Assoluti super: Howe 8,16, Di Martino 2,01



Di fronte ad una bella cornice di pubblico in tribuna, la prima giornata dei Campionati Italiani Assoluti, edizione numero 100, ha assegnato 19 dei 42 titoli in palio. Un avvio strepitoso per la massima rassegna nazionale allo stadio Zecchini che, oltre a distribuire le maglie tricolore contribuirà a definire la composizione della squadra azzurra che prenderà parte agli Europei di Barcellona (26 luglio – 1° agosto). In luce molti dei numeri uno italiani, ma su tutti spiccano l'8,16 del ritorno nel lungo del campione europeo Andrew Howe e Antonietta Di Martino a quota 2,01 nell'alto. Non è da meno lo sprinter Simone Collio, 10.16 sui 100, con Manuela Levorato, campionessa d'Italia in 11.49. Sui 10 km di marcia vittoria e buon test in vista del doppio impegno continentale (20 e 50 km), per l'olimpionico Alex Schwazer, seguito dal finanziere Giorgio Rubino. Sui 1500 femminili Elisa Cusma la spunta in un interessante confronto con la compagna di squadra Elena Romagnolo, mentre nel martello Silvia Salis con 70,23 prevale su Clarissa Claretti.   

LA CRONACA
ALTO donne:
Una gara lunga, ma che la porta in alto. Un centimetro sopra i suoi 2 metri azzurri di Bergen. E così a Grosseto, Antonietta Di Martino, "diventa alta" 2,01. Una gara limpida quella della primatista italiana, inziata ad 1,81 con quattro salti senza errori fino ad 1,94, misura a cui oggi si ferma Raffaella Lamera (Esercito), argento a 1,90. Terza l'allieva, campionessa del mondo, Alessia Trost (Brugnera Friulintagli), 1,84 di bronzo alla sua "prima assoluta". Per la Di Martino, invece, la gara continua. Fa 1,98 alla terza, quanto le serve per cogliere, due salti dopo, la gioia del 2,01. Poi un solo assalto, non troppo velleitario, al 2,04 del nuovo primato nazionale, ma per oggi Antonietta sceglie di fermarsi qui. "Il 2,01 era proprio bello - racconta la Di Martino - e se pensiamo che è venuto fuori al termine di una gara lunga come questa ha un valore in più. Mi sento sempre più sicura su queste misure. Sinceramente quello di oggi è stata il miglior assalto ai 2,04 che abbia mai tentato finora. Devo acquistare maggiore confidenza a queste quote. Dopo il Golden Gala, in un momento di stress, ho temuto per un riaffacciarsi dei postumi della monunucleosi che mi ha bloccato quest'inverno. Ho fatto le analisi, ma per fortuna non c'era nulla di strano. Il 9 luglio sarà in gara Barcellona, voglio testare la pedana degli Europei. Ci tornerò con la Nazionale con la voglia soprattutto di divertirmi. Voglio vivermela così adesso".

