Zurigo: Furlani 8,30, è secondo in finale

27 Agosto 2025

Diamond League: nel day 1 il campione mondiale indoor del lungo sfiora il successo (Ehammer 8,32) a un centimetro dallo stagionale all’aperto. Sesti posti di Fabbri (21,47) e Bruni (4,45)

Mattia Furlani va vicino al successo in Diamond League e chiude al secondo posto la gara di salto in lungo nella prima giornata del meeting di Zurigo che decreta i vincitori del circuito. Il campione mondiale indoor e bronzo olimpico atterra a 8,30 (+0.7) battuto solo dallo svizzero Simon Ehammer (8,32). Leonardo Fabbri è sesto nel peso con 21,47, vince per la quarta volta il Diamond Trophy lo statunitense Joe Kovacs (22,46). Sesta anche Roberta Bruni nell'asta con 4,45 alla seconda uscita dopo l'infortunio di Parigi, si impone l'altra statunitense Katie Moon (4,82). Nelle altre gare festeggiano il titolo di campioni della Diamond League 2025 Armand Duplantis nell'asta maschile (6,00), l'australiana Nicola Olyslagers nell'alto femminile (2,04, world lead e primato d'Oceania) e nel peso l'olandese Jessica Schilder (20,26).

A un centimetro dal primato stagionale all’aperto, a due dalla vittoria. È in forma Mattia Furlani quando ormai mancano poco più di due settimane all’inizio dei Mondiali di Tokyo. Il ventenne delle Fiamme Oro sfiora il diamante che con 8,32 (-0.6) va al padrone di casa Simon Ehammer, già capace di conquistare il trofeo nel 2023. La svolta per l’azzurro, sulla pedana rialzata nel 'city event' del Weltklasse, arriva al quinto turno dove coglie la sua miglior misura della gara, preceduta da un nullo (di tre centimetri) altrettanto lungo, con la prima parte cifrata con salti di 7,95 (0.0), 8,02 (+0.1) e 7,99 (-0.2). “Non avevo la rincorsa completa, ero senza preavvio - racconta Furlani - e con una pedana più lunga avrei potuto interpretarla meglio. Mi sono adattato, come hanno fatto gli altri, per dare il massimo: è una misura importante, sto molto bene. Dopo l’acqua della scorsa settimana a Losanna, finalmente una bella gara”. Terzo l'australiano Liam Adcock, che a Roma aveva battuto il reatino all'ultimo salto nel Golden Gala Pietro Mennea, con 8,24 (-0.3) e ben cinque salti oltre gli 8,13 mentre è sesto il fuoriclasse greco Miltiadis Tentoglou con 7,66 (-0.2).

Due sesti posti per Leonardo Fabbri (Aeronautica) e per Roberta Bruni (Carabinieri). Il fiorentino campione europeo a Roma e argento mondiale a Budapest non trova un lancio migliore del 21,47 ottenuto al secondo tentativo (serie: 20,96-21,47-20,78-nullo-20,81-nullo), lasciando a Joe Kovacs la corona di vincitore del Diamond Trophy (per la quarta volta) con un lancio di 22,46. Il due volte iridato ha preceduto il connazionale Payton Otterdahl (22,07) e il giamaicano Rajindra Campbell (21,87). "Sono arrabbiato, molto arrabbiato - commenta Fabbri - gli allenamenti vanno bene, ma in gara non riesco a tradurre quanto realizzo nell'avvicinamento alla gara. La devo considerare una spinta, una motivazione per Tokyo in una stagione dove non ho vinto niente, e l'appuntamento principale da preparare al meglio in queste due settimane che mi separano dal Mondiale".

La primatista italiana dell'asta, alla seconda gara dopo due mesi di stop, salta 4,45 superando la quota alla prima prova, dopo lunga attesa per risistemare l'asticella sui ritti e aver valicato anche la misura d'ingresso a 4,30 al primo assalto. Niente da fare a quota 4,55, con il secondo dei tre tentativi più vicino alla riuscita, tuttavia un progresso dopo la prima gara di Bruxelles nella fase successiva all'infortunio. Per l'azzurra il piazzamento odierno ricalca quello delle due precedenti finali nel circuito dei diamanti, dopo che nella finale della stagione 2022, sempre a Zurigo, si piazzò quarta. Vince la gara con 4,82 e conquista per la seconda volta in carriera il Diamond Trophy di specialità la statunitense Katie Moon-Nageotte, olimpionica di Tokyo e due volte iridata a Eugene e Budapest. Podio tutto a stelle e strisce: seconda Sandi Morris, terza Emily Grove, entrambe con 4,75. "Un piccolo step dopo la prestazione di Bruxelles - le parole di Roberta Bruni - ora l'importante è continuare a crescere di condizione pensando a Tokyo".

Bellissima la finale dell'alto femminile, baciata dalla magica pedana allestita in Sechseläutenplatz. Arriva il primo Diamond Trophy per l'australiana due volte argento olimpico Nicola Olyslagers che con 2,04 fissa il nuovo record d'Oceania e si issa al vertice delle graduatorie stagionali, in una gara con quattro atlete oltre i due metri: una qualità che in passato si era registrata solo sei volte, l'ultima nella finale mondiale di Eugene 2022. Seconda è l'olimpionica Yaroslava Mahuchikh (2,02), terza con il record britannico Morgan Lake (2,00), quarta ancora con 2,00 l'altra ucraina Yuliia Levchenko, che torna a superare la quota dopo cinque anni. Arriva il Diamond Trophy n.5 per Armand Duplantis, che deve accontentarsi di superare i 6,00 e giocarsi il titolo a 6,10 con il greco Karalis (a sua volta quinta gara consecutiva oltre i 6,00). Terzo Sam Kendricks (5,80). Nel peso donne viene inizialmente proclamata vincitrice la canadese Sarah Mitton con 20,67 ma il suo lancio è poi giudicato nullo e quindi scivola al terzo posto (19,99), successo per l'olandese Jessica Schilder (20,26) davanti alla statunitense Chase Jackson-Ealey (20,08). Giovedì si assegnano gli altri ventisei Diamond Trophy, al celebre Letzigrund. Diretta TV su RaiSport (18.30-20), Rai 3 (20-22), Sky Sport Arena (18.30-22).

Marco Buccellato

SEGUICI SU: Instagram @atleticaitaliana | Facebook www.facebook.com/fidal.it | X @atleticaitalia | TikTok atletica.italiana

File allegati:
- RISULTATI


Condividi con
Seguici su:

Pagine correlate