guglielmi e Giacomo Dalla Pria: 35.65 è anche il nuovo BB, cancellato il 35.86 di partenza. E per la prima volta sotto i 36” va anche Alessandro La Mantia, lo spezzino di Follo Alto allenato da Carolina Leporati che già si era messo in mostra nelle batterie della vigilia, sceso oggi a 35.94. Subito dietro il portacolori dell’Atletica Velletri Marco Ricci (36.04).

300m F (finali) – Si parte col sole, si parte col botto: Chiara Gherardi scende per la prima volta in carriera sotto i 40” e il suo 39.74 scala il ranking di sempre della categoria portando la romana al quarto posto. Visti i precedenti stagionali, si tratta di un risultato atteso: la romana, cresciuta alle Terme sotto le cure di Alberto Colazingari, è anche una ragazza che sa quello che vuole. Le altre a debita distanza, con la pugliese Francesca De Mitri che migliora il suo piazzamento di Sulmona, dalla quarta alla seconda piazza (40.98). Trova il podio, forse un po’ a sorpresa, l’altoatesina Federica Cavalli (41.36), mentre Alessia Baldini non riesce a confermare l’ottima batteria di ieri e chiude settima.


Fiona May (foto Montesano/FIDAL)


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