Cles: le cadette alla ribalta

05 Ottobre 2017

La rassegna Tricolore Under 16 attende su piste e pedane 984 atleti-gara. DIRETTA STREAMING su www.atletica.tv

L'edizione numero 44 dei Campionati Italiani Individuali e per Regioni cadetti colorerà Cles (Trento) sabato 7 e domenica 8 ottobre. Con 36 maglie Tricolore in palio, più i 3 Trofei per Regioni e 2 Trofei di marcia, la rassegna sarà teatro delle sfide dei migliori Under 16 d'Italia. Di seguito la presentazione delle gare femminili (QUI le gare maschili).

TV E STREAMING: la due giorni di gare sarà visibile in DIRETTA STREAMING su www.atletica.tv. Una sintesi della manifestazione verrà trasmessa in differita su RaiSport.

LE LISTE ALLTIME: CADETTE - CADETTI

CADETTE

SPRINT – Lombardia contro Lazio sugli 80 a prima vista: ma sia Alessia Cappabianca (9.76), sia Alessandra Iezzi (9.77, solo individualista perché reduce da un infortunio), non sembrano nella forma galattica di inizio estate. Nel complesso c’è un campo partenti molto interessante: e non per nulla il quartetto lombardo ha sparato al “Pratizzoli” un tempone da 47.04, record italiano di notevole consistenza tecnica e quasi alla pari con il 42.32 del “dream team” veneto, che dal 2008 figura in testa alla lista maschile. Un discorso a parte per i 300 metri: quest’anno ci sono tre specialiste da meno 40”, ma per scelta tecnica a Cles sono tutte schierate su altri fronti. Non che Ginevra Ricci (40.06) sia una scelta di ripiego: la romana di Prati allenata da Erik Maestri è primatista dei 200 cadette indoor (24.88) e dei 150 (18.24), quindi senz’altro in grado di spezzare finalmente il tabù del muro dei 40 secondi sulla distanza.

MEZZOFONDO – Tra le ragazze si continuano a sfornare talentini molto interessanti: un nome su tutti, quello di Livia Caldarini. Romana di Castel Gandolfo, allenata da Claudio Festa, in regione hanno fatto scalpore i due primati laziali stabiliti alla Farnesina: d’accordo quello sui 2000 (6:21.48, sesta di sempre), la distanza che Livia disputerà a Cles, ma anche il 2:52.62 sui 1000, togliendo il limite regionale ad un nome storico dell’atletica giovanile come quello della frascatana Alessandra Belleggia. E allora il chilometro: qui c’è un duello in famiglia a distanza, perché tra i maschi il favorito è Tiziano, il gemello di Susanna Marsigliani. Il terreno è minato, ma potrebbe essere una doppietta storica e al tempo stesso inusuale. Per il resto la distanza lunga sembra la più densa di protagoniste: come Giulia Bellini, bresciana di Calvisano (una delle capitali della palla ovale), e uscita dal gruppo Free-Zone che così bene ha fatto quest’anno tra le allieve. Un nome da tener d’occhio anche quello di Irene Arlati, ovviamente figlia d’arte per via del papà Andrea, fondista azzurro di lungo corso. Quanto alle siepi, il recentissimo miglioramento di Katja Pattis (3:50.00) consolida le ambizioni della bolzanina di Tires: anche perché ad esempio l’argento di un anno fa, Alexandra Le Lerre, appare al momento in una condizione indecifrabile.

OSTACOLI – Qui ci sono due grandi protagoniste, una su ciascuna distanza, che vale la pena di presentare. Sugli 80hs Veronica Besana: pluriprimatista italiana (11.21, ma anche 4553 punti di pentathlon), l’anno scorso dovette rinunciare forzatamente ad una partecipazione che poteva già portarla sul podio. In primavera ha scalzato anche l’italo-finnica Manuela Bosco dalla lista italiana, oltre a battere il limite riconosciuto di Desola Oki: lecchese di Barzago, è allenata da Antonio Ianni e Diego Crippa.

Per una medaglia ci sono la baby-record reggiana Sandra Milena Ferrari (classe 2003, ragazza-copertina tra le U14 e ora MPN quattordicenni con 11.45) oltre alla veneta Elena Baccarin. E poi sui 300hs, la campionessa in carica: Larissa Iapichino non ha bisogno di troppe presentazioni, in stagione ha corso in 43.9, ma il risultato dalle tinte più evocative è il recente 5.94 nel lungo a Livorno (mamma Fiona May, alla stessa età, saltava 6.30...). La toscana è senza avversarie? Attenzione a dirlo, la marchigiana Angelica Ghergo, attiva sulla pista di Osimo, ha dimostrato fin dall’anno scorso la sua propensione per le gare calde (bronzo uscente).

MARCIA – Come in campo maschile, anche qui non si parla pugliese ed è tutto sommato una novità alla quale non eravamo troppo abituati dopo la crescita del fenomeno Don Milani: infatti la campionessa uscente e capofila stagionale (14:22.96) è Angela Di Fabio, una pescarese di Cepagatti che si allena a Chieti con Nicola Piro. A proposito del vivaio di Tommaso Gentile: l’unica altra specialista sotto i 15 minuti è Veronica Vinci, mottolese doc (14:51.36).

SALTI – Il recente exploit di Alessia Seramondi ha rimescolato le carte nel lungo: 6.14 è la MPN, meglio di Simona La Mantia edizione 1998. Ma quello che fa sensazione è il fatto che la bresciana seguita da Andrea Uberti è una cadetta al primo anno. Sempre i salti orizzontali hanno proposto negli ultimi giorni un miglioramento fenomenale: l’autrice è Giada De Martino, sestese che è balzata in un colpo solo al quinto posto all time incrementando il PB da 11.79 al 12.44 dei Regionali di Livorno. Finora l’unico salto oltre i 12 metri era il 12.01 della mantovana Emanuela Uwaifokun (già distintasi come buona altista). L’alto presenta misure interlocutorie: la più continua è stata finora Rebecca Mihalescul, veronese di Soave con origini balcaniche (1.71). L’astista reggiana Martha Codeluppi aveva avuto una stagione invernale folgorante (record indoor a portato a 3.80): ora è in cerca di una consacrazione anche all’aperto.

LANCI – Una situazione tecnica speculare a quella riscontrata tra i maschi: la piemontese Sara Verteramo è capolista di peso e disco, ma le sue misure - buone in verità - non sono ancora di quelle che scaldano gli osservatori. Perciò gli occhi sono puntati sulle altre due pedane: nel martello soprattutto su Rachele Mori (livornese classe 2003) - nessuna cadetta al primo anno aveva mai lanciato meglio del suo 54.54 - e nel giavellotto Milena Busi (53.86). La sacilese era stata quarta un anno fa: ora la crescita rampante, che potrebbe regalare a Carlo Sonego un duplice successo, viste le credenziali di Michele Fina al maschile. 

MULTPLI – La particolarità di queste entry list è che le prime tre sono tutte classe 2003: la veneziana di Spinea Greta Brugnolo (4197), valida soprattutto come lunghista, la marchigiana Martina Cuccù (4178), allenata a Porto San Giorgio da Elisa Del Moro, e appena sotto i 4000 (3943) Annika Oberrauch, bolzanina di Appiano che già nella categoria “ragazze” aveva mostrato le sue doti come velocista-ostacolista-saltatrice.

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