Zurigo: Isinbayeva-record, quinta la Di Martino



Il Weltklasse di Zurigo, tappa post-mondiale della AF Golden League, non delude le attese e regala emozioni in tutte le gare del programma, aggiungendo un nuovo record del mondo alla ricchissima collezione del Letzingrund, quello di Yelena Isinbayeva, che ha migliorato il primato del mondo di salto con l'asta superando al primo tentativo la misura di 5.06, dopo aver già vinto la gara a quota 4.81. La russa è arrivata al primato in tre soli salti, dimenticando la delusione di Berlino, quando cedette alla polacca Rogowska (seconda stasera) sbagliando per tre volte la misura d'entrata. Per lei il quindicesimo primato mondiale all'aperto, sicuramente il meno preventivabile dopo l'amara finale di Berlino. Nella corsa al jackpot restano in tre: Yelena Isinbayeva, Sanya Richards (mondiale stagionale con 48.94 e nettissima vittoria su Allyson Felix, seconda in 49.83), e Kenenisa Bekele, che sui cinquemila metri ha preso il largo con un certo anticipo rispetto alle ultime gare disputate, aggiudicandoseli in 12:52.32, nuovo mondiale stagionale (da notare il primato USA di Ritzenhein in 12:56.27, secondo bianco della storia dopo Dieter Baumann). La quarta atleta in lizza fino a stasera, la giamaicana Kerron Stewart, è infatti stata battuta sui cento metri dalla statunitense Jeter, bronzo ai Mondiali.

Gli azzurri: Antonietta Di Martino si è classificata al quinto posto nella gara di salto in alto femminile vinta da Blanka Vlasic con 2.01. La saltatrice campana ha superato al secondo tentativo la misura di 1.94 prima di commettere tre errori alla quota superiore di 1.98. Per lei, quinto posto in condivisione con la spagnola Ruth Beitia. Questa la progressione della Di Martino: 1.85 (o), 1.90 (o), 1.94 (xo), 1.98 (xxx). L'altro azzurro impegnato in pedana, Fabrizio Schembri, si è classificato sesto con 16.54 (vittoria di Evora con 17.38).

Spettacolo ovunque: Usain Bolt ha maramaldeggiato nella 4x100 conclusiva, rimontando lo svantaggio sugli statunitensi e chiudendo in 37.70 dopo aver messo la freccia per superare l'incolpevole Spearmon, ed a tre quarti di serata aveva vinto i cento metri (come sarebbe possibile un esito diverso?) in 9.81 con vento nullo, lasciando sul posto agli ottanta metri un ottimo Asafa Powell (9.88), che forte di un eccellente start ha impegnato il giovane connazionale per tre quarti di gara. Ancora: un Thorkildsen maestoso ha migliorato il primato mondiale stagionale del lancio del giavellotto scagliando al secondo step l'attrezzo a 91.28, per poi rinunciare agli altri lanci.

Grande ottocento maschile, con otto atleti sotto l'1:45 e Rudisha vincitore in 1:43.52 (terzo il neo-campione del mondo Mulaudzi); nei 110 ostacoli sorpresa-Giamaica con affermazione di Dwight Thomas a suon di primato nazionale (13.16). In campo femminile bellissima gara dei 100 ostacoli con Brigitte Foster-Hylton che conferma il "very good shape" mostrato a Berlino e coglie il successo in 12.46, nuovo limite mondiale 2009, due centesimi meglio di Dawn Harper (infortunata di nuovo Lolo Jones). Nelle altre gare vittorie di Choge (3:33.38, terzo il campione olimpico Asbel Kiprop e quarto il campione del mondo Kamel), Merritt sui 400 (44.21, ancora secondo Wariner), e della Jamal (3:59.15 in uno dei 1500 metri più veloci della stagione).

Nelle gare disputate nel pomeriggio al Letzingrund, secondo posto di Matteo Galvan sui duecento metri in 20.92 (vento 0.7, reazione ai blocchi di 0.242), battuto dall'elvetico Marco Cribari (20.72), ma davanti al francese Yannick Fonsat, protagonista a Berlino con la staffetta 4x400. Altri italiani: quinto posto di Veronica Borsi nella serie dei 100 ostacoli vinta dalla tedesca Hildebrand in 13.22 (per la Borsi 13.92, vento 0.1). Quarta Giulia Paccagnan nel lancio del giavellotto con 48.85 (serie: 45.25 x 47.33 48.85). Infine settimo l'ostacolista dell'Atletica Cento Torri Pavia Andrea Gallina, 53.09 sui 400 metri ostacoli vinti dal belga Vanrycheghem in 50.37.

Marco Buccellato

Nella foto in alto Yelena Isinbayeva, in quella in basso Antonietta Di Martino (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)

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