World Relays, quattro pass Mondiali per l'Italia

11 Maggio 2025

A Guangzhou la squadra azzurra qualifica per Tokyo 4 staffette su 5 (4x100 donne e 4x400 mista si aggiungono a 4x100 uomini e 4x400 donne). Tre quinti posti assoluti.

Quattro qualificazioni al Mondiale di Tokyo (13-21 settembre) su cinque possibili. Le World Relays di Guangzhou (Cina) sorridono alla squadra italiana, che manca l'appuntamento con l'en-plein di un soffio, e per certi versi, per una scelta ponderata. Con i cambi della vigilia, i big delle 4x400 di genere (Edoardo Scotti, Vladimir Aceti, Alice Mangione), vengono schierati nella mista, che centra infatti l’appuntamento con la qualificazione mondiale (3:12.53, miglior crono del round 2). L’appuntamento non viene mancato nemmeno dalla 4x100 donne (Vittoria Fontana, Dalia Kaddari, Irene Siragusa e Alessia Pavese), che corrono in un buon 43.12 per staccare il biglietto per il Giappone (secondo posto parziale, e terzo crono tra le sei ammesse). La 4x400 maschile, seppur ridimensionata, si batte con un piglio che emoziona, correndo praticamente nello stesso tempo della batteria (3:04.14, circa un decimo di secondo più lento del round 1). Per la cronaca, non è ancora finita per l’accesso mondiale: le speranze sono però poche, stante la necessità di correre ampiamente al di sotto dei 3 minuti, e piazzarsi tra le prime due nel ranking stagionale al netto delle qualificate (ultimo crono al momento il 2:59.12 dello Zambia). Nelle tre finali con azzurri (due in gare del programma mondiale) Italia da applausi. Tre quinti posti nella 4x100 uomini, nella 4x400 donne, e nella 4x100 mista, che pur non facendo parte del programma iridato riscuote crescenti consensi. Eseosa Desalu, Matteo Melluzzo, Lorenzo Patta e Filippo Tortu si battono bene e confermano il tempo della batteria, chiudendo in 38.20 a nove centesimi dal podio (successo per il Sudafrica, 37.61). Ancor meglio, se possibile, la staffetta del miglio donne: Ilaria Accame, Anna Polinari, Alessandra Bonora e Rebecca Borga chiudono 3:26.40, in una finale spettacolare, dominata dalla sorprendente Spagna (3:24.13). Nella 4x100 mista, rivoluzionata per consentire a tutti gli sprinter di correre almeno una volta, Chiara Melon, Gaya Bertello, Roberto Rigali e Stephen Awuah Baffur terminano in 41.25, la cifra della miglior prestazione italiana di questa specialità nascente. In termini di classifica per Nazioni, in quattro riescono a portare tutte e cinque le proprie staffette ai Mondiali di Tokyo: Belgio, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti, mentre altre cinque (tra cui l'Italia) si attestano a quota 4: con gli azzurri, Canada, Cina, Germania, Polonia.

LA CRONACA DELLE GARE

4x400 donne – Finale – Uno dei migliori risultati ottenuti dalla squadra azzurra a Guangzhou è senza ombra di dubbio il quinto posto della staffetta 4x400 donne. Pur con la sostituzione Borga-Mangione della vigilia, la formazione italiana (Ilaria Accame, Anna Polinari, Alessandra Bonora e Rebecca Borga) si migliora di poco meno di un secondo rispetto alla batteria, correndo in un notevole 3:26.40. Un tempo di valore assoluto, ottenuto in maggio, all’alba della stagione, con nessuna delle nostre quattrocentiste ad aver corso una prova individuale fino ad oggi. Tre delle prime quattro squadre classificate migliorano il record nazionale: la Spagna, vincitrice, firma un eccellente 3:24.13 (la Sevilla prende il secondo podio in poco più di 15 minuti, dopo il secondo posto nella 4x100!), gli Stati Uniti sono secondi con 3:24.72, mentre Sudafrica (terzo posto, 3:24.84) e soprattutto Norvegia (quarto, 3:25.35) devono spremersi per superare il quartetto italiano. Split notevolissimi (sempre da prendere con le pinze, ma comunque significativi): 52.49 per Accame, 50.96 per Polinari, 51.80 per Bonora e 51.15 per Borga.

4x100 uomini – Finale
– Ventiquattr’ore dopo, gli azzurri confermano il crono della batteria, correndo il round decisivo in un buon 38.20, tre soli centesimi dietro il Giappone (quarto, 38.17) e nove alle spalle del Canada campione olimpico di Parigi (38.11). Eseosa Desalu, Matteo Melluzzo, Lorenzo Patta e Filippo Tortu, in formazione blindata, pur con qualche piccola imperfezione in almeno uno dei tre cambi, mantengono il tricolore nel gruppo élite mondiale della staffetta veloce, premio per una scuola sempre all'avanguardia. Confermate tutte le buone impressioni del day 1, sia per fluidità nell’azione che per sicurezza nel passaggio del testimone. In gara, il Sudafrica, ormai asceso a potenza assoluta (uomini in verde oro vincitori con 37.61) si impone sugli Stati Uniti, che pur privi della maggior parte dei big, restano sempre capaci di correre ampiamente sotto i 38 secondi (37.66, con il solito Bednarek in grande spolvero). Polonia e Gran Bretagna non terminano la corsa, ma anche per loro, vale il discorso di una quealificazione iridata già in tasca.

