Zurigo, Pedroso-Viola da protagoniste

16 Agosto 2014

Finale per le staffette 4x100 (43.29 per le donne, secondo crono italiano all-time, 38.71 gli uomini), e per la 4x400 donne. Undicesimo Vizzoni.

Nella giornata della maratona d'argento di Valeria Straneo (e della squadra azzurra, medaglia d'oro nei 42 chilometri e 195 metri), dallo stadio arrivano il quinto posto di Yadiseidy Pedroso nei 400hs (55.90), l'ottavo di Giulia Viola nei 5000 metri (personale di 15:38.76, nonostante l'andatura tattica per tre chilometri, passaggio superiore ai 9:40) e l'undicesimo di Nicola Vizzoni nella finale del lancio del martello (73,94). Nei turni eliminatori, brillano le staffette: tre su quattro raggiungono la finale, con la sorpresa più clamorosa che arriva dalle ragazze della 4x100 (Marzia Caravelli, Irene Siragusa, Martina Amidei, Audey Alloh): il loro 43.29 è la seconda prestazione italiana di sempre, a 25 centesimi dal record nazionale (43.04) stabilito nel 2008 ad Annecy. Promosse anche le ragazze della 4x400 (senza Libania Grenot, tenuta precauzionalmente a riposo): Mariabenedicta Chigbolu, Maria Enrica Spacca, Elena Bonfanti e Chiara Bazzoni vanno in finale con 3.31.31. Disco verde infine per la 4x100 uomini (Fabio Cerutti, Eseosa Desalu, Diego Marani, Delmas Obou), che corre in 38.71. Eliminata la 4x400 maschile, composta da Lorenzo Valentini, Michele Tricca, Isalbet Juarez, e Matteo Galvan (3:04.74, infortunio per Davide Re nel riscaldamento). Domani ultima giornata di gare: al mattino, la maratona uomini (al via Meucci, Pertile, Pellecchia, Lalli e Ricatti); nel pomeriggio, oltre alle tre staffette, finali per Rosa (peso), Trost (alto), El Kabbouri (1500), Razine (5000).

LA CRONACA DELLE GARE

Disco donne - finale
In quella che probabilmente era già dalla vigilia una delle gare dall'esito più scontato dell'intero programma degli Europei, l'unica incognita era legata al tipo di prestazione che avrebbe offerto Sandra Perkovic, la dominatrice annunciata. La stella croata non ha scelto una via di mezzo, sollecitando il pubblico zurighese ad una vera e propria ovazione con il suo 71,08, record nazionale, miglior prestazione mondiale dell'anno, e qualcosa come sei metri (5,75 per la precisione) più della seconda classificata, la francese Melina Robert-Michon (65,33).

Triplo donne - finale
L'oro se lo prende l'ucraina Olha Saladuha, con 14,73 (-0.4). E' il terzo titolo consecutivo per lei, oro già a Barcellona e a Helsinki. Il resto del podio è tutto russo, con l'argento di Yekaterina Koneva (14,69, +1.1) ed il bronzo di Irina Gumenyuik (14,46, -0.2).

5000m donne
La finale diretta mette al via diciassette atlete. Tra loro Giulia Viola, che compie una piccola impresa piazzandosi all'ottavo posto, con il personale di 15:38.76 (aveva corso quest'anno a Braunschweig in 15:40.30). E questo, malgrado la gara abbia avuto una evoluzione piuttosto irregolare, con ritmo tattico nei primi tre chilometri, percorsi in 9:40.24. Nel finale, a due giri dal termine, le favorite prendono il largo, e la Viola, in quel momento in decima posizione, si lancia alla rincorsa, recuperando prima la britannica Emelia Gorecka, e poi la turca Bulunt, entrando in zona punti. La britannica Jo Pavey, oro dei 10000 metri, rimane davanti alla veneta di soli tre decimi di secondo. L'oro va alla svedese Meraf Bahta (15:31.39), che supera in volata l'olandese Sifan Hassan, già oro nei 1500 metri.

L'Olanda porta via anche il bronzo, con Susan Kujiken.

Asta uomini - finale
Non volendo esagerare, il francese Renaud Lavillenie entra in competizione con un salto a 5,65. Prima di rivestire la tuta e di ripresentarsi in pedana per il tentativo-vittoria (ovviamente riuscito) a 5,80. A quel punto, il primatista del mondo chiede i 5,90 (che supera alla seconda prova) e i 6,01, che però non riesce a valicare. Sette salti in tutto, cinque dei quali con l'oro già al collo. Se non è record, poco ci manca. Tra atleti si contendono a 5,70 le altre due medaglie: se le dividono il polacco Wojciechowski (argento) e la coppia composta dal ceco Kudlica e dall'altro francese Menaldo (bronzo).