LUNGO uomini:
spettacolo. Andrew Howe torna e vince: 8,16 (+1.3) all'ultimo salto. Come al solito. Una serie positiva per il campione europeo del lungo, 326 giorni dopo la sua ultima gara, su questa stessa stessa pedana. Quasi anno fa era un test che poi lo avrebbe convinto a rinunciare ai Mondiali di Berlino, oggi è una festa, un'esplosione d'entusiasmo e, soprattutto, una misura che ne fa il quinto lunghista dell'anno in Europa, a soli 11 centimetri dalla leadership continentale detenuta dal tedesco Reif (8,27 il 30 maggio ad Hengelo, ndr). A Grosseto si rivede finalmente l'Andrew che salta, ma anche quello che, come per l'argento mondiale di Osaka del 2007, esulta e si strappa la maglietta di dosso, caricato dal fragore che gli arriva dagli spalti. Questa la serie completa dell'atleta dell'Aeronautica: 7,98 (0.0); 7,93 (0.0); N; 8,05 (+1.6); R; 8,16 (+1.3). Applausi anche per Emanuele Formichetti (SM Esercito), balzato sorprendentemente in testa al penultimo salto con 8,10 (+1.3). Per lui, oltre all'argento tricolore, il minimo per Barcellona. "Una gara eccezionale - esclama raggiante Howe - ma se Formichetti non avesse fatto quell'8,10, io forse non avrei fatto 8,16. Lui ha risvegliato l'Andrew che dormiva in me. La mia gara? Ho fatto tre salti per vedere come andava. Al primo ho sentito il piede che vibrava e all'inizio non spingevo troppo, finendo col tagliare un po' la rincorsa. Dopo il nullo, ho iniziato a spingere. Quattro piedi indietro per la rincorsa e la gara ha cambiato storia. Quando saltavo, guardavo la bandierina blu del record italiano. Quel primato è mio, posso migliorarlo, magari non quest'anno, ma posso farcela. Fisicamente è stata tosta, dopo un'assenza così lunga, una gara del genere, ma come inizio va più che bene. Sinceramente adesso non sento troppo dolore, ma vedremo come andrà il piede domattina. Se sto bene penso di correre almeno una batteria dei 200 per sciogliere le gambe. Sicuramente farò un'altra gara prima degli Europei. Spero di aver chiuso il mio conto con la sfortuna e che oggi possa essere l'inizio di un nuovo capitolo per me". 

100 uomini (FINALE): Simone Collio, come un anno fa a Milano. Per il quarto titolo assoluto in carriera sui 100 metri. Start brillante per il velocista delle Fiamme Gialle che poi si produce in un poderoso lanciato. Imprendibile. Attraversa le fotocellule e l'effetto del suo sprint tradotto in cifre vuol dire 10.16 (-0.2). Migliore prestazione italiana 2010, tre centesimi sotto il 10.19 da lui corso, una settimana fa a Rieti. Secondo Di Gregorio, 10.22, terzo Cerutti, 10.24. "Oggi ho fatto il mio - esordisce Collio - in questo momento sapevo di valere un crono del genere. E stavolta non l'ho corso a Rieti, ma ad una finale degli Assoluti. Il mio vero obiettivo, però, è la 4x100 azzurra agli Europei. E lì che devo arrivare al massimo per dare il contributo al nostro quartetto. Sono otto anni che faccio staffette con la Nazionale, ma mai come quest'anno sento che ci sono persone che hanno voglia di fare. Sarà stato anche merito del sesto posto di un anno fa a Berlino, ma alla medaglia con la 4x100 io ci credo e mi ci butto. Se poi per me arrivasse anche una finale sui 100... Con la staffetta, intanto, puntiamo alla rivincita sulla Francia che ci ha battuti al Golden Gala, il 16 luglio a Parigi. Io gareggerò di nuovo sui 100 il 9 a Barcellona. Poi tutti in raduno a Vigna di Valle, prima di fare le valige per la Spagna".

100 donne (FINALE): Ancora Manuela Levorato (Aeronautica). 11.49 (-0.4) come in batteria e un altro oro tricolore nel già ricco palmares della primatista italiana. "Non si fanno mai due gare uguali! - le parole di una sorridente Levorato in zona mista - ma è la quarta volta che gareggio e sono appena tre mesi che ho ripreso ad allenarmi. In finale non sono partita benissimo, ma ci tenevo a far bene, perchè un pensierino alla 4x100 azzurra per gli Europei sinceramente lo stavo facendo. Vedremo cosa deciderà il DT Uguagliati". Continua a migliorarsi alle sue spalle la campionessa tricolore promesse Jessica Paoletta, 11.52. "Quest'anno ho cambiato marcia - racconta la velocista dell'Esercito - e per questo devo dire grazie al mio gruppo sportivo e al mio tecnico Frinolli. Dopo stagioni segnate dagli infortuni, sono stati loro a darmi la spinta e la motivazione per ripartire". Bronzo alla forestale Giulia Arcioni, 11.67.