4x100 donne - Qualificazione Mondiale – Sospiro di sollievo, per la missione completata positivamente.

Il ticket per il Giappone non sfugge al quartetto veloce, deluso ieri, dopo la batteria, per la mancata qualificazione alla finale, ma oggi capace di riscattarsi grazie ad una prova di grande controllo nervoso. Il tempo finale di 43.12 ottenuto da Vittoria Fontana, Dalia Kaddari, Irene Siragusa e Alessia Pavese è frutto di una gara attenta e di prestazioni (corsa e cambi) da ammirare per controllo della situazione. La Francia batte le azzurre (43.06), ma non era necessario fare molto di più per centrare la quarta carta mondiale (su cinque) per la Nazionale azzurra. Alle spalle delle italiane, con la Costa d'Avorio che non completa la gara, si qualifica il Cile (43.74), aggiungendo un pizzico di sudamerica al lotto delle qualficate (oltre a francesi, italiane e cilene, passano Cina, Svizzera e Polonia, vista la squalifica dell'Australia).

4x400 uomini – Qualificazione mondiale – Un po’ come scalare l’Everest senza respiratore. Eppure, i ragazzi della staffetta del miglio (Lapo Bianciardi, Lorenzo Benati, Francesco Rossi e Matteo Raimondi), seppure privati dei due compagni più rappresentativi (Scotti e Aceti, spostati nella mista) danno battaglia e chiudono non lontani dall’ultimo posto utile, con un crono (3:04.14, per il sesto posto) peggiore di quello di ieri di poco più di un decimo di secondo. Una bella risposta sul campo, che dice molto della qualità degli azzurri, e di una certa profondità del roster del giro di pista. Questi gli split ufficiali: Bianciardi 47.01, Benati 44.97, Rossi 46.34, Raimondi 45.82.

4x400 mista – Qualificazione mondiale – L’Italia centra l’appuntamento con la qualificazione in grande stile, vincendo la propria serie e facendo siglare anche il miglior crono, 3:12.53. Frutto degli innesti di qualità decisi dallo staff tecnico (i due migliori uomini, Edoardo Scotti e Vladimir Aceti, e la migliore donna, Alice Mangione, inseriti al fianco di un’ottima Virginia Troiani) che hanno portato esperienza, oltre che energia. Dopo l’ottimo avvio di Edo Scotti, è Virginia Troiani a portare gli azzurri al comando, inseguita da francesi e canadesi. Frazione di grande caparbietà, la stessa adoperata da Vladimir Aceti per difendere la posizione dall’attacco del canadese George, tenuto all’esterno per tutta la seconda curva. Finale di gara con Alice Mangione, la cui lettura di corsa risulta, ancora una volta, perfetta. Con alle calcagna una stella internazionale come Louise Maraval (ostacolista da 53.71, finalista olimpica a Parigi) la siciliana sceglie ancora la strada della progressione, sorprendendo nel finale l’avversaria, che non completa la rimonta. Pass per il Giappone guadagnato, il terzo per la squadra azzurra a Guangzhou. Parziali (da urlo) dei frazionisti italiani: Scotti 45.69, Troiani 50.77, Aceti 45.44, Mangione 50.63.

4x100 mista – Finale – Quinto posto per gli azzurri nella prima finale internazionale di questa neonata specialità. Pur con una piccola rivoluzione rispetto alla batteria (tre cambi, scelta motivata dal DT La Torre con l’intento di dare a tutti la possibilità di esprimersi, in assenza di una qualificazione mondiale) non cambia di molto l’esito del primo round. L’Italia arretra di una posizione (dal quarto posto parziale al quinto finale), ma il riscontro cronometrico (anche alla luce delle difficoltà al timing di ieri) è praticamente sovrapponibile, 41.25 contro il 41.15 (ufficioso) della batteria. Cambi molto più controllati, almeno alla prima sensazione visiva, ma buon rendimento di tutto il quartetto. Buon passaggio del testimone tra Chiara Melon e Gaya Bertello, e poi altri due trasferimenti meno incisivi ma senza errori, prima tra Bertello e Roberto Rigali, e poi tra quest’ultimo e l’esordiente Stephen Awuah Baffur. Titolo al Canada (40.30), davanti a Giamaica (40.44) e Gran Bretagna (40.88), con l’Australia a precedere gli azzurri di soli 3 centesimi (41.22). Il tempo degli azzurri, ufficiale (al contrario del 41.15 di ieri), è la miglior prestazione nazionale della nascente specialità.  

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La staffetta 4x100 mista (Grana/FIDAL)


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