400hs donne - finale
La prima grande manifestazione estiva in azzurro di Yadisleidy Pedroso si conclude con un quinto posto continentale. L'azzurra non aggancia il treno che corre per le medaglie (oro alla britannica Eilidh Child con 54.48, il bronzo della russa Davydova è a 54.60) ma si batte bene e alla fine conclude con 55.90. La Pedroso è ordinata enll'affrontare il compito sulle dieci barriere, non commentte grandi errori di ritmica o di distribuzione dello sforzo: manca solo di un pizzico di quella brillantezza che le è venuta meno (anche per problemi di ordine fisico) nel corso di questa stagione. In ogni caso, la finale continentale, il piazzamento al quinto posto, sono da rchiviare tra le cose positive realizzate dalla squadra italiana a Zurigo.

4x400 uomini - batterie
I ragazzi della staffetta del miglio non ce la fanno ad entrare in finale. Nel riscaldamento, perdono Davide Re per infortunio. L'ingresso di Juarez rivoluziona anche l'ordine delle frazioni. Al via, con Lorenzo Valentini, l'Italia si presenta piuttosto indietro. Michele Tricca si batte e riaggancia il gruppo di centro, posizione mantenuta da Isalbet Juarez. A Matteo Galvan il compito di rioportare in quinta posizione il testimone italiano, almeno per sperare nei ripescaggi. L'impresa però non riesce, e arriva il sesto posto (undicesimo complessivo) con 3:04.74. La Gran Bretagna mette il cappello sull'oro, con una batteria da 3:00.65.

4x400 donne - batterie
Missione compiuta. Le ragazze del quartetto del miglio, orfane di Libania Grenot - tenuta a riposo per la qualificazione dopo l'oro di ieri - si qualificano per la finale di domani pomeriggio terminando al terzo posto in 3:31.31, alle spalle di Ucraina (3:28,18) e Francia (3.28.58). Ben lanciato da una aggressiva Maria Benedicta Chigbolu e dalla consueta intelligenza tattica di Maria Enrica Spacca, il quartetto trema solo in una circostanza, quando Elena Bonfanti, ricevuto il testimone, va a sbattere contro la frazionista ucraina che aveva appena terminato il suo compito. Per fortuna il testimone le resta in mano, anche se l'Italia perde contatto con le prime due. Chiara Bazzoni gestisce bene il Belgio nel finale, tenendo tutte le energie per il rettilineo conclusivo. La finale premia le azzurre. 

Martello uomini - finale
Nicola Vizzoni si arrende dopo tre lanci. La sua finale va in archivio con 73,94 e l'undicesimo posto, piazzamento che fa onore al capitano di mille battaglie in azzurro. Dopo un 72,75 iniziale, il toscano piazza 73,68 e il 73,94 che fa classifica.

La finale era molto più avanti, ai 76,48 del bielorusso Krivitski. Difficile per il Vizzoni di oggi, al quale va comunque reso omaggio per la voglia, il coraggio, la determinazione che ne fanno il leader ideale di un gruppo come quello della squadra nazionale. In testa, l'ungherese Krisztian Pars spara a 82,18 al terzo lancio. Sembra fatta, ma è la misura che sveglia gli avversari dal torpore: il polacco Fajdek fa tremare la leadership con 82,05 al penultimo lancio. Pars però mette al sicuro l'oro con un ultimo da 82,69. Naturalmente, miglior prestazione mondiale dell'anno.

800 metri - finale
La vince la bielorussa Maryna Arzamasova, brava a sfruttare il treno della britannica Lynsey Sharp, passata a metà percorso in un coraggioso 58.26. Il sorpasso della vincitrice avviene nel rettilineo finale, ma la Sharp è premiata comunque con l'argento. Arzamasova segna 1:58.15 e realizza la miglior prestazione europea dell'anno, il bronzo va alla polacca Jozwik (1:59.63. 

4x100 uomini - batterie
Anche i maschi (Fabio Cerutti, Faustino Desalu, Diego Marani, Delmas Obou) portano a casa-base il punto, come accaduto per le ragazze. E' finale, con ammissione diretta: terzo posto nella seconda batteria con lo stagionale di 38.71, dietro Germania (con un eccellente 38.15) e Francia (per i transalpini, un più abbordabile 38.55). Nella prima batteria, la Gran Bretagna corre in 38.26, davanti alla Svizzera, 38.54 e record nazionale. Italia in finale con il quinto tempo assoluto. Domani pomeriggio la corsa per le medaglie.

4x100 donne - batterie
Bellissima prova delle ragazze in azzurro, Marzia Caravelli, Irene Siragusa, Martina Amidei e Audrey Alloh: quarto posto con 43.29, seconda prestazione italiana di tutti i tempi, a 25 centesimi dal primato italiano, il 43.04 stabilito ad Annecy nel giugno 2008. Tutto ciò, nonostante la prima corsia, a dimostrazione dell'ottimo momento di forma già avidenziato nelle prove individuali. La batteria delle italiane la vince la Francia con 42.29, davanti ad Olanda (42.77) e Svizzera (42.98). Si punta al recupero con i tempi, che premia le azzurre come migliori delle ripescate. Nella seconda batteria, infatti, solo la Gran Bretagna (42.62) fa meglio dell'Italia. E' finale. Appuntamento a domani.

Marco Sicari

 

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La 4x100 con Marzia Caravelli, Irene Siragusa, Martina Amidei e Audrey Alloh (foto Colombo/FIDAL)



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