EuroCross-story: quarta volta in Italia

04 Ottobre 2022

Piemonte 2022 arriva dopo Ferrara 1998, quando iniziò l’era Lebid, San Giorgio su Legnano 2006 che vide trionfare Mo Farah, e Chia 2016 con la prima perla del sedicenne Jakob Ingebrigtsen

L’Italia diventa il primo Paese a ospitare gli Europei di cross per la quarta volta, con l’edizione numero 28 di “Piemonte 2022” che avrà come palcoscenico il Parco della Mandria a Venaria Reale. A soli sei anni di distanza dall’evento organizzato nel 2016 a Chia, ma la rassegna aveva fatto tappa anche a San Giorgio su Legnano nel 2006 e in precedenza a Ferrara nel 1998. Tutti appuntamenti che hanno segnato in modo indelebile la storia della manifestazione, tra novità e conferme, con il lancio di talenti emergenti nel panorama internazionale.

FERRARA 1998 - Quando approda a Ferrara, nel 1998, l’Eurocross vive una giornata densa di momenti significativi. È l’inizio dell’epopea di Serhiy Lebid, alla prima delle sue nove vittorie individuali. L’ucraino si scatena nell’ultimo giro, dove raggiunge e supera il terzetto di testa: piegato in volata il belga Mohammed Mourhit, che era stato il migliore degli europei negli ultimi due Mondiali, più staccati il francese Driss El Himer e il danese Carsten Jorgensen, campione uscente, poi quinto. Ma è anche il primo oro di Paula Radcliffe, la britannica che con la sua andatura caracollante fa storcere il naso ai puristi, destinata a spostare i confini della maratona femminile. Tripudio per gli azzurri che si laureano campioni d’Europa a squadre, per la prima volta, con una formazione compatta e ben assortita: a guidarli Giuliano Battocletti, settimo, con l’uomo del cross Gabriele De Nard al dodicesimo posto, Umberto Pusterla quindicesimo e il capitano Gennaro Di Napoli diciannovesimo, tutti nei primi venti, in un team completato da Luciano Di Pardo e Francesco Bennici.

SAN GIORGIO SU LEGNANO 2006 - Si va sui prati del Campaccio, una classicissima della specialità, che nel 2006 celebra il cinquantesimo anniversario con gli Europei a San Giorgio su Legnano. E lo fa in grande stile nella domenica che vede salire alla ribalta il ‘brit’ Mo Farah, alla prima perla di una carriera inimitabile. Vince anche l’Ucraina: non con Lebid, crollato nel finale e dodicesimo sul traguardo, bensì con la connazionale Tetyana Holovchenko, oro al femminile. È l’edizione in cui vengono introdotte le gare under 23 che contribuiscono a impreziosire il bilancio azzurro. Ma più di tutti ci riescono gli under 20 con il clamoroso trionfo di Andrea Lalli (primo titolo individuale per l’Italia) e anche a squadre. Per i padroni di casa c’è un pregevole secondo posto nel medagliere (due ori, un argento, due bronzi compreso quello U23 di Daniele Meucci) alle spalle soltanto della Gran Bretagna.

CHIA 2016 - Il resto è storia recente a Chia 2016. Fa doppietta la Turchia nelle gare senior individuali: Aras Kaya tra gli uomini, la bicampionessa europea su pista Yasemin Can tra le donne che salgono in cima al podio anche con il team. Stavolta il nome nuovo arriva dagli under 20 con il successo di un certo Jakob Ingebrigtsen che a 16 anni di età coglie il suo primo titolo internazionale: preludio al poker in questa categoria ma soprattutto ai trionfi su pista a livello assoluto per il fenomeno norvegese, mentre al femminile c’è il bis della tedesca Konstanze Klosterhalfen, altro prodigio del mezzofondo europeo. Esultano gli azzurri: suona l’inno nazionale per la squadra maschile under 23 che conquista l’oro, trascinata da Yeman Crippa che è di bronzo, e nella gara under 20 si prende l’argento Yohanes Chiappinelli, sotto un sole più primaverile che invernale nel punto più a sud della Sardegna.

SEGUICI SU: Instagram @atleticaitaliana | Twitter @atleticaitalia | Facebook www.facebook.com/fidal.it





Condividi con
Seguici su:

Pagine correlate