MARCIA 10 km: non perde tempo Alex Schwazer. Dopo un'intera mattinata e più di viaggio dal raduno in altura in Val Senales alla riviera maremmana, il carabiniere altoatesino, una volta in pista, parte spedito come al solito. L'olimpionico della 50 km divora rapidamente i primi quattro chilometri (passaggi: 3:48.8; 7:43.5; 11.41.3; 15:40.3) per poi stabilizzarsi nel resto della gara su un ritmo più regolare. Chiusura in 40:04.59 davanti al compagno di allenamento Giorgio Rubino (40:43.99). "E' stato un testa - commenta Schwazer all'arrivo - che mi serviva per il ritmo. Penso alla 20 km di Barcellona. Sarà la prima volta che mi cimento in una 20 e in una 50 km nello stesso appuntamento a così breve distanza l'una dall'altra. Sarà una sfida anche questa. Vengo da un inverno che mi ha dato molta fiducia, quest'anno non è paragonabile con nessun'altra precedente stagione. Sto andando nettamente più forte. Il russo Borchin sarà un'incognita con cui fare i conti in Spagna. Ora ancora una settimana in altura, poi il 10 luglio 10 km su strada a Napoli, e quindi a Merano per rifinire la preparazione prima di Barcellona". Non troppo soddisfatto, invece, Giorgio Rubino, tornato in gara dopo uno stop per problemi fisici: "Oggi non mi sono piaciuto molto. E' vero c'è tempo per mettere a posto le cose. Mi mancano ancora  quattro-cinque lavori. Spero di arrivare "preciso" con la preparazione a Barcellona. Saranno, comunque, Europei preparati in 70 giorni, ripresa compresa".

4x100 uomini: vince l'Aeronautica in 40.30 che affida ad Emanuele Di Gregorio la quarta frazione dopo che a passarsi il testimone in precedenza erano stati Jacques Riparelli, Alessandro Berdini e Davide Manenti. Argento alle Fiamme Oro (Verdecchia-Greco-Abate-Checcucci/40.42) e bronzo alla Riccardi Milano (Dentali-Tomasicchio-Gelmi-Leone/40.54).

4x100 donne: davanti a tutte il quartetto della Forestale composto da Maria Enrica Spacca, Manuela Grillo, Giulia Arcioni e Martina Giovanetti (44.94). Seconde le ragazze dell'Esercito (Pennella-De Cesaris-Paoletta-Draisci/45.67) con l'Italgest Athletic Club (Gamba-Maffioletti-Fugazza-D'Angelo) al terzo posto (45.87).

5000 uomini: l'esultanza di Stefano La Rosa diventa un tutt'uno con quella dello Stadio Zecchini. Quando il carabiniere toscano taglia per primo il traguardo in 14:12.29, il pubblico della sua Grosseto sugli spalti lo ricopre di applausi per celebrare il secondo tricolore assoluto consecutivo vinto dall'atleta di casa. Alle sue spalle, Markus Ploner (Sterzing Volksbank/14:14.24) e Daniele Meucci (Esercito/14:14.37), con cui La Rosa ha a lungo condiviso la testa della corsa.

10000 donne: sulla distanza più lungo del mezzofondo in pista affermazione tricolore per Claudia Finielli, trentunenne del Runner Team 99 vincitrice in 34:06.84. Sul podio con lei salgano anche nell'ordine la compagna di squadra Martina Facciani (34:07.70) e la promessa Giovanna Epis (Forestale/34:19.37). 

ASTA uomini: serve lo spareggio per assegnare il titolo 2010. Sia il campione uscente Giorgio Piantella (Carabinieri) che Matteo Rubbiani (Aeronautica) salgono a 5,50 con una speculare serie di salti. Ingresso in gara a 5,10, buono alla prima come il successivo 5,30, e poi, per tutti e due 5,50 al terzo assalto. Piantella poi tenta i 5,55, mentre Rubbiani prova ad avventurarsi 5 centimetri più in alto. Niente di fatto per entrambi e spareggio risolutivo a favore del carabiniere veneto, già in possesso del minimo (5,60) per Barcellona.    

GIAVELLOTTO uomini: torna all'oro Roberto Bertolini (Fiamme Oro) con 73,79. Argento a Leonardo Gottardo (Aeronautica), 71,07, e bronzo al primatista  italiano under 23 Gianluca Tamberi (Fiamme Gialle), oggi non oltre i 71,01.     

PESO uomini: il titolo va ad Andrea Ricci (Sport Club Catania) che con 18,17 riesce a prevalere su Marco Dodoni (Forestale/18,10) e Paolo Dal Soglio (Carabinieri (18,00).

110hs (FINALE): Stefano Tedesco (Fiamme Gialle) fa il bis e si conferma campione degli ostacoli alti con 13.77 (-0.2). Secondo posto, dopo una convincente batteria, per il poliziotto Emanuele Abate (14.09) davanti al carabiniere, campione under 23, John Mark Nalocca (14.21).    

100hs (FINALE): la leader stagionale del 2010, Marzia Caravelli (CUS Cagliari), dopo quello vinto al coperto sui 60hs si laurea campionessa anche sui 100hs. In finale deve, però, fare i conti con un'agguerrita Veronica Borsi (Fiamme Gialle), capace di tenerle testa e restarle spalla a spalla praticamente quasi fino all'ultima barriera. Così quindi sul podio: Caravelli oro (13.33/-0.2), Borsi argento (13.43) e Pennella (Esercito) bronzo (13.58).    

1500 uomini (FINALE): il campione 2010 è Gilio Iannone (Esercito) che ha la meglio in 3:45.77 sul leader del 2009 Mario Scapini (CUS Pro Patria Milano), 3:46.50. Terzi a pari merito Simone Gariboldi (Fiamme Oro) e Luca Leone (CUS Pro Patria Milano), entrambi con 3:46.62.         

1500 donne (FINALE): Elisa Cusma ed Elena Romagnolo pilotano dal primo metro la gara. Passaggio ai 400 in 1:08.4, 2:16.8 agli 800. Al suono della campana, però, la Cusma cambia passo e prova ad allungare. La Romagnolo resiste e sul rettilineo opposto le resta in scia. Gli ultimi 100 metri, quindi, la Cusma conserva il vantaggio acquisito e, nonostante la compagna di squadra piemontese sul finale tenti di rinvenire con più convinzione, va a vincere in 4:09.93. 4:10.59, invece, il tempo della Romagnolo.

DISCO donne: Laura Bordignon (Fiamme Azzurre), rimasta in seconda posizione fino al quinto lancio, soffia con un 54,75 finale il titolo, che fa il paio con quello invernale vinto a febbraio, a Valentina Aniballi (Esercito), fino a quel momento al comando con 53,76.  

TRIPLO donne: senza Magdelin Martinez, rimasta a casa a seguito di un problema muscolare, unica protagonista sulla pedana di Grosseto è Simona La Mantia. Per la triplista siciliana delle Fiamme Gialle il miglior salto di giornata arriva alla quinta prova, 14 metri esatti sui quali è soffiato appena un +0.2 di vento. Argento a Silvia Cucchi (Fiamme oro), 13,51 (+0.4) all'ultima prova a disposizione.       

100 uomini (batterie): parte forte Fabio Cerutti (Fiamme Gialle), ma a metà del rettilineo gli si fa sotto Emanuele Di Gregorio (Aeronautica). A pochi metri dal traguardo, i due incrociano lo sguardo e si lasciano simpaticamente andare ad una linguaccia. Il cronomentro intanto all'arrivo dice 10.37 per Cerutti e 10.38 per Di Gregorio. Vento +0.7. Non ci si scompone, invece, nella seconda batteria. Primo il finanziere Simone Collio, 10.29 (-0.7) su Giovanni Tomasicchio (Riccardi), 10.40. 10.58 e finale anche per lo junior Delmas Obou (CUS Pisa Atl. Cascina). Si corre per il titolo di più veloce d'Italia alle 19.40.     

100 donne (batterie): Manuela Levorato (Aeronautica) fa subito sul serio. In batteria la primatista d'Italia sfodera un 11.48 (-0.1) senza storie - migliore prestazione italiana 2010 - che trascina al personale anche la campionessa italiana under 23 Jessica Paoletta (Esercito), 11.55. Terzo miglior crono dei turni di qualificazione, l'11.73 messo a segno dalle forestali Giulia Arcioni (-0.4) e Martina Giovanetti. Finale stasera alle 19.30.

400 uomini (batterie): "pari a distanza" tra il carabiniere Luca Galletti e il poliziotto Marco Vistalli (per lui un passaggio veloce ai 200 e poi una seconda parte di gara senza forzare), entrambi a 46.91 nelle rispettive batterie. E proprio il bergamasco delle Fiamme Oro - migliore italiano dell'anno sulla distanza grazie al 45.97 corso a Pavia - è tornato al via della prova individuale dopo qualche problema di salute che lo aveva un po' rallentato negli ultimi tempi. Domani finale alle 20.20.        

400 donne (batterie):  praticamente una passeggiata per la primatista italiana Libania Grenot (Fiamme Gialle) che se na va in solitaria verso un 52.42 facile e senza fatica. Come lei, in seconda batteria, fa Marta Milani (Esercito) che finisce controllando in 53.35. Torneranno sui blocchi domani in finale alle 20.25.   

110hs (batterie): il poliziotto Emanuele Abate (13.72 una settimana fa a Chiasso, ndr) lancia subito un messaggio chiaro ai suoi avversari. Fila, infatti, sugli ostacoli e chiude in 13.76 (+0.5). Alle 20.20, in finale lo attende la promessa Stefano Tedesco (Fiamme Gialle), primo con 13.89 (-0.8) in batteria e leader stagionale con 13.71.     

100hs (batterie): più veloce è la prima batteria vinta da Veronica Borsi (Fiamme Gialle), 13.51 (-0.3), sulla promessa Giulia Pennella (Esercito), 13.66. Nella seconda 13.71 (0.0) senza problemi per la capolista stagionale Marzia Caravelli (CUS Cagliari). Finale stasera alle 20.10.

MARTELLO donne: gabbia bollente quella del martello femminile. E non solo per i 30 gradi che arroventano l'aria del primo pomeriggio della rassegna tricolore. Tra Clarissa Claretti e Silvia Salis è un botta e risposta che si accende nei lanci di finale. Fino a quel momento è stata al comando la martellista dell'Aeronautica con il suo 67,95 di apertura. La genovese della Forestale, però, non ci sta. Rientra in campo con un sacchetto di ghiaccio in fronte e - come dirà lei a fine gara - "le idee più fresche in testa". Funziona e il suo attrezzo atterra 23 centimetri oltre la fettuccia dei 70 metri. E' prima. La Claretti superata prova a riprendersi il titolo. Ma il 69,55 del sua quinta prova non basta. Finisce come agli Invernali di San Benedetto del Tronto: Claretti d'argento e Salis oro, il suo primo "estivo" in carriera. "Sono contenta - racconta Silvia - per questo titolo. Sto bene, ma sto ancora scontando i postumi degli antibiotici presi nelle scorse settimane per curare un'infezione ai denti. E' per questo che soffro il caldo ed anche oggi ho avuto un piccolo momento di calo". "Nessuno ci sta a perdere - il commento di Clarissa - ce la siamo giocata per una settantina di centimetri. Fisicamente sono a posto, ma forse in questo momento bisogna rivedere un po' una serie di altre cose". Medaglia di bronzo alla toscana Elisa Palmieri (Esercito) che conferma i progressi già mostrati in stagione con 65,37. 

Alessio Giovannini       

Nella foto, il campione europeo del lungo Andrew Howe; in quella in basso la primatista nazionale dell'alto Antonietta Di Martino (Giancarlo Colombo/FIDAL)

File allegati:
- RISULTATI/Results
- ORARIO/Timetable